Rete delle Professioni Tecniche al Senato: richiesta la deducibilità del 100% per la formazione
Alcune critiche possono rappresentare un volano per comprendere come operare meglio per portare avanti idee, concetti e interessi di un'intera categoria o an...
Alcune critiche possono rappresentare un volano per comprendere
come operare meglio per portare avanti idee, concetti e interessi
di un'intera categoria o anche solo per far comprendere il ruolo e
l'operato di un'organizzazione. A poche settimane dal mio articolo
" Il Flop della Rete delle Professioni Tecniche (RPT) e il ruolo
dei Consigli Nazionali" (leggi news) e dalla risposta del
Coordinatore della Rete delle Professioni Tecniche nonché
Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri Armando
Zambrano (leggi news) ricevo e pubblico molto
volentieri un comunicato della Rete delle Professioni Tecniche che
informa tutti i professionisti aderenti di alcune utili proposte
portate alla Commissione Finanze e Tesoro del Senato nell'ambito
della discussione del decreto legislativo sulla semplificazione
fiscale.
Entrando nel dettaglio, si è tenuta lo scorso 30 luglio presso la Commissione Finanze e Tesoro del Senato, l'Audizione della Rete delle Professioni Tecniche sull'Atto del Governo n. 99 "Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di semplificazioni fiscali", nell'ambito dell'indagine conoscitiva sugli organismi della fiscalità e sul rapporto tra contribuenti e fisco.
Oggetto della discussione sono state due proposte di emendamento allo schema di decreto legislativo:
"A fronte dell'istituzione dell'obbligo di formazione continua per tutti gli iscritti agli albi - ha commentato Armando Zambrano che ha guidato la delegazione dei professionisti tecnici italiani - la possibilità di dedurre tali spese dal reddito resta ferma al 50%. Noi proponiamo l'estensione al 100%, soprattutto in ragione del fatto che tale misura non comporterà aggravio per le casse dello stato. Anzi, gli introiti fiscali aumenteranno proprio in seguito all'imposizione dell'obbligatorietà della formazione continua a tutti gli iscritti all'albo".
In riferimento alle STP, Zambrano ne ha constatato il fallimento "Allo stato attuale le Società tra Professionisti sono un autentico fallimento anche a causa dell'indeterminatezza, dovuta al legislatore, in merito al loro inquadramento fiscale. La norma inserita nell'art. 11 impone alle STP di essere inquadrate fiscalmente come associazioni senza personalità giuridica costituite tra persone fisiche, indipendentemente dal fatto che esse possano costituirsi anche come società di capitale o a responsabilità limitata. La nostra proposta, invece, considera naturale per le STP l'inquadramento del loro reddito come reddito da capitale, facendo salva l'invarianza contributiva in termini previdenziali per le casse professionali; su questa base proponiamo però di lasciare ai professionisