PICCOLE E MEDIE IMPRESE EDILI A RISCHIO CHIUSURA
Il Presidente dell'Aniem Confapi, Fabrizio Marchi esprime la forte preoccupazione del settore delle pmi edili per la perdurante situazione di crisi che risch...
Il Presidente dell'Aniem Confapi, Fabrizio Marchi esprime la
forte preoccupazione del settore delle pmi edili per la perdurante
situazione di crisi che rischia di essere ulteriormente esasperata
dal blocco sostanziale dei programmi di opere medio piccole già
varati dal Cipe e dalla contrazione degli investimenti confermata
dalla Legge Finanziaria che colpisce, in particolare, gli
investimenti delle opere stradali di competenza dell'Anas.
“Dobbiamo purtroppo prendere atto che, nonostante le rassicurazione fornite nel corso degli Stati Generali delle Costruzioni, svoltasi a maggio scorso, e dei successivi incontri istituzionali, il nostro settore continua ad essere penalizzato da gravi ritardi attuativi che ne stanno compromettendo ogni possibilità di ripresa. Attendiamo l'avvio effettivo dei programmi approvati dal Cipe per un valore complessivo di 2,4 miliardi che interessano proprio quella tipologia di opere medio piccole che può dare risposte immediate ad una situazione di paralisi dell'attività che rischia di portare alla chiusura molte aziende e di ampliare il livello di disoccupazione nel settore. Continuare in una politica di tagli alle risorse sulle infrastrutture (gli stanziamenti previsti per lavori pubblici nel 2010 diminuiscono di circa l'8%) contraddice palesemente l'impegno a sostenere le potenzialità anticicliche del nostro comparto”.
“Prendiamo atto – conclude Marchi - del recente proposito espresso dal Presidente del Consiglio, Berlusconi che conferma la volontà di investire sulle infrastrutture, ma l'annuncio di una grande infrastruttura come il ponte sullo Stretto di Messina non può rassicurare un settore costituito per oltre il 90% da imprese medio-piccole.”
Fonte: www.aniem.it
“Dobbiamo purtroppo prendere atto che, nonostante le rassicurazione fornite nel corso degli Stati Generali delle Costruzioni, svoltasi a maggio scorso, e dei successivi incontri istituzionali, il nostro settore continua ad essere penalizzato da gravi ritardi attuativi che ne stanno compromettendo ogni possibilità di ripresa. Attendiamo l'avvio effettivo dei programmi approvati dal Cipe per un valore complessivo di 2,4 miliardi che interessano proprio quella tipologia di opere medio piccole che può dare risposte immediate ad una situazione di paralisi dell'attività che rischia di portare alla chiusura molte aziende e di ampliare il livello di disoccupazione nel settore. Continuare in una politica di tagli alle risorse sulle infrastrutture (gli stanziamenti previsti per lavori pubblici nel 2010 diminuiscono di circa l'8%) contraddice palesemente l'impegno a sostenere le potenzialità anticicliche del nostro comparto”.
“Prendiamo atto – conclude Marchi - del recente proposito espresso dal Presidente del Consiglio, Berlusconi che conferma la volontà di investire sulle infrastrutture, ma l'annuncio di una grande infrastruttura come il ponte sullo Stretto di Messina non può rassicurare un settore costituito per oltre il 90% da imprese medio-piccole.”
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