PIANO CASA: SLITTA L’APPROVAZIONE DEL DECRETO LEGGE

Nessuna traccia nell’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri di oggi del decreto legge relativo al Piano Casa ed il decreto legge slitta di una settiman...

09/04/2009
Nessuna traccia nell’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri di oggi del decreto legge relativo al Piano Casa ed il decreto legge slitta di una settimana.
L’annuncio è stato dato dal Ministro per le Regioni Raffaele Fitto, al termine della riunione della Conferenza con i Governatori accettando, di fatto, la richiesta delle Regioni di un maggior tempo di riflessione dopo la drammatica vicenda del terremoto che ha colpito l’Abruzzo.

Fumata nera, quindi, al preconsiglio del 7 aprile dopo che nella riunione tecnica Governo-Regioni del giorno precedente non era stata trovata un’intesa per circoscrivere la deregulation sui titoli edilizi. Nella riunione i tecnici delle Regioni hanno evidenziato le perplessità sulla vasta gamma di interventi edilizi per i quali, con il decreto legge verrebbe cancellato il permesso di costruire ma, in verità, crediamo che la non condivisione di una così ampia deregolamentazione nascerebbe dalla vicenda del terremoto che ha colpito la regione Abruzzo e dalla preoccupazione che prima di passare ad una liberalizzazione di alcuni interventi edilizi sarebbe meglio inserire all’interno del decreto legge stesso specifiche norme per garantire un adeguamento degli edifici agli standard antisismici unitamente ad incentivi per la realizzazione di lavori di consolidamento e/o di miglioramento strutturale nelle zone in cui è più alto il pericolo del terremoto.
Sembrerebbe, quindi, che nel nuovo testo che si sta predisponendo, sia inserita una norma che renderebbe obbligatoria la verifica antisismica di tutto l’edificio per il quale viene attuata la possibilità di ampliamento del 20%.

Pausa di riflessione, quindi, sul piano casa con l’approvazione del decreto legge che dovrebbe slittare al primo consiglio dei Ministri previsto per il venerdì successivo alla Pasqua.

Ma dal punto di vista tecnico il problema che si pone in ampliamenti di strutture già realizzate è quello di procedere ad un consolidamento dell’esistente al fine di adeguare le strutture stesse alle norme antisismiche con la realizzazione di alcuni accorgimenti atti a limitare l’effetto di un’eventuale scossa sismica.
In particolare nel caso di strutture in muratura occorre che:
  • esista un buon collegamento delle pareti verticali tra loro e siano evitate murature del tipo a sacco;
  • le aperture dei vani di infissi esterni vengano limitati lasciando una ampia zona di muratura tra la parte superiore dell’infisso ed il solaio sovrastante e, quindi, i soprafinesra ed i sottofinestra abbiano notevoli dimensioni e siano fatti di buona muratura;
  • il tetto non sia spingente;
  • i solai non siano in legno e se lo fossero dovrebbero essere opportunamente irrigiditi con la realizzazione di una soletta in conglomerato cementizio armato;
  • i solai siano ancorati alle murature portanti per mezzo di cordoli o di tiranti;
  • gli eventuali tramezzi interni siano opportunamente ammorsati alle murature perimetrali ed al solaio sovrastante o vengano rinforzati con la posa di opportuni irrigidimenti;
  • in eventuali cambi di posizione delle aperture di vani di porte e finestre nelle murature portanti venga posta la necessaria attenzione affinché l’originaria apertura sia chiusa a regola d’arte con materiali della stessa natura e dello steso spessore di quella originaria e con corretti ammorsamenti ed affinché nella realizzazione di una nuova apertura si evitino posizioni limitrofe ad ammorsamenti d’angolo e siano realizzate inserendo una necessaria architrave che poggi su murature più resistenti nelle quali siano realizzati nuovi stipiti.
Discorso più complesso per le costruzioni in cemento armato nelle quali, per eventuali ampliamenti occorre procedere alla verifica di tutta la struttura esistente unitamente a quella nuova che si dovrebbe realizzare.

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A cura di Paolo Oreto
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