RINVIO SI, RINVIO NO, RICHIESTA RINVIO
Dopo la bocciatura da parte della Camera dei Deputati di un emendamento alla legge di conversione del decreto-legge “milleproroghe” che, di fatto, era volto ...
Dopo la bocciatura da parte della Camera dei Deputati di un
emendamento alla legge di conversione del decreto-legge
“milleproroghe” che, di fatto, era volto a prorogare il termine per
la fase sperimentale dell'applicazione delle norme tecniche
e per la verifica sismica ed idraulica, e disciplina connessa,
ritorniamo sull’argomento relativo al rinvio dell’applicazione
definitiva delle norme tecniche prevista per il 23 aprile
prossimo, comunicando che i rappresentanti di Regioni ed
Associazione nazionale Comuni italiani in seno alla Commissione di
monitoraggio delle Norme tecniche istituita ai sensi dell’art.
2 dello stesso D.M. 14/9/2005 hanno inviato alla Regione Umbria
(Referente Commissione “Infrastrutture, Mobilità e Governo del
Territorio), all’A.N.C.I. e all’Ing. Marcello Mauro Presidente del
Consiglio Superiore dei LL.PP. una nota, datata 1/2/2007,
con cui, dopo aver ripercorso la vicenda della proroga del D.M.
14/9/2005, prima approvata dal Consiglio dei Ministri del 22
dicembre 2006, successivamente non inserita nel testo definitivo
del Decreto-Legge cosiddetto “Milleproroghe” per motivazioni non
note e per ultimo inserita in un emendamento del Governo non
approvato alla Camera dei deputati, viene precisato che “La
situazione relativa all’attuazione delle Norme tecniche per le
costruzioni resta però quanto mai critica e tale da richiedere
comunque un intervento legislativo urgente sul piano
nazionale”.
Nella nota viene precisato che la Commissione non ha potuto “monitorare” l’applicazione delle “Norme tecniche per le costruzioni” (sostanzialmente non utilizzate da professionisti ed Amministrazioni), trovandosi nella necessità di dover “monitorare” difficoltà interpretative ed applicative delle medesime e che, in riferimento a precise indicazioni del nuovo Presidnete del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, le norme stesse sono state in molte parti riscritte e riorganizzate per allinearle al sistema europeo che si basa sugli Eurocodici di progettazione strutturale.
Ecco, pertanto, che il nuovo testo, che sarà del tipo soltanto prestazionale e non fisserà, oltre agli obiettivi generali della sicurezza, anche i metodi di calcolo necessari per il conseguimento di tali obiettivi come si verifica nelle attuali Norme tecniche, dovrà essere accompagnato da una circolare che contenga verificate regole applicative ed ogni altro riferimento alle indicazioni progettuali degli Eurocodici ed è ovvio che alla luce della situazione sopradescritta è, veramente, improponibile rendere obbligatoria l’applicazione, a partire dal 23 aprile prossimo, del D.M. 14/9/2005, che nelle more è stato completamente revisionato.
Immaginiamo la confusione che verrebbe a generarsi e quello che potrebbe succedere con un provvedimento che di fatto è stato emanato nel mese di settembre 2005, non è entrato compiutamente in vigore sino al 23 aprile 2007 e succesivamente all’eventuale entrata in vigore in via definitiva, verrebbe sostituito da un nuovo decreto che, come sembra, modifica in maniera sostanziale il precedente.
Speriamo che il Governo, comprendendo le difficoltà dei professionisti e delle Amministrazioni, decida per un ulteriore rinvio dell’applicazione delle norme in attesa che il nuovo testo venga definitivamente approvato.
Nella nota viene precisato che la Commissione non ha potuto “monitorare” l’applicazione delle “Norme tecniche per le costruzioni” (sostanzialmente non utilizzate da professionisti ed Amministrazioni), trovandosi nella necessità di dover “monitorare” difficoltà interpretative ed applicative delle medesime e che, in riferimento a precise indicazioni del nuovo Presidnete del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, le norme stesse sono state in molte parti riscritte e riorganizzate per allinearle al sistema europeo che si basa sugli Eurocodici di progettazione strutturale.
Ecco, pertanto, che il nuovo testo, che sarà del tipo soltanto prestazionale e non fisserà, oltre agli obiettivi generali della sicurezza, anche i metodi di calcolo necessari per il conseguimento di tali obiettivi come si verifica nelle attuali Norme tecniche, dovrà essere accompagnato da una circolare che contenga verificate regole applicative ed ogni altro riferimento alle indicazioni progettuali degli Eurocodici ed è ovvio che alla luce della situazione sopradescritta è, veramente, improponibile rendere obbligatoria l’applicazione, a partire dal 23 aprile prossimo, del D.M. 14/9/2005, che nelle more è stato completamente revisionato.
Immaginiamo la confusione che verrebbe a generarsi e quello che potrebbe succedere con un provvedimento che di fatto è stato emanato nel mese di settembre 2005, non è entrato compiutamente in vigore sino al 23 aprile 2007 e succesivamente all’eventuale entrata in vigore in via definitiva, verrebbe sostituito da un nuovo decreto che, come sembra, modifica in maniera sostanziale il precedente.
Speriamo che il Governo, comprendendo le difficoltà dei professionisti e delle Amministrazioni, decida per un ulteriore rinvio dell’applicazione delle norme in attesa che il nuovo testo venga definitivamente approvato.
A cura di Paolo
Oreto
© Riproduzione riservata
IL NOTIZIOMETRO