Piano straordinario di contrasto al lavoro sommerso nell'edilizia e nell'agricoltura

In riferimento al "Piano straordinario di vigilanza per l'agricoltura e l'edilizia nelle Regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia", approvato il 28 gennai...

18/05/2010
In riferimento al "Piano straordinario di vigilanza per l'agricoltura e l'edilizia nelle Regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia", approvato il 28 gennaio 2010 dal Consiglio dei Ministri, il Ministero del Lavoro ha pubblicato lo scorso 14 maggio una nota in cui ha diffuso i primi risultati per Calabria, Campania e Puglia, rimandando i risultati per la Sicilia in corso di definizione.

L'attività ispettiva è stata svolta dal personale ispettivo appartenente al Ministero del lavoro e delle politiche sociali (DPL e Comando Carabinieri Tutela del Lavoro), agli Enti previdenziali (INPS ed INAIL), nonché alle Forze dell'Ordine (Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Arma Territoriale dei Carabinieri), riferiti alle Regioni Calabria, Campania e Puglia, relativamente ai mesi di Marzo ed Aprile 2010.

Per quanto concerne il settore dell'edilizia, il piano straordinario ha evidenziato la grossa diffusione del fenomeno dell'impiego di lavoratori in nero, che il Governo nel 2002 ha cercato di contrastare mediante l'utilizzo del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC), e di criticità inerenti la disciplina in materia di salute e sicurezza. Proprio per questo, gli accessi ispettivi sono stati finalizzati alle verifica delle condizioni generali di tutela del lavoro nonché ad un oculato monitoraggio della cantieristica esistente che potrà consentire un attento esame, oltreché del lavoro irregolare, anche dello stato di attuazione in tale ambito della disciplina in materia di salute e sicurezza.

Facendo riferimento al settore dell'edilizia, l'attività ha evidenziato i seguenti dati.
In Calabria, su 61 aziende ispezionate, 29 erano irregolari (48%). Su 193 lavoratori oggetto di verifica (di cui 1 extracomunitario), 36 erano totalmente in nero, 8 irregolari per altre cause. Vi sono state 12 sospensioni per lavoro nero (di cui 11 revocate) e 44 violazioni in materia di salute e sicurezza.

Peggiore la situazione in Campania dove su 2.129 aziende ispezionate, ben 1.182 (56%) sono risultate irregolari. Su 5.425 lavoratori verificati, 62 erano extracomunitari di cui 13 privi di permesso di soggiorno. 791 lavoratori totalmente in nero e 461 irregolari per altre cause. Vi sono state 272 sospensioni per lavoro nero di cui 190 revocate. 4 sospensioni per motivi di sicurezza e 1.242 violazioni in materia di salute e sicurezza.

Ma il record negativo di aziende irregolari spetta alla Puglia, dove su 334 aziende ispezionate, 199 sono risultate irregolari (60%). Su 954 lavoratori verificati (di cui 21 extracomunitari), 74 erano totalmente in nero e 103 irregolari per altre cause. Vi sono state 33 sospensioni per lavoro nero, di cui 31 revocate. 1 sospensione per motivi di sicurezza e 305 violazioni in materia di salute e sicurezza.

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