PRONTO L’EMENDAMENTO AL DDL SUL COORDINAMENTO REGIONALE
Mentre si attende che il Testo unico per la sicurezza sul lavoro veda la luce, in numerose città si concludono accordi anti-infortuni fra istituzioni e parti...
Mentre si attende che il Testo unico per la sicurezza sul lavoro
veda la luce, in numerose città si concludono accordi
anti-infortuni fra istituzioni e parti sociali, anche in virtù
degli infortuni sul lavoro che continuano a gravare su tutti
quanti.
Lo scorso 14 maggio, inoltre, memore dell’ultimo ennesimo incidente sul lavoro, è stato firmato in pretura il protocollo di intesa tra istituzioni e parti sociali sulla sicurezza nel porto del capoluogo ligure. E tale soluzione potrebbe interessare anche altre città: prime tra tutte Terni e Taranto.
Antonio Montanino, sottosegretario al Lavoro, ha spiegato che questa tipologia di accordi vanno incoraggiati perché importanti, “nonostante la priorità del Governo sia quella di mettere a punto una strategia organica e definire un sistema obbligatorio per tutti”.
Tra l’altro, si sta studiando “un emendamento che definisca in modo omogeneo il coordinamento regionale, organismo già previsto dalla 626 ma su base volontaria”.
Semore lo scorso 14 maggio, un altro protocollo di intesa è stato siglato a Parma. “Il protocollo – spiega Bernazzoli, presidente della Provincia – è un patto tra imprese, lavoratori ed istituzioni, che rafforza a livello locale la strategia portata avanti dal Governo”.
Grazie a questo tipo di accordo vengono definite le procedure precise per stringere il controllo su appalti e subappalti, quello che già da tempo fa l’Osservatorio per la sicurezza e le condizioni del lavoro del Comune di Roma.
“Verifichiamo mensilmente le condizioni di lavoro negli appalti comunali, spiega l’assessore alle Periferie e Lavoro, Dante Pomponi, e lo strumento funziona come prevenzione. Negli ultimi tre anni il numero delle infrazioni è calato. Il meccanismo è virtuoso: la stazione appaltante si fa carico del controllo. L’iniziativa è valida”.
Anche la Liguria si sta muovendo per una legge regionale sulla sicurezza ed il testo dovrebbe essere approvato dalla giunta entro la fine del mese di maggio e, in ogni caso, prima dell’estate.
Lo scorso 14 maggio, inoltre, memore dell’ultimo ennesimo incidente sul lavoro, è stato firmato in pretura il protocollo di intesa tra istituzioni e parti sociali sulla sicurezza nel porto del capoluogo ligure. E tale soluzione potrebbe interessare anche altre città: prime tra tutte Terni e Taranto.
Antonio Montanino, sottosegretario al Lavoro, ha spiegato che questa tipologia di accordi vanno incoraggiati perché importanti, “nonostante la priorità del Governo sia quella di mettere a punto una strategia organica e definire un sistema obbligatorio per tutti”.
Tra l’altro, si sta studiando “un emendamento che definisca in modo omogeneo il coordinamento regionale, organismo già previsto dalla 626 ma su base volontaria”.
Semore lo scorso 14 maggio, un altro protocollo di intesa è stato siglato a Parma. “Il protocollo – spiega Bernazzoli, presidente della Provincia – è un patto tra imprese, lavoratori ed istituzioni, che rafforza a livello locale la strategia portata avanti dal Governo”.
Grazie a questo tipo di accordo vengono definite le procedure precise per stringere il controllo su appalti e subappalti, quello che già da tempo fa l’Osservatorio per la sicurezza e le condizioni del lavoro del Comune di Roma.
“Verifichiamo mensilmente le condizioni di lavoro negli appalti comunali, spiega l’assessore alle Periferie e Lavoro, Dante Pomponi, e lo strumento funziona come prevenzione. Negli ultimi tre anni il numero delle infrazioni è calato. Il meccanismo è virtuoso: la stazione appaltante si fa carico del controllo. L’iniziativa è valida”.
Anche la Liguria si sta muovendo per una legge regionale sulla sicurezza ed il testo dovrebbe essere approvato dalla giunta entro la fine del mese di maggio e, in ogni caso, prima dell’estate.
A cura di Paola
Bivona
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