PMI: proroga di 7 mesi per la sospensione dei debiti
Ancora 7 mesi per chiedere la sospensione dei debiti delle piccole e medie imprese (PMI) in difficoltà. È quanto prevede il nuovo accordo tra il Ministero de...
Ancora 7 mesi per chiedere la sospensione dei debiti delle piccole
e medie imprese (PMI) in difficoltà. È quanto prevede il nuovo
accordo tra il Ministero dell'Economia e delle Finanze, guidato da
Giulio Tremonti, l'Associazione Bancaria Italiana (ABI) e le
associazioni di imprese di tutti i settori economici, con il quale
è stata approvata la proroga dal 30 giugno 2010 al 31 gennaio 2011
per la presentazione delle domande da parte delle PMI che non
abbiano già fatto ricorso alla procedura.
Le domande potranno essere presentate fino al 31 gennaio 2011. Saranno ammesse alla sospensione soltanto le operazioni che non siano già state oggetto di moratoria. Rimangono immutati tutti gli altri contenuti presenti nell'Avviso comune sottoscritto tra le parti il 3 agosto 2009 (leggi news) e nell'addendum del 23 dicembre 2009.
Come indicato in una nota del Ministero dell'Economia, la proroga viene incontro all'esigenza di rendere pienamente operativa la sospensione dei finanziamenti e delle operazioni creditizie e finanziarie con agevolazione pubblica deliberata da numerosi enti pubblici, pur se la dinamica delle domande di moratoria mostra un chiaro rallentamento, a conferma della tempestività dell'iniziativa.
Il Ministero ha anche diffuso i dati aggiornati al 30 aprile 2010, rilevando che le domande di sospensione pervenute sono state circa 185 mila (+ 15 mila rispetto al 30 marzo) per un debito residuo pari a più di 55 miliardi di euro. Considerati i tempi di istruttoria (circa 30 giorni), sono già state accolte fino ad aprile quasi 142 mila domande per circa 10 miliardi di euro di mutui e leasing sospesi (500 milioni in più rispetto a marzo).
Grande soddisfazione del Presidente dell'ABI, Corrado Faissola il quale ha dichiarato che "Il varo della proroga evidenzia l'efficacia dello strumento, che ha permesso di far fronte da un momento particolarmente difficile".
Analizzando i dati aggiornati ad aprile 2010 le piccole e medie imprese hanno potuto contare su 10 miliardi in più di liquidità. Si tratta di oltre 500 milioni in più rispetto a marzo 2010, quando il dato si era attestato a circa 9,5 miliardi. I dati ufficiali del monitoraggio segnalano che al 30 aprile 2010 sono state 184.000 le domande delle imprese, per un controvalore complessivo di finanziamenti in essere di 55 miliardi di euro. Nella sesta rilevazione, a marzo 2010 le domande erano state circa 171.000, per un controvalore complessivo di finanziamenti di 52 miliardi di euro. Il sistema bancario ha analizzato 176.000 domande (53 miliardi di euro) con i seguenti risultati: è stato già accolto il 77% delle domande (142.000 pari a 43 miliardi), ancora in corso di esame 23.000 unità (7 miliardi), mentre solo il 2,5% non è stato accolto (4.600 per 1 miliardo di valore).
Rispetto alle domande riferite alle singole branche di attività spiccano in particolare industria, commercio/alberghiero e altri servizi. L'analisi relativa alla distribuzione territoriale delle domande accolte, per sede legale dell'impresa richiedente, evidenzia che il 54,1% delle domande è riferito ad imprese residenti nel Nord Italia. La quota restante riguarda tutto il Centro Sud.
L'adesione delle banche all'Avviso comune, e quindi la volontà di sostenere ulteriormente il sistema delle imprese in questa difficile congiuntura, è stata massiccia: al 25 maggio, le banche e intermediari finanziari che hanno aderito sono 584, pari a 33.555 sportelli (il 98,3% del totale sportelli presenti in Italia).
Le domande potranno essere presentate fino al 31 gennaio 2011. Saranno ammesse alla sospensione soltanto le operazioni che non siano già state oggetto di moratoria. Rimangono immutati tutti gli altri contenuti presenti nell'Avviso comune sottoscritto tra le parti il 3 agosto 2009 (leggi news) e nell'addendum del 23 dicembre 2009.
Come indicato in una nota del Ministero dell'Economia, la proroga viene incontro all'esigenza di rendere pienamente operativa la sospensione dei finanziamenti e delle operazioni creditizie e finanziarie con agevolazione pubblica deliberata da numerosi enti pubblici, pur se la dinamica delle domande di moratoria mostra un chiaro rallentamento, a conferma della tempestività dell'iniziativa.
Il Ministero ha anche diffuso i dati aggiornati al 30 aprile 2010, rilevando che le domande di sospensione pervenute sono state circa 185 mila (+ 15 mila rispetto al 30 marzo) per un debito residuo pari a più di 55 miliardi di euro. Considerati i tempi di istruttoria (circa 30 giorni), sono già state accolte fino ad aprile quasi 142 mila domande per circa 10 miliardi di euro di mutui e leasing sospesi (500 milioni in più rispetto a marzo).
Grande soddisfazione del Presidente dell'ABI, Corrado Faissola il quale ha dichiarato che "Il varo della proroga evidenzia l'efficacia dello strumento, che ha permesso di far fronte da un momento particolarmente difficile".
Analizzando i dati aggiornati ad aprile 2010 le piccole e medie imprese hanno potuto contare su 10 miliardi in più di liquidità. Si tratta di oltre 500 milioni in più rispetto a marzo 2010, quando il dato si era attestato a circa 9,5 miliardi. I dati ufficiali del monitoraggio segnalano che al 30 aprile 2010 sono state 184.000 le domande delle imprese, per un controvalore complessivo di finanziamenti in essere di 55 miliardi di euro. Nella sesta rilevazione, a marzo 2010 le domande erano state circa 171.000, per un controvalore complessivo di finanziamenti di 52 miliardi di euro. Il sistema bancario ha analizzato 176.000 domande (53 miliardi di euro) con i seguenti risultati: è stato già accolto il 77% delle domande (142.000 pari a 43 miliardi), ancora in corso di esame 23.000 unità (7 miliardi), mentre solo il 2,5% non è stato accolto (4.600 per 1 miliardo di valore).
Rispetto alle domande riferite alle singole branche di attività spiccano in particolare industria, commercio/alberghiero e altri servizi. L'analisi relativa alla distribuzione territoriale delle domande accolte, per sede legale dell'impresa richiedente, evidenzia che il 54,1% delle domande è riferito ad imprese residenti nel Nord Italia. La quota restante riguarda tutto il Centro Sud.
L'adesione delle banche all'Avviso comune, e quindi la volontà di sostenere ulteriormente il sistema delle imprese in questa difficile congiuntura, è stata massiccia: al 25 maggio, le banche e intermediari finanziari che hanno aderito sono 584, pari a 33.555 sportelli (il 98,3% del totale sportelli presenti in Italia).
A cura di Ilenia
Cicirello
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