RECORD DI APPALTI SOTTO SOGLIA
Secondo i dati diffusi nel mese di maggio dall'osservatorio Oice-Informatel riguardanti i bandi di progettazione indetti in Italia, emerge che nei primi cinq...
Secondo i dati diffusi nel mese di maggio dall'osservatorio
Oice-Informatel riguardanti i bandi di progettazione indetti in
Italia, emerge che nei primi cinque mesi del 2006 le progettazioni
di piccolo importo sono il traino del mercato dei servizi di
ingegneria e architettura. I bandi rilevati, infatti, sono stati in
totale 897 di cui 39 sopra soglia e 858 sotto soglia (valore più
elevato registrato dal 1997 insieme a quello di marzo scorso).
L'incremento, rispetto ad aprile, è del 38,9% in numero e del 31,6% in valore e, rispetto a maggio 2005, del 95,4% in numero (5,4% sopra soglia e 103,3 sotto soglia) ma diminuisce in valore del 19% (-44,1% sopra soglia e +74,4% sotto soglia); l'importo medio dei bandi, invece, si mantiene su livelli modesti (a maggio è di 57589 € pressocchè analogo ad aprile e più che dimezzato rispetto a maggio 2005). Secondo il Presidente dell'Oice, Nicola Greco, che conferma il trend positivo dei bandi di piccolo importo, rimane insufficiente il peso della committenza pubblica sul totale del fatturato delle società del settore ma punta sulla modifica del nuovo codice degli appalti che potrebbe rendere più efficienti gli interventi della pubblica amministrazione garantendo una maggiore centralità della progettazione e del ruolo dei progettisti e integrando, nel contempo, il codice con le norme regolamentari necessarie e previste.
In sintesi, comunque, il dato complessivo dei primi cinque mesi resta positivo con 3862 bandi di cui 198 sopra soglia e 3664 sotto soglia per un totale di 428,5 milioni di euro (315,5 sopra soglia e 114,9 sotto soglia) costituendo di fatto un incremento rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente dell’84,1% in numero (15,1% sopra soglia e 90,2% sotto soglia) e del 13,8% in valore (2,3% sopra soglia e 64,7% sotto soglia). Questa progressione è dovuta in larga parte ai primi tre mesi del 2006, nel corso dei quali il valore dei bandi è cresciuto del 37,3% rispetto ai tre mesi dell’anno precedente; risulta negativo l’apporto nei mesi di aprile-maggio con una contrazione del 30,4% in valore rispetto agli stessi mesi del 2005. Gli appalti integrati messi in gara a maggio sono stati 42 per un valore di 147 milioni di euro con una contrazione del 20,8% in numero e del 32,7% in valore.
Discorso diverso è da imputarsi, invece, agli interventi di finanza di progetto: le gare di project financing bandite a maggio sono state 14 per un importo di 93,8 milioni di euro con un incremento rispetto a maggio 2005 del 27,3% in numero e 79,3% in valore. Restando in ambito di project finance è stata istituita dalla commissione project financing e Partenariato pubblico-privato (Ppp), presieduta da Massino Coltellacci, una sottocommissione che ha avuto come compito l’approfondimento della decisione Eurostat 11/02/2004 proprio sulla definizione dei contratti di Ppp. Le pubbliche amministrazioni, infatti, dovrebbero porre più attenzione al modello proposto dalla Decisione in quanto si potrebbe ricorrere ad un sistema di valutazione quantitativa del value for money prima di scegliere quale schema contrattuale adottare tra Ppp e appalto tradizionale; una volta scelto il Ppp, questo consentirebbe di utilizzare modelli di convenzioni standard per beneficiare dei vantaggi previsti da questo tipo di contratto.
