Piemonte: piano nazionale sull'amianto
“Il piano nazionale sull'amianto deve essere operativo e strategico, seppure viviamo in un momento difficile dal punto di vista economico e finanziario”: è l...
“Il piano nazionale sull'amianto deve essere operativo e
strategico, seppure viviamo in un momento difficile dal punto di
vista economico e finanziario”: è l'opinione espressa da Ugo
Cavallera, assessore regionale alla Sanità e alle Politiche
sociali, durante la presentazione del piano, svoltasi l’8 aprile a
Casale Monferrato alla presenza del ministro Renato Balduzzi, e di
numerosi e qualificati relatori.
“E’ vero, non è possibile avere tante risorse - ha sostenuto Cavallera - ma è fondamentale poterne disporre per interventi non più rinviabili. Come Regione Piemonte abbiamo interessato il comando generale della Guardia di Finanza affinché, nell'ambito della ricerca dei cespiti aggredibili per le provvisionali immediatamente esecutive, vengano condotti accertamenti anche all'estero. Occorre infatti agire in modo coordinato tra tutti i soggetti coinvolti. Siamo anche disponibili ad un dialogo continuo con le associazioni, affinchè si utilizzino nel modo migliore le risorse per la ricerca".
L’assessore ha anche ricordato il ruolo della Consulta tecnico-scientifica, organismo che si è insediato nel novembre scorso e che può svolgere una parte importante per assicurare ai cittadini la corretta informazione e prevenzione e contribuire a tenere alta l’attenzione su un tema di grande rilevanza per la popolazione, ed ha assicurato la massima collaborazione della Regione, dell’azienda ospedaliera di Alessandria, dell’Asl di Alessandria e del Centro Amianto di Casale Monferrato.
“Con la rete della ricerca costituita dal ministro - ha concluso Cavallera - occorrerà attivare il progetto presentato in sede locale, garantendo lo stretto raccordo con i referenti accademici, per ottenere la massima sinergia. Per dare attuazione a questo obiettivo, provvederemo a convocare la Consulta tecnico- scientifica”.
Il Piano nazionale amianto è diviso in tre macroaree che riguardano la tutela della salute, la tutela ambientale, la sicurezza del lavoro e tutela previdenziale. Tra i principali obiettivi figurano il miglioramento della conoscenza epidemiologica dei fenomeni e delle loro dimensione sul territorio nazionale anche coinvolgendo gli altri Paesi dell'Unione europea, della qualità di valutazione del rischio e la sorveglianza sanitaria, della conoscenza della suscettibilità individuale alle diverse patologie asbestosi correlate e delle capacità di diagnosi precoce anche con la costituzione di banche di campioni biologici e l'identificazione di marcatori biologici di diagnosi precoce, mettendo sempre in rete le risorse scientifiche disponibili nei diversi stati membri. Il piano prevede inoltre l'attivazione di percorsi di cura e riabilitazione anche mirati al sostegno psicologico.
“E’ vero, non è possibile avere tante risorse - ha sostenuto Cavallera - ma è fondamentale poterne disporre per interventi non più rinviabili. Come Regione Piemonte abbiamo interessato il comando generale della Guardia di Finanza affinché, nell'ambito della ricerca dei cespiti aggredibili per le provvisionali immediatamente esecutive, vengano condotti accertamenti anche all'estero. Occorre infatti agire in modo coordinato tra tutti i soggetti coinvolti. Siamo anche disponibili ad un dialogo continuo con le associazioni, affinchè si utilizzino nel modo migliore le risorse per la ricerca".
L’assessore ha anche ricordato il ruolo della Consulta tecnico-scientifica, organismo che si è insediato nel novembre scorso e che può svolgere una parte importante per assicurare ai cittadini la corretta informazione e prevenzione e contribuire a tenere alta l’attenzione su un tema di grande rilevanza per la popolazione, ed ha assicurato la massima collaborazione della Regione, dell’azienda ospedaliera di Alessandria, dell’Asl di Alessandria e del Centro Amianto di Casale Monferrato.
“Con la rete della ricerca costituita dal ministro - ha concluso Cavallera - occorrerà attivare il progetto presentato in sede locale, garantendo lo stretto raccordo con i referenti accademici, per ottenere la massima sinergia. Per dare attuazione a questo obiettivo, provvederemo a convocare la Consulta tecnico- scientifica”.
Il Piano nazionale amianto è diviso in tre macroaree che riguardano la tutela della salute, la tutela ambientale, la sicurezza del lavoro e tutela previdenziale. Tra i principali obiettivi figurano il miglioramento della conoscenza epidemiologica dei fenomeni e delle loro dimensione sul territorio nazionale anche coinvolgendo gli altri Paesi dell'Unione europea, della qualità di valutazione del rischio e la sorveglianza sanitaria, della conoscenza della suscettibilità individuale alle diverse patologie asbestosi correlate e delle capacità di diagnosi precoce anche con la costituzione di banche di campioni biologici e l'identificazione di marcatori biologici di diagnosi precoce, mettendo sempre in rete le risorse scientifiche disponibili nei diversi stati membri. Il piano prevede inoltre l'attivazione di percorsi di cura e riabilitazione anche mirati al sostegno psicologico.
fonte www.regione.piemonte.it
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