Professione Geometra: redditi in ripresa

Il 2019 parte sotto i migliori auspici per i geometri con una crescita reddituale media annua del 6,3% e l'approvazione del nuovo percorso di laurea “Profess...

28/01/2019

Il 2019 parte sotto i migliori auspici per i geometri con una crescita reddituale media annua del 6,3% e l'approvazione del nuovo percorso di laurea “Professioni tecniche per l’edilizia e il territorio".

A comunicarlo è lo stesso Presidente del Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati, Maurizio Savoncelli, in una delle sue comunicazioni periodiche agli iscritti in cui fa il punto della situazione a distanza di oltre un decennio dalla crisi.

"A distanza di oltre un decennio dall'avvio della crisi economica globale - afferma Savoncelli - la Categoria ritrova spazio sul mercato grazie soprattutto alla capacità di intercettare bisogni nascenti e cogliere nuove opportunità di lavoro: da qui il + 6,3% di crescita reddituale media certificata dalla Cassa Geometri sulla base delle dichiarazioni dei redditi 2018. Il dato - più che lusinghiero - consente di impostare una prima valutazione del trend in atto: è il terzo risultato positivo consecutivo fatto registrare nel periodo 2016-2018, ad un ritmo di crescita costante: + 1,1% nel 2016, + 3,2% nel 2017, + 6,3% nel 2018. Una performance che, al netto della prudenza e della cautela alle quali doverosamente occorre rifarsi quando si riflette su numeri e andamenti medi, acquista ulteriore significato se contestualizzata in uno scenario macro-economico che vede l’Italia procedere in maniera molto più lenta e meno lineare rispetto agli altri Paesi, e in un mercato del lavoro nel quale professioni limitrofe restano in pesante affanno".

Grafico 1 - I redditi dei geometri - Serie storica 2007/2018

CNGeGL

Secondo il Presidente dei Geometri "Tra i fattori che hanno contribuito al raggiungimento di un risultato indubbiamente incoraggiante vi è un livello formativo elevato e generalizzato, che ha consentito ai geometri professionisti di svolgere in maniera innovativa i servizi tradizionali e di essere competitivi nei settori emergenti: nuove metodologie di rilievo (APR), BIM, certificazioni energetiche, salubrità degli ambienti indoor, eccetera. Cito, a supporto, il dato già comunicato con la circolare prot. n. 15009: nel triennio 2015-2017 ben 49.227 iscritti hanno svolto formazione “in eccedenza”, superando il traguardo dei 60 CFP obbligatori. Un altro indicatore della consapevolezza della Categoria che la formazione permanente sia l’asset più efficace per migliorare le opportunità professionali è testimoniato dalla elevatissima percentuale di nuovi iscritti che hanno concluso in regola il primo triennio di formazione obbligatoria, “scattato” nel 2016 e concluso nel 2018".

Grafico 2 - Triennio formativo 2015/2017 - Distribuzione CFP

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Grafico 3 - Triennio formativo 2016/2018 - Distribuzione CFP

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"Il dato riferito alle “nuove leve” - continua Savoncelli - rappresenta uno stimolo fortissimo per proseguire nell’impegno di rendere concreta la riforma del percorso di accesso attraverso l’istituzione di un corso di laurea triennale professionalizzante e abilitante; un passo significativo in questa direzione è la recente approvazione, da parte del Consiglio Universitario Nazionale (CUN), della L-PXX Professioni tecniche per l’edilizia e il territorio".

Secondo il Presidente Savoncelli, la nuova classe di laurea a orientamento professionale, ha l’obiettivo di formare “tecnici qualificati polivalenti nel settore delle costruzioni e delle infrastrutture civili e rurali”, che siano in grado di:

  • “operare autonomamente in ambiti quali: il rilevamento topografico; l’attività di supporto al monitoraggio e alla diagnostica delle strutture, delle infrastrutture e del territorio nonché degli impianti accessori; le attività correlate alla gestione e all’aggiornamento del catasto; le valutazioni estimative; la contabilità lavori; la sicurezza nella gestione dei cantieri; le attività di analisi e monitoraggio volte all’efficientamento energetico e alla certificazione energetica; la redazione di pratiche edilizie; capitolati tecnici, piani di manutenzione, disegni tecnici e perizie giudiziarie; la progettazione, direzione e vigilanza sia di strutture che di aspetti distributivi e impiantistici relativi a costruzioni modeste”;
  • “coadiuvare le attività di progettazione/direzione lavori/collaudo statico e tecnico amministrativo di ingegneri, architetti, società di ingegneria, studi legali e economico-commerciali”.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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