RESTAURATORI: SINDACATI CONTRO CRITERI E MODALITA' PER LA REGOLAZIONE DEL SETTORE

Sono migliaia gli operatori del comparto del Restauro che rischiano il posto di lavoro se entro il 31 dicembre 2009 non verranno cambiati i criteri stabiliti...

07/12/2009
Sono migliaia gli operatori del comparto del Restauro che rischiano il posto di lavoro se entro il 31 dicembre 2009 non verranno cambiati i criteri stabiliti dal Ministero dei Beni culturali con il D. M. del 29 settembre scorso per l'accesso all'attestazione diretta dei titoli di restauratore e di collaboratore dei beni culturali e alla prova di idoneità. Criteri che, così come previsti, comportano il mancato riconoscimento dei titoli e dell'esperienza lavorativa maturata negli anni con il rischio concreto di mettere a repentaglio il futuro professionale - cancellando anni ed anni di esperienza, saperi e professionalità - di migliaia di lavoratori.

Questa è la stima che i Sindacati delle Costruzioni Feneal Uil - Filca Cisl - Fillea Cgil, promotori della grande assemblea nazionale dei lavoratori del Restauro dello scorso 24 ottobre, leggono nei criteri previsti dal MiBAC. Per questi motivi il Sindacato, a fianco dei lavoratori del comparto, prosegue la mobilitazione nazionale richiamando gli organi competenti ad una gestione responsabile delle sorti dei tantissimi lavoratori che operano nei beni culturali.

Lo stesso Sindacato annuncia che sono state raggiunte diverse migliaia di adesioni alla Petizione rivolta al Presidente della Repubblica Napolitano, garante dei principi sanciti dalla nostra Costituzione, lanciata lo scorso mese di luglio. I Sindacati denunciano l'assordante silenzio del Ministro Bondi, che non risponde a qualsiasi richiesta di incontro, indifferente al grido di allarme che proviene da numerose realtà operanti nel restauro, i lavoratori dipendenti, gli artigiani, le cooperative, le piccole e medie imprese.

I sindacati condannano fortemente l'iniquità dei criteri e delle modalità che il Ministero ha messo in atto per regolare il settore, chiedono un serio confronto nel merito per rivedere in modo trasparente e legittimo tutto l'impianto di attestazione e di riconoscimento dei titoli professionali del comparto. Con questo obiettivo, intanto, è indispensabile che il Ministero proroghi i termini di chiusura dell'iscrizione al bando, prevista per il 31 dicembre 2009 alle ore 23.59.59, la cui procedura di accesso è stata attivata in ritardo e con continue modifiche nelle procedure d'iscrizione.

Di seguito la lettera mediante la quale FeNEAL FILCA FILLEA invitano tutti i lavoratori del Restauro a firmare la petizione al Presidente della Repubblica

Dopo anni di attesa il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha emanato il Regolamento recante la disciplina delle modalità per lo svolgimento della prova di idoneità utile all'acquisizione della qualifica di Restauratore dei Beni Culturali nonché della qualifica di Collaboratore dei Beni Culturali in attuazione dell'art. 182 del D.Lgs n. 63/2008 (Decreto n. 53/2009 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 27 maggio 2009 - serie generale n. 121).

L'iscrizione alla prova d'idoneità è stata vincolata alla presentazione di requisiti sostanzialmente impossibili da recuperare per i lavoratori. Il risultato di tale impostazione è che decine di migliaia di lavoratori verranno escluse dalla possibilità di accedere alla prova finalizzata all'acquisizione in via definitiva del titolo di restauratore pur avendo, di fatto, svolto questo ruolo fino ad oggi, con gravissime ripercussioni per il loro futuro lavorativo.

Si tratta di figure fondamentali per il settore e per la salvaguardia del Patrimonio Artistico e culturale del nostro Paese rispetto alle quali da anni i Sindacati delle Costruzioni denunciano la condizione di sfruttamento, precarietà e forte ricattabilità cui soggiacciono, con elevati rischi per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Tale condizione viene mascherata da un ricorso esasperato a forme contrattuali atipiche e lavoro autonomo (partite Iva), indipendentemente dalla volontà del lavoratore, e nascondendo in molti casi forme di lavoro subordinato vero e proprio, con elusione dell'applicazione del contratto collettivo di lavoro.

FeNEAL FILCA FILLEA invitano tutti i lavoratori del Restauro a firmare la petizione al Presidente della Repubblica, garante della nostra Costituzione, affinché richiami gli organi competenti ad una assunzione di responsabilità nei confronti del Patrimonio Culturale del nostro Paese e, soprattutto, nei confronti dei lavoratori che preservano quel Patrimonio, invitando il Ministero per i Beni e le Attività Culturali a rivedere i criteri di selezione per l'accesso alla prova d'idoneità.

Per aderire alla Petizione:
  • inviare una mail ad assistenza@feneal-uil.it indicando nell'oggetto "Petizione restauro" ed inserendo Nome, Cognome, Luogo e data di nascita, e gli estremi di un documento di identità validi;
  • recarsi a firmare presso la sede FeNEAL-UIL della propria città.
Fonte: FeNEAL-UIL
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