Partenariati Pubblico-Privato per accelerare la ripresa

Nella parte introduttiva del Documento la Commissione delle Comunità Europee propone, per fronteggiare la crisi economica e finanziaria ed accelerare il rito...

22/12/2009
Nella parte introduttiva del Documento la Commissione delle Comunità Europee propone, per fronteggiare la crisi economica e finanziaria ed accelerare il ritorno ad una crescita economica sostenuta, di investire in progetti infrastrutturali. In tale ambito, i partenariati pubblico-privato (PPP) possono costituire strumenti efficaci per lo sviluppo strutturale a lungo termine di infrastrutture e servizi, poiché riuniscono i vantaggi del settore privato e di quello pubblico.

I partenariati pubblico-privato (PPP) vengono definiti come forme di cooperazione tra le autorità pubbliche e il settore privato finalizzate a modernizzare la creazione di infrastrutture e la fornitura di servizi pubblici strategici. In alcuni casi i PPP comprendono finanziamento, progettazione, costruzione, ristrutturazione e gestione o manutenzione di un’infrastruttura, mentre altre volte riguardano la fornitura di un servizio generalmente garantito dalle istituzioni pubbliche. I PPP dovrebbero essere incentrati principalmente sulla promozione dell’efficienza nei servizi pubblici tramite la condivisione dei rischi e lo sfruttamento delle competenze del settore privato, ma possono anche alleggerire la pressione immediata sulle finanze pubbliche offrendo una fonte di capitale aggiuntiva. A sua volta, la partecipazione del settore pubblico ad un progetto può offrire garanzie importanti agli investitori privati, in particolare per quanto riguarda la stabilità dei flussi di cassa a lungo termine provenienti dalle finanze pubbliche, e può apportare ad un progetto importanti vantaggi di ordine sociale o ambientale.

Per quanto concerne la diffusione dei partenariati nell’UE, la Commissione specifica che si sono sviluppati nel settore dei trasporti (su strada e ferrovia), dell’edilizia e delle attrezzature pubbliche (scuole, ospedali, carceri) e dell’ambiente (trattamento di acque/rifiuti, gestione dei rifiuti), mentre la diffusione dei PPP è ancora molto limitata in termini di gestione globale dei servizi pubblici o di costruzione e gestione di infrastrutture pubbliche a livello di UE, è importante perciò cercare nuovi modi per favorirne lo sviluppo.

La Commissione passa poi ad esaminare l’efficacia dei PPP, questi possono migliorare la realizzazione dei progetti, ridurre le spese per le infrastrutture, ripartire il costo del finanziamento dell’infrastruttura per la durata di vita dell’attivo, migliorare la condivisione dei rischi, favorire sostenibilità, innovazione, ricerca e sviluppo, affidare al settore privato un ruolo centrale, ed accrescere le quote di mercato delle società dell’UE nel settore degli appalti pubblici nei paesi terzi.

Particolare attenzione è dedicata al contributo dell’UE ai progetti PPP, in tale ambito il quadro normativo, le iniziative tecnologiche comuni e soprattutto i finanziamenti effettuati dall’UE tramite i fondi strutturali, la Banca europea per gli investimenti (BEI) o strumenti delle reti TEN-T possono favorire il ricorso ai PPP per garantire investimenti essenziali nei progetti, anche in un momento di minore disponibilità di risorse nazionali pubbliche o private.

La Commissione prosegue descrivendo i limiti dei PPP - determinati dalla recente crisi - allo sviluppo dei progetti di partenariato, quali: aumenti significativi del costo dei debiti a seguito della contrazione dei crediti, scadenze notevolmente ridotte offerte dalle banche sui debiti e il fatto che i capitali impegnati siano disponibili solo al termine della gara di appalto.

A fronte di questa situazione le risposte negli Stati membri sono diverse. Alcuni governi nazionali e autorità regionali hanno limitato o sospeso i loro programmi PPP, altri stanno invece adottando misure di sostegno (regimi di garanzia pubblica, nuovi strumenti di debito del settore pubblico), altri ancora stanno modificando la gestione degli appalti pubblici per i progetti PPP o semplificando le norme e le procedure nazionali in materia di appalti pubblici, che spesso sono più rigorose rispetto alle norme comunitarie in questo campo.