La Decisione Eurostat, infatti, riguarda il trattamento contabile nei conti nazionali dei contratti firmati da pubbliche amministrazioni che abbiano come oggetto la realizzazione di infrastrutture, definite asset, destinate all'uso pubblico e alla successiva fornitura di servizi generati dall'utilizzo delle strutture realizzate. Questa Decisione si applica solo nel caso in cui lo Stato sia il principale acquirente e finanziatore delle strutture e del servizio e che, promotore della domanda, sia la parte pubblica o terze parti: l'applicazione, quindi, è riservata alle "opere fredde" quelle cioè dove il flusso di ricavi principale, in fase di gestione, proviene dallo Stato attraverso il pagamento di un canone (ad es: ospedali, scuole, infrastrutture di trasporto pubblico locale ecc.). Viene inoltre previsto, che questi stessi asset non vengano registrati nel bilancio delle pubbliche amministrazioni ai fini del Trattato di Maastricht (Off bilance) se vi è un sostanziale trasferimento di rischio dalla parte pubblica alla parte privata: il trasferimento di rischio avviene quando contemporaneamente il partner privato si assume il rischio di costruzione e almeno uno dei due rischi tra quello di disponibilità e quello di domanda.
L'approfondimento della sottocommissione si rivolge soprattutto al contributo in conto costruzione per il rischio di costruzione e le penali da applicare sul canone annuo versato per il rischio di disponibilità. Inoltre, i contributi in conto costruzione concessi dalla p.a. devono seguire una regolamentazione: la corresponsione non pregiudica, infatti, il trasferimento di rischio di costruzione a patto che la p.a. non proceda a pagamenti regolari previa verifica dell'effettivo stato dell'asset e che non copra, all'inizio e durante la costruzione, il costo di costruzione in maniera maggioritaria in quanto, tutti i contributi in conto costruzione, anche se l’asset venisse classificato "Off bilance", rientrerebbero nel deficit pubblico. Bisogna sottolineare il fatto che se si rientra in Off bilance l'impatto sul deficit nell'anno di costruzione si riduce notevolmente. Per fare in modo, invece, che il rischio di disponibilità sia trasferito è necessario che i pagamenti del canone annuo siano correlati all'effettivo grado di disponibilità, volume e standard di qualità dei servizi forniti.
In conclusione, l'attenzione va posta al fatto che le p.a., potendo beneficiare di un'utile inserimento fuori del bilancio pubblico dell'asset, non devono ricorrere opportunisticamente ai Ppp ma valutare il reale vantaggio della corretta applicazione della Decisione Eurostat: allocazione dei rischi e struttura contrattuale.
L'incremento, rispetto ad aprile, è del 38,9% in numero e del 31,6% in valore e, rispetto a maggio 2005, del 95,4% in numero (5,4% sopra soglia e 103,3 sotto soglia) ma diminuisce in valore del 19% (-44,1% sopra soglia e +74,4% sotto soglia); l'importo medio dei bandi, invece, si mantiene su livelli modesti (a maggio è di 57589 € pressocchè analogo ad aprile e più che dimezzato rispetto a maggio 2005). Secondo il Presidente dell'Oice, Nicola Greco, che conferma il trend positivo dei bandi di piccolo importo, rimane insufficiente il peso della committenza pubblica sul totale del fatturato delle società del settore ma punta sulla modifica del nuovo codice degli appalti che potrebbe rendere più efficienti gli interventi della pubblica amministrazione garantendo una maggiore centralità della progettazione e del ruolo dei progettisti e integrando, nel contempo, il codice con le norme regolamentari necessarie e previste.
In sintesi, comunque, il dato complessivo dei primi cinque mesi resta positivo con 3862 bandi di cui 198 sopra soglia e 3664 sotto soglia per un totale di 428,5 milioni di euro (315,5 sopra soglia e 114,9 sotto soglia) costituendo di fatto un incremento rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente dell’84,1% in numero (15,1% sopra soglia e 90,2% sotto soglia) e del 13,8% in valore (2,3% sopra soglia e 64,7% sotto soglia). Questa progressione è dovuta in larga parte ai primi tre mesi del 2006, nel corso dei quali il valore dei bandi è cresciuto del 37,3% rispetto ai tre mesi dell’anno precedente; risulta negativo l’apporto nei mesi di aprile-maggio con una contrazione del 30,4% in valore rispetto agli stessi mesi del 2005. Gli appalti integrati messi in gara a maggio sono stati 42 per un valore di 147 milioni di euro con una contrazione del 20,8% in numero e del 32,7% in valore.
