QUALE FUTURO? BLOCCHI O RALLENTAMENTI?
Sul tema delle Gradi Opere nessun accordo nel Governo e si assiste a segnali allarmanti sul futuro delle stesse. Lo scontro è aperto non soltanto con la Cas...
Sul tema delle Gradi Opere nessun accordo nel Governo e si assiste
a segnali allarmanti sul futuro delle stesse.
Lo scontro è aperto non soltanto con la Casa delle Libertà ma anche tra i partiti dell’Unione e sulle grandi opere in atto regna un’enorme confusione anche in considerazione del sintomatico silenzio dell’Ulivo.
Un silenzio forse causato dal fatto che i due maggiori partiti della coalizione (Ds e Margherita) non hanno propri uomini ai tre Ministeri delle Infrastrutture, dei Trasporti e dell’Ambiente e sembra quasi che gli stessi non considerino una priorità il futuro delle infrastrutture.
Vale la pena ricordare che l’elenco delle grandi opere è costituito da:
Un no unanime ma frastagliato; il Ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi chiede la cancellazione della concessione alla società Stretto di Messina mentre il Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro certa una strategia di uscita graduale che consenta di ridurre al minimo le penali da pagare e Impregilo.
Forse l’unica certezza, in atto si ha sul Mose di Venezia, il sistema delle dighe mobili che dovrà proteggere Venezia dal fenomeno dell’acqua alta e proprio in riferimento a questa grande infrastruttura segnaliamo che la stessa sbarca sul web e la documentazione sul progetto e sugli interventi alternativi alle bocche di porto è visibile all’indirizzo http://www.comune.venezia.it al link “Documentazione sil progetto Mose e sugli interventi alternativi alle bocche di porto”.
Di fatto su internet è visibile la documentazione inviata dal Comune di Venezia alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e raccolta in 62 file in formato word o pdf per un peso di 160 megabytes, corrispondenti ad un volume cartaceo di oltre duemila pagine.
Ma ritornando alle Grandi Opere nel loro complesso appuntamento agli inizi di settembre ricordando che i Governatori delle Regioni sono incalzati dal Ministro Antonio Di Pietro che vuole ridefinire con gli stessi le priorità del piano stesso lasciato dal precedente Governo Berlusconi; ma sarà dura perché se, come già detto si escludono il Ponte sullo Stretto di Messina ed il Mose di Venezia, nella maggioranza non c’è identità di intenti sulle altre opere.
Lo scontro è aperto non soltanto con la Casa delle Libertà ma anche tra i partiti dell’Unione e sulle grandi opere in atto regna un’enorme confusione anche in considerazione del sintomatico silenzio dell’Ulivo.
Un silenzio forse causato dal fatto che i due maggiori partiti della coalizione (Ds e Margherita) non hanno propri uomini ai tre Ministeri delle Infrastrutture, dei Trasporti e dell’Ambiente e sembra quasi che gli stessi non considerino una priorità il futuro delle infrastrutture.
Vale la pena ricordare che l’elenco delle grandi opere è costituito da:
- 1) Tav Torino-Lione;
- 2) Alta velocità Torino-Milano-Napoli;
- 3) Alta velocità Milano-Verona;
- 4) Terzo valico Milano-Genova;
- 5) Mose;
- 6) Pedemontana Lombarda;
- 7) Sistema ferroviario Gottardo;
- 8) Autostrada Cecina-Civitavecchia;
- 9) Ferrovia Orte-Falconara;
- 10) Autostrada Salerno-Reggio Calavria e rete siciliana;
- 11) Strada statale Ionica;
- 12) Ponte sullo stretto di Messina;
- 13) Centrale di Civitavecchia;
- 14) Rigassificatore di Brindisi;
Un no unanime ma frastagliato; il Ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi chiede la cancellazione della concessione alla società Stretto di Messina mentre il Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro certa una strategia di uscita graduale che consenta di ridurre al minimo le penali da pagare e Impregilo.
Forse l’unica certezza, in atto si ha sul Mose di Venezia, il sistema delle dighe mobili che dovrà proteggere Venezia dal fenomeno dell’acqua alta e proprio in riferimento a questa grande infrastruttura segnaliamo che la stessa sbarca sul web e la documentazione sul progetto e sugli interventi alternativi alle bocche di porto è visibile all’indirizzo http://www.comune.venezia.it al link “Documentazione sil progetto Mose e sugli interventi alternativi alle bocche di porto”.
Di fatto su internet è visibile la documentazione inviata dal Comune di Venezia alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e raccolta in 62 file in formato word o pdf per un peso di 160 megabytes, corrispondenti ad un volume cartaceo di oltre duemila pagine.
Ma ritornando alle Grandi Opere nel loro complesso appuntamento agli inizi di settembre ricordando che i Governatori delle Regioni sono incalzati dal Ministro Antonio Di Pietro che vuole ridefinire con gli stessi le priorità del piano stesso lasciato dal precedente Governo Berlusconi; ma sarà dura perché se, come già detto si escludono il Ponte sullo Stretto di Messina ed il Mose di Venezia, nella maggioranza non c’è identità di intenti sulle altre opere.
A cura di Paolo
Oreto
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