QUESTIONE POLITICA E SOCIALE
La fonte solare fotovoltaica, quindi la tecnologia che permette di convertire la luce solare in energia elettrica, è candidata ad assumere nel nostro “Paese ...
La fonte solare fotovoltaica, quindi la tecnologia che
permette di convertire la luce solare in energia elettrica, è
candidata ad assumere nel nostro “Paese del Sole” un ruolo
centrale nella generazione di energia priva di fonti fossili e di
emissioni inquinanti che avvelenano l’aria, il clima e la nostra
salute. Il fotovoltaico consente di far fronte a esigenze
territoriali, localizzando la produzione di energia là dove c’è la
necessità di utilizzo, nel rispetto dei criteri di sostenibilità e
di valorizzazione locale.
Ma, quanto la politica italiana crede in questa tecnologia?
Basti pensare che la percentuale di potenza fotovoltaica totale
installata in Italia rispetto a quella totale installata nei 20
Paesi sviluppati monitorati dalla IEA, l’Agenzia Internazionale per
l’Energia, è scesa dall’8,6% all’1%, mentre la Germania, attuale
"stella polare" di questa tecnologia e dove pure il contributo che
cittadini e imprese pagano nella bolletta elettrica per il sostegno
alle fonti rinnovabili è meno della metà rispetto all’Italia, dove
però questo gettito è sempre stato gestito in maniera dissennata,
ha visto un incremento del 7,6% del 1994 al 38,7% del 2005.
Il Decreto Ministeriale del 6 Luglio 2006 ha fissato in 85 Mw il
limite di potenza istallata incentivata. Limite che per forza di
cose è rimasto solo sulla carta, dato che sono stati incentivati
impianti per una potenza totale di 119,527 Mw contro un totale di
oltre 1.000 Mw di richiesta. In Germania vengono incentivati
impianti capaci, da soli, di produrre ben 85 Mw, cifra di poco
inferiore a quella che il nostro governo riesce a incentivare in un
anno.
Il Dm 06/07/2006 prevedeva che tutte le richiesta correttamente
presentate tra Gennaio e Febbraio sarebbero state accettate, ma a
Marzo solo 3.227 richieste sono state accettate. Sommerso dalle
oltre 16.000 domande per ottenere le tariffe che incentivano gli
impianti fotovoltaici, il gestore della rete Gse-Grtn non ha potuto
far altro che alzare bandiera bianca.
I contributi in conto energia fanno gola a molti, gli impianti
fotovoltaici che potranno essere realizzati sono stati suddivisi in
tre differenti classi di potenza alle quali verranno riconosciute,
per venti anni, le tariffe incentivanti qui di seguito
riportate:
Impianto FV |
Potenza in KW |
Tariffe incentivanti €/kWh |
Classe 1 |
1<= P<= 20 |
0,445 (servizio di scambio sul posto) |
0,460 |
||
Classe 2 |
20< P<= 50 |
0,460 |
Classe 3 |
50< P<= 1.000 |
0,490 |
Si tratta di contributi ventennali, che vanno incrementati del
10% qualora i moduli fotovoltaici siano integrati in edifici di
nuova costruzione ovvero in edifici esistenti oggetto di
ristrutturazione.
Il Decreto Ministeriale 28 Luglio 2005, che ha dato il via ai
contributi in conto capitale, è stato, fortunatamente, modificato
secondo il modello tedesco portando ai contributi in conto energia:
più si produce, più si guadagna.
I risultati sono stati immediati portando la potenza istallata da
3-4 Mw in tutta Italia agli oltre 100 Mw.
Negli ultimi 2 anni, gli impianti italiani ammessi
all’incentivazione saranno capaci di produrre ben 387,7 Mw e oltre
il 60% di questi riguarda impianti tra i 20 e 50 kW. Purtroppo, i
limiti governativi stanno fortemente rallentando lo sviluppo di
questa tecnologia, basti pensare che per gli impianti più grandi a
marzo c’è stata un’asta al ribasso: da 0,490 €/kWh si è arrivati a
0,304 €/kWh pur di ottenere l’approvazione del gestore della rete
Gse-Grtn.
E’, comunque, in arrivo un nuovo decreto a favore del fotovoltaico.
Il provvedimento prevede una ridefinizione dei criteri di accesso e
di contributo, premi ai risparmiatori di energia e introduzione del
meccanismo che privilegi l’impianto realizzato.
Gianni Silvestrini, consulente del Ministro dello sviluppo
economico Pierluigi Bersani, ha annunciato: “Entro settembre
dovrebbe essere pronto lo schema di decreto sugli incentivi in
conto energia per il fotovoltaico per passare a ottobre alla
Conferenza stato-regioni. Il principio degli incentivi va bene, ma
i criteri vanno rivisitati. Vogliamo che si crei un’industria
italiana delle rinnovabili ma per far questo occorre fornire
certezze, il nostro Paese in questo settore ha fatto poco ed è il
caso di dare un’accelerazione e superare il gap”.
Intanto, cambia volto la graduatoria degli impianti fotovoltaici di
potenza superiore a 50 kw ammessi agli incentivi. In base all'art 7
del DM 28.7.2005 che prevede forme di incentivazione per promuovere
il fotovoltaico, i soggetti responsabili degli impianti maggiori di
50 kW che sono stati ammessi all’incentivazione per domande
inoltrate nel mese di marzo 2006, devono costituire e far pervenire
al gestore della rete Gse-Grtn, entro trenta giorni dal ricevimento
della comunicazione di ammissione, la cauzione definitiva prevista
dalla legge pena la decadenza dal diritto all’ incentivazione.
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