Rete delle Professioni Tecniche (RTP), ignorata una parte che rappresenta il 16% del PIL
"Ignorato un mondo che dà lavoro a 5 milioni di persone e rappresenta il 16% del Pil. In ambito europeo esiste ormai piena consapevolezza del ruolo svolto da...
"Ignorato un mondo che dà lavoro a 5 milioni di persone e
rappresenta il 16% del Pil. In ambito europeo esiste ormai piena
consapevolezza del ruolo svolto dai professionisti. Non ancora in
Italia, dal momento che persino il CNEL li ignora".
Lo ha scritto il Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri nonché coordinatore della Rete delle Professioni Tecniche Armando Zambrano in una accorata lettera inviata al Presidente del CNEL Antonio Marzano, lamentando il mancato coinvolgimento dei rappresentati dei professionisti tecnici italiani nel Convegno di presentazione del "Rapporto sul Mercato del lavoro 2013-14".
Il Presidente Zambrano ha ricordato come anche il Comitato economico sociale europeo, lo scorso 25 marzo, nel parere sul "Ruolo e futuro delle libere professioni nella società civile europea del 2020" abbia affermato che "le libere professioni racchiudono un notevole potenziale di crescita per l'occupazione e il PIL" e che "il settore delle libere professioni riveste una cruciale importanza per le opportunità occupazionali offerte ai giovani che scelgono un futuro di libera imprenditorialità e investimento nelle proprie conoscenze". Questo a testimonianza del fatto che anche nell'ambito delle istituzioni europee è ormai mutato l'atteggiamento nei confronti delle professioni. "Una consapevolezza che, invece - afferma Zambrano - sembra latitare nelle istituzioni italiane se anche il CNEL, nel presentare il "Rapporto sul Mercato del lavoro 2013-2014", omette di considerare i rappresentanti del sistema professionale come soggetti con i quali dibatterne, ritenendo, evidentemente, le rappresentanze sindacali e datoriali esaustive del complesso mondo del lavoro. Eppure l'universo delle professioni assorbe oltre 5 milioni di lavoratori e rappresenta il 16% del Pil. Non a caso i suoi rappresentanti siedono all'interno dello stesso Consiglio del CNEL".
Piccato il commento di Zambrano che ha concluso la sua lettera definendo una omissione incomprensibile quella del CNEL. "Si tratta di una omissione incomprensibile soprattutto da parte di una istituzione nota per studiare le modifiche attuali della società italiana, dove il ruolo delle professioni è in forte crescita. Dispiace che il CNEL non colga quanto sia importante svolgere quel delicato ruolo di innovazione e di raccordo tra tutto il mondo produttivo e le istituzioni. Ruolo che le professioni hanno sempre difeso, non ricavandone quasi mai, come in questo caso, idoneo riconoscimento".
Da rilevare come, soprattutto nelle ultime settimane, si sia intensificata l'attività comunicativa della Rete delle Professioni Tecniche e sia aumentato il tenore dei comunicati contro l'attività del Governo, adesso volti più a tutelare le libere professioni e non più a dare la propria disponibilità ad un dialogo mai intrapreso.
Lo ha scritto il Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri nonché coordinatore della Rete delle Professioni Tecniche Armando Zambrano in una accorata lettera inviata al Presidente del CNEL Antonio Marzano, lamentando il mancato coinvolgimento dei rappresentati dei professionisti tecnici italiani nel Convegno di presentazione del "Rapporto sul Mercato del lavoro 2013-14".
Il Presidente Zambrano ha ricordato come anche il Comitato economico sociale europeo, lo scorso 25 marzo, nel parere sul "Ruolo e futuro delle libere professioni nella società civile europea del 2020" abbia affermato che "le libere professioni racchiudono un notevole potenziale di crescita per l'occupazione e il PIL" e che "il settore delle libere professioni riveste una cruciale importanza per le opportunità occupazionali offerte ai giovani che scelgono un futuro di libera imprenditorialità e investimento nelle proprie conoscenze". Questo a testimonianza del fatto che anche nell'ambito delle istituzioni europee è ormai mutato l'atteggiamento nei confronti delle professioni. "Una consapevolezza che, invece - afferma Zambrano - sembra latitare nelle istituzioni italiane se anche il CNEL, nel presentare il "Rapporto sul Mercato del lavoro 2013-2014", omette di considerare i rappresentanti del sistema professionale come soggetti con i quali dibatterne, ritenendo, evidentemente, le rappresentanze sindacali e datoriali esaustive del complesso mondo del lavoro. Eppure l'universo delle professioni assorbe oltre 5 milioni di lavoratori e rappresenta il 16% del Pil. Non a caso i suoi rappresentanti siedono all'interno dello stesso Consiglio del CNEL".
Piccato il commento di Zambrano che ha concluso la sua lettera definendo una omissione incomprensibile quella del CNEL. "Si tratta di una omissione incomprensibile soprattutto da parte di una istituzione nota per studiare le modifiche attuali della società italiana, dove il ruolo delle professioni è in forte crescita. Dispiace che il CNEL non colga quanto sia importante svolgere quel delicato ruolo di innovazione e di raccordo tra tutto il mondo produttivo e le istituzioni. Ruolo che le professioni hanno sempre difeso, non ricavandone quasi mai, come in questo caso, idoneo riconoscimento".
Da rilevare come, soprattutto nelle ultime settimane, si sia intensificata l'attività comunicativa della Rete delle Professioni Tecniche e sia aumentato il tenore dei comunicati contro l'attività del Governo, adesso volti più a tutelare le libere professioni e non più a dare la propria disponibilità ad un dialogo mai intrapreso.
A cura di Ilenia
Cicirello
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