Un accesso limitato ai finanziamenti può avere ripercussioni anche sull’efficacia e sulla portata della concorrenza nelle procedure di appalto pubblico. Sugli appalti influisce molto il fatto che la capacità bancaria sul mercato non sia sufficiente a sostenere due o più offerte interamente finanziate e che le banche non siano disposte ad impegnarsi significativamente prima della firma del contratto. Il problema è quindi come assicurare che vengano conclusi accordi e che il settore pubblico ottenga le migliori condizioni di finanziamento senza infrangere le norme in materia di appalti pubblici. La Commissione si dichiara disposta a fare fronte a queste difficoltà.

A livello di UE, il Consiglio europeo dell’11 e 12 dicembre 2008, si è espresso a favore dell’uso di procedure accelerate nel 2009 e 2010, riconoscendo la natura eccezionale della situazione economica attuale e la necessità di accelerare la spesa pubblica durante la crisi.

La Commissione ha istituito inoltre un "Quadro di riferimento temporaneo comunitario per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’accesso al finanziamento" ( GU C 83 del 7/4/2009 pag.1) che contiene numerose disposizioni pertinenti ai PPP. Il quadro offre uno strumento complementare flessibile che consente agli Stati membri di intervenire laddove le misure generiche, gli interventi conformi alle condizioni di mercato e gli interventi nell’ambito delle normali regole in materia di aiuti di Stato non sono sufficienti a rispondere alle condizioni eccezionali create dalla crisi.

La Commissione, poi, indica gli strumenti concreti per ottenere il massimo potenziale dal PPP, facilitare la ripresa economica e costruire sostenibilità, competitività e servizi pubblici di qualità per il futuro mantenendo standard di rispetto ambientale elevati. Intende istituire un quadro efficace che consenta la cooperazione tra il settore pubblico e quello privato. Sulla base di un dialogo con tutte le parti interessate tramite un apposito gruppo dedicato al PPP e istituito dalla Commissione, una serie di azioni farà da complemento alle azioni degli Stati membri per eliminare gli ostacoli allo sviluppo dei PPP e promuovere il loro uso. A tale riguardo, la Commissione si assumerà i seguenti compiti: migliorare l’accesso ai finanziamenti per i PPP; facilitare la creazione di PPP tramite procedure di appalto; assicurare un adeguato trattamento del debito e del deficit dei PPP; migliorare le informazioni e diffondere conoscenze e competenze pertinenti; affrontare le sfide specifiche poste dalle ITC e finanziare l’innovazione.

I risultati di queste iniziative, volte a migliorare il quadro comunitario per i PPP, saranno valutate entro la fine del 2011 e, se necessario, verranno nuove iniziative.

In conclusione, considerato che lo sviluppo dei PPP diventa cruciale ora che la crisi economica e finanziaria ostacola la capacità dei fondi pubblici di mettere a disposizione finanziamenti adeguati e di assegnare risorse a politiche importanti e progetti specifici, è indispensabile che nel 2010 siano adottate almeno cinque azioni chiave. Per questo la Commissione:
- istituirà un gruppo PPP invitando le parti interessate a discutere e a proporre idee relative ai PPP; quando pertinente, la Commissione pubblicherà degli orientamenti per aiutare gli Stati membri a ridurre il carico amministrativo e i ritardi nell’attuazione dei PPP; in questo contesto esaminerà misure che possano agevolare e accelerare l’assegnazione di permessi di programmazione per i progetti PPP;
- collaborerà con la BEI al fine di rafforzare le risorse finanziarie disponibili per i PPP, adeguando gli strumenti comunitari esistenti e sviluppando strumenti finanziari per i PPP nelle aree strategiche;
- esaminerà le norme e le pratiche pertinenti per garantire che quando sono coinvolti fondi comunitari i finanziamenti pubblici siano concessi senza discriminazioni basate sulla gestione del progetto (pubblica o privata);
- proporrà un quadro normativo per l’innovazione più efficace, compresa la possibilità per l’UE di partecipare a soggetti di diritto privato e di investire direttamente in progetti specifici;
- valuterà la possibilità di proporre uno strumento legislativo relativo alle concessioni, sulla base della valutazione di impatto attualmente in corso.

Fonte: ANCE
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