Responsabilità Civile Magistrati: rispetto ad altre categorie, privilegio o no?

Una piccola crepa nello stato di grazia in cui per adesso il PD sembra vivere, subito minimizzata dai vertici del partito, Renzi in primis. Potrebbe sinteti...

12/06/2014
Una piccola crepa nello stato di grazia in cui per adesso il PD sembra vivere, subito minimizzata dai vertici del partito, Renzi in primis.
Potrebbe sintetizzarsi così l'esito del voto della Camera di ieri sulla responsabilità civile dei magistrati, in cui la maggioranza è stata battuta per solo 7 voti - astenuti i deputati 5 Stelle - su un emendamento promosso da Gianluca Pini della Lega, per cui "chi ha subìto un danno ingiusto per effetto di un comportamento, di un atto o di un provvedimento giudiziario posto in essere dal magistrato in violazione manifesta del diritto o con dolo o colpa grave nell'esercizio delle sue funzioni ovvero per diniego di giustizia può agire contro lo Stato e contro il soggetto riconosciuto colpevole per ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e anche di quelli non patrimoniali che derivino da privazione della libertà personale".

Il disegno di legge, presentato in aprile dal centrodestra, era stato categoricamente bocciato da PD, Sel e 5 Stelle. Oggi invece l'astensione dei pentastellati e soprattutto lo scrutinio segreto - che ha consentito a numerosi franchi tiratori di votare in modo diverso rispetto alla linea stabilita dal partito - hanno determinato il patatrac. E subito quindi a correre ai ripari, con un Renzi rassicurante con i suoi e forse anche con se stesso, giudicando l'accaduto come una tempesta in un bicchiere d'acqua: "il voto segreto è occasione di trappoloni, ma le reazioni che vedo sono esagerate", ha dichiarato il premier, annunciando che la norma sarà modificata a scrutinio palese al Senato.

Naturalmente il passaggio dell'emendamento è stato applaudito da Forza Italia che, dietro alla diplomatica soddisfazione per una norma che la Ue sollecitava da tempo all'Italia, ne ha trovato una ancor maggiore nel vedere in un certo senso vendicato il suo illustre fondatore, i cui j'accuse verso la giustizia ad personam praticata dai magistrati hanno rappresentato il tormentone politico degli ultimi vent'anni (solo?).

Diverso invece il parere di ANM, che considera la norma illegittima e, secondo il presidente dell'Associazione, Rodolfo Sabelli, una lesione al principio dell'indipendenza", perché finisce con il "condizionare" i giudici, nei cui confronti ha una "forza intimidatoria".
La polemica di certo rientra nell'annosa questione sull'indipendenza dei giudici e su cui è intervenuto anche il Presidente della Repubblica, precisando che "L'indipendenza dei giudici non può essere considerata come mero privilegio".

Di certo, il mondo della magistratura è molto scosso dall'esito della votazione, e tanti dei suoi rappresentanti si sono affrettati ad esprimere preoccupazione per il tempismo di una norma che vede la luce nel corso di delicatissime indagini proprio su reati di corruzione, come per Expo 2015 e per il Mose. Purtroppo c'è però da notare che in Italia c'è sempre in corso una o più inchieste per la stessa tipologia di reato.

In ogni caso, senza volere entrare nel merito propriamente politico della questione e senza fare troppe dietrologie che preferiamo lasciare a franchi tiratori, falchi, colombe e a tutta la possibile ornitologia politica, ci chiediamo perché un tale polverone si sollevi sempre verso questa categoria, mentre ben poche parole e fatti se ne spendono verso tante altre, come ad esempio ingegneri e architetti, che proprio in tema di responsabilità civile hanno imposizioni gravose come l'obbligo di stipula di polizza professionale. Potere delle lobbies?

A cura di Fernanda Anania
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