Professional Day, arriva il no degli Architetti italiani

Si svolgerà il 19 febbraio 2013 la seconda edizione del Professional Day nato per contrastare gli interventi frammentari e confusi che negli ultimi anni hann...

15/02/2013
Si svolgerà il 19 febbraio 2013 la seconda edizione del Professional Day nato per contrastare gli interventi frammentari e confusi che negli ultimi anni hanno agevolato l'ingresso della grande impresa nel mercato delle professioni, penalizzando fortemente il lavoro delle professioni intellettuali che per anni sono state il fiore all'occhiello del Paese.

La seconda edizione della manifestazione che vede coinvolto un indotto di oltre 2.100.000 lavoratori non nasce però sotto i migliori auspici. Come un fulmine a ciel sereno, infatti, arriva la Circolare del Consiglio Nazionale degli Archietti P.P.C. inviata a tutti i Consigli Provinciali, in cui il Presidente Leopoldo Freyrie e il Consigliere Segretario Franco Frison hanno comunicato che il CNAPPC non parteciperà a questa seconda edizione a causa del mancato confronto sulle proposte da sottoporre al Governo.

Andando oltre la semplice informazione, la circolare del CNAPPC attacca duramente CUP e PAT affermando che l'iniziativa, così come è stata progettata, non risponda al fine di proporre una strategia integrata di proposte e provvedimenti utili, ma appare una rappresentazione delle presenza e della forza di un gruppo sociale che vuole influenzare le future decisioni politiche.

Il CNAPPC contesta il fatto che non vi sia stato a monte un confronto sulle proposte in modo da poterle condividere, integrare ed quindi esplicitare in modo unitario durante la manifestazione attraverso un vero e proprio progetto per l'Italia. La circolare degli Architetti tiene a precisare che la loro assenza non deve essere letta come una rinuncia a difendere i loro interessi, quanto ad una affermazione del concetto che, se si vuole essere parte importante del tessuto economico e sociale del Paese, è necessario confrontarsi con tutti coloro che nei diversi campi d'azione possono condividere un percorso.

L'attacco al CUP e al PAT è palese quando la circolare sottolinea come le due organizzazioni di coordinamento abbiano dimostrato tutti i loro limiti puntando (almeno formalmente) all'unità di professioni che hanno progetti e fini differenti, spesso contrastanti. Gli Architetti hanno, infine, contestato il compito assunto da CUP e PAT, andato oltre il semplice coordinamento e verso ruoli politici di preminenza a nome e per conto dei Consigli Nazionali che, secondo il CNAPPC, non ne hanno dato il mandato.

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