Discorso diverso è da imputarsi, invece, agli interventi di finanza di progetto: le gare di project financing bandite a maggio sono state 14 per un importo di 93,8 milioni di euro con un incremento rispetto a maggio 2005 del 27,3% in numero e 79,3% in valore. Restando in ambito di project finance è stata istituita dalla commissione project financing e Partenariato pubblico-privato (Ppp), presieduta da Massino Coltellacci, una sottocommissione che ha avuto come compito l’approfondimento della decisione Eurostat 11/02/2004 proprio sulla definizione dei contratti di Ppp. Le pubbliche amministrazioni, infatti, dovrebbero porre più attenzione al modello proposto dalla Decisione in quanto si potrebbe ricorrere ad un sistema di valutazione quantitativa del value for money prima di scegliere quale schema contrattuale adottare tra Ppp e appalto tradizionale; una volta scelto il Ppp, questo consentirebbe di utilizzare modelli di convenzioni standard per beneficiare dei vantaggi previsti da questo tipo di contratto.
La Decisione Eurostat, infatti, riguarda il trattamento contabile nei conti nazionali dei contratti firmati da pubbliche amministrazioni che abbiano come oggetto la realizzazione di infrastrutture, definite asset, destinate all'uso pubblico e alla successiva fornitura di servizi generati dall'utilizzo delle strutture realizzate. Questa Decisione si applica solo nel caso in cui lo Stato sia il principale acquirente e finanziatore delle strutture e del servizio e che, promotore della domanda, sia la parte pubblica o terze parti: l'applicazione, quindi, è riservata alle "opere fredde" quelle cioè dove il flusso di ricavi principale, in fase di gestione, proviene dallo Stato attraverso il pagamento di un canone (ad es: ospedali, scuole, infrastrutture di trasporto pubblico locale ecc.). Viene inoltre previsto, che questi stessi asset non vengano registrati nel bilancio delle pubbliche amministrazioni ai fini del Trattato di Maastricht (Off bilance) se vi è un sostanziale trasferimento di rischio dalla parte pubblica alla parte privata: il trasferimento di rischio avviene quando contemporaneamente il partner privato si assume il rischio di costruzione e almeno uno dei due rischi tra quello di disponibilità e quello di domanda.
L'approfondimento della sottocommissione si rivolge soprattutto al contributo in conto costruzione per il rischio di costruzione e le penali da applicare sul canone annuo versato per il rischio di disponibilità. Inoltre, i contributi in conto costruzione concessi dalla p.a. devono seguire una regolamentazione: la corresponsione non pregiudica, infatti, il trasferimento di rischio di costruzione a patto che la p.a. non proceda a pagamenti regolari previa verifica dell'effettivo stato dell'asset e che non copra, all'inizio e durante la costruzione, il costo di costruzione in maniera maggioritaria in quanto, tutti i contributi in conto costruzione, anche se l’asset venisse classificato "Off bilance", rientrerebbero nel deficit pubblico. Bisogna sottolineare il fatto che se si rientra in Off bilance l'impatto sul deficit nell'anno di costruzione si riduce notevolmente. Per fare in modo, invece, che il rischio di disponibilità sia trasferito è necessario che i pagamenti del canone annuo siano correlati all'effettivo grado di disponibilità, volume e standard di qualità dei servizi forniti.
In conclusione, l'attenzione va posta al fatto che le p.a., potendo beneficiare di un'utile inserimento fuori del bilancio pubblico dell'asset, non devono ricorrere opportunisticamente ai Ppp ma valutare il reale vantaggio della corretta applicazione della Decisione Eurostat: allocazione dei rischi e struttura contrattuale.
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