Platee in c.a.: anche questo tipo di fondazioni può manifestare cedimenti differenziali
Anche sulle platee in c.a. possono manifestarsi cedimenti differenziali e richiedere interventi di consolidamento e sollevamento per il recupero della planarità
In questo approfondimento entreremo nel dettaglio di un intervento di stabilizzazione di una platea in cemento armato mediante micropali Precaricati infissi con martinetti idraulici per il consolidamento e il sollevamento di un impianto di depurazione.
Cosa sono le platee
Le platee o piastre sono una tipologia fondale che distribuisce i carichi su tutta la superficie (anche volgarmente dette “zatterone”) riducendo quindi molto il carico per centimetro quadrato. Purtroppo però, se il terreno su cui è impostata la platea, è molto compressibile, fino a elevate profondità, i cedimenti differenziali possono portare ad una rotazione/deformazione eccessiva con fuori piombo o, nei casi più gravi, rotture.
Tipologia di dissesto: cedimento con rotazione della platea
Parliamo in questo caso di una platea in c.a. di circa 30 cm di spessore, su cui sono impostati degli impianti di depurazione. Il manufatto è stato costruito su terreni alluvionali ad alta compressibilità fino a oltre 10 metri di profondità. Il cedimento ha comportato un progressivo fuori piombo, manifestatosi poco dopo la costruzione e ancora in evoluzione. Da qui la necessità di stabilizzare la struttura e soprattutto di recuperare la planarità, con una tecnica di consolidamento rapida e non invasiva che ha consentito di:
- lavorare in spazi abbastanza ristretti, evitando di disinstallare gli impianti già in opera
- esecuzione in tempi rapidi per poter rimettere in funzione l’impianto di depurazione
- stabilizzare la platea di cemento armato con un intervento di palificazione profonda garantito al 100%
- sollevare la struttura recuperando almeno in parte il cedimento e la planarità.
Si è quindi deciso di realizzare dei pali precaricati SYStab infissi a contrasto con la struttura esistente mediante martinetti idraulici. L’opera micro palificazione si è svolta in otto fasi distinte:
- carotaggio della platea di 30 cm;
- fissaggio delle piastre in acciaio alla struttura esistente;
- infissione dei micropali modulari di diametro 114 mm, con martinetti idraulici solidarizzati alle piastre;
- monitoraggio della struttura con livelli laser e monitoraggio delle pressioni di installazione;
- raggiungimento della profondità e delle pressioni di progetto;
- sollevamento operando con 6 martinetti contemporaneamente;
- fissaggio finale dei micropali con inghisaggio con resine epossidiche all’interno della platea oppure con piastre in acciaio;
- Ripristino della platea.
Vantaggi del consolidamento eseguito con pali precaricati
Il consolidamento fondazioni con i pali precaricati ha parecchi vantaggi che lo caratterizzano rispetto alle tradizionali tecniche di micropalificazione:
- tempi di realizzo rapidi rispetto alle metodologie classiche
- non produce materiali di risulta
- non vengono usati né fanghi né acqua (cantiere asciutto idoneo anche in ambienti stretti e interni)
- non produce vibrazioni dannose
- la portata di ogni micropalo viene testata in corso d’opera
- precarico per l’annullamento dei cedimenti primari eseguito su ogni micropalo
- possibilità di sollevamenti e recupero della planarità se la struttura lo consente.
Questo intervento di consolidamento fondazioni é durata 4 giorni ed ha consentito l’infissione di 13 micropali diametro 114 mm e lunghezza media 15 metri, compreso carotaggi della fondazione esistente e fissaggio finale dei micropali.
Lavoro eseguito da:
Committente: Pubblico
Data: dicembre 2019
Per ulteriori informazioni
https://www.systab.it/consolidamento-platea-impianto-depurazione/
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