RENZO PIANO VA MOLTO FORTE
Inaugurata lo scorso 22 maggio a Milano presso la triennale, la mostra fotografica dal titolo “Renzo Piano Building Workshop. Le città visibili”, all’interno...
Inaugurata lo scorso 22 maggio a Milano presso la triennale, la
mostra fotografica dal titolo “Renzo Piano Building Workshop. Le
città visibili”, all’interno della IV edizione della Festa
dell’Architettura.
Davide Rampollo, presidente della triennale ha commentato: “Festeggiamo i 70 anni di un grande architetto, che ringraziamo di aver accettato due anni fa di fare questa mostra. Il tema di quest’anno è la città. L’idea di fondo è che dietro ogni architettura di Piano c’è un progetto urbano”.
La mostra è stata strutturata in differenti parti che ripercorrono più di quarant’anni di attività dell’architetto genovese.
Fulvio Irace, curatore della mostra ci narra che: “un nucleo della mostra è dedicato all’opera di Piano per le sue quattro città di affezione: pArigi, Milano, Genova e New York; la prima sala è come un atelier, gli anni 60 e 70, pre Beaubourg, nella seconda il cantiere di Beaubourg, Parigi e progressivamente la città delle arti, i progetti dedicati ai musei, la città della musica, le città delle acque”.
Tra i progetti internazionali, poi, si insinuano anche quelli nazionali come la Torre SanPaolo, lo studio della sede principale di Sanpaolo-Imi a Torino ed il vulcano a Nola, il centro commerciale che ricorda la forma del Vesuvio, che sarà terminato entro un anno.
I progetti esposti tentano di rilanciare l’idea della tradizione umanistica della città europea: il modello di città industriale si trasforma divenendo centro di cultura e informazione; la città è un luogo di scambi e lo studio urbano di Renzo Piano propone spazi multifunzionali all’’interno dei quali coesiste trasparenza e leggerezza nella complessità, verde aureo e memoria storia del paesaggio.
E dalle parole di Piano possiamo con certezza affermare che proprio la triennale è per lui un ricordo romantico, un’istituzione per l’arte applicata alla città.
Davide Rampollo, presidente della triennale ha commentato: “Festeggiamo i 70 anni di un grande architetto, che ringraziamo di aver accettato due anni fa di fare questa mostra. Il tema di quest’anno è la città. L’idea di fondo è che dietro ogni architettura di Piano c’è un progetto urbano”.
La mostra è stata strutturata in differenti parti che ripercorrono più di quarant’anni di attività dell’architetto genovese.
Fulvio Irace, curatore della mostra ci narra che: “un nucleo della mostra è dedicato all’opera di Piano per le sue quattro città di affezione: pArigi, Milano, Genova e New York; la prima sala è come un atelier, gli anni 60 e 70, pre Beaubourg, nella seconda il cantiere di Beaubourg, Parigi e progressivamente la città delle arti, i progetti dedicati ai musei, la città della musica, le città delle acque”.
Tra i progetti internazionali, poi, si insinuano anche quelli nazionali come la Torre SanPaolo, lo studio della sede principale di Sanpaolo-Imi a Torino ed il vulcano a Nola, il centro commerciale che ricorda la forma del Vesuvio, che sarà terminato entro un anno.
I progetti esposti tentano di rilanciare l’idea della tradizione umanistica della città europea: il modello di città industriale si trasforma divenendo centro di cultura e informazione; la città è un luogo di scambi e lo studio urbano di Renzo Piano propone spazi multifunzionali all’’interno dei quali coesiste trasparenza e leggerezza nella complessità, verde aureo e memoria storia del paesaggio.
E dalle parole di Piano possiamo con certezza affermare che proprio la triennale è per lui un ricordo romantico, un’istituzione per l’arte applicata alla città.
A cura di Paola
Bivona
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