Regione Siciliana: Sanatoria selvaggia delle coste

Il 9 novembre scorso, la Commissione Territorio e ambiente dell'Assemblea regionale siciliana ha approvato il disegno di legge sulle coste. Il provvedimento ...

01/12/2011
Il 9 novembre scorso, la Commissione Territorio e ambiente dell'Assemblea regionale siciliana ha approvato il disegno di legge sulle coste. Il provvedimento è stato approvato con cinque voti a favore, (Ruggirello, che è anche il firmatario, e Federico dell'Mpa, Caronia, del Pid, Correnti di Fli e Cristaudo di Aps), tre contrari (Mancuso e Limoli del Pdl e Termine del Pd) e un astenuto (Nino Dina dell'Udc).
Il disegno di legge è, quindi, pronto per la discussione in aula e si attende la decisione della conferenza dei capigruppo sull'inserimento dello stesso in calendario.

Si schiera nettamente contro il testo approvato dall'ARS il Presidente dell'Ordine Regionale dei Geologi, Emanuele Doria: "La proposta dichiarata dal Disegno di Legge è quella di deroga al divieto di edificabilità nella fascia dei 150 m. dalla battigia del mare. E' evidente che il recupero e la valorizzazione della costa siciliana, oltre che tutte le problematiche legate alla sicurezza dei cittadini e che oggi sono ancora una volta tragicamente sotto gli occhi di tutti passa dalla sanatoria di costruzioni che ricadono anche in queste fasce di rispetto che nulla hanno a che fare con la costa."
Il Presidente Doria ha aggiunto: "Il tempismo è stato perfetto, considerando quanto già successo in Liguria e Toscana, e quanto si poteva prevedere in Sicilia" ed ha proseguito precisando che "Già con la prima stesura, poi apparentemente ritirata questa assurda incongruenza era stata evidenziata da un documento congiunto delle consulte Regionali degli architetti, geologi ed ingegneri, oggi non può più essere considerata una “svista”, ma essendo stata pervicacemente mantenuta, è un classico colpo di mano della politica. Nel testo inoltre scompare l'Agenzia per la tutela e la conservazione dei 1.480 chilometri quadrati di costa, che viene sostituita da un osservatorio.
Mentre da un lato si dice che occorre rivedere completamente l'impostazione delle norme per il governo del territorio - conclude il presidente dei geologi siciliani - in Sicilia si continuano a sfornare progetti di leggi di sanatoria edilizia, quando il solo parlarne, è stato ampiamente dimostrato in questi anni, fa crescere il fenomeno dell'abusivismo con conseguenze terribili per il territorio."

Ricordiamo che il disegno di legge approvato, ribattezzato da molti "sanatoria selvaggia" in tre semplici articoli, invita le 114 amministrazioni comunali che si affacciano sulle coste della Regione siciliana a predisporre piani di recupero delle aree costiere, al fine di dare la possibilità di sanare gli immobili abusivi costruiti entro 150 metri dalle coste; la sanatoria è estesa, anche agli immobili ricadenti in aree rurali.
Gli immobili abusivi autodenunciati prima del 1994 (pari a circa il 13-15% del totale), le Ammnistrazioni comunali potranno decidere di sanare l'immobile o acquisirlo al patrimonio e individuare un'altra zona edificabile per i privati.

Confindustria Sicilia e Legambiente si erano già schierate immediatamente contro il ddl e gli industriali e gli ambientalisti avevano precisato che "Le sanatorie non hanno in nessun caso consentito la riqualificazione dei quartieri abusivi e hanno ingenerato un maggiore disordine urbanistico".
Dalle due associazioni è, anche, partito un appello ai 90 deputati regionale siciliani, perché votino contro il disegno di legge, aprendo "al più presto un serio confronto con le parti sociali che porti all'elaborazione di una proposta di legge per il rafforzamento degli strumenti di contrasto all'abusivismo edilizio e per la concreta riqualificazione delle aree sfregiate da questo devastante fenomeno. Una proposta che parta dalla necessità di favorire la rapida demolizione di tutti gli abusi insanabili o non ancora sanati".

A cura di Gabriele Bivona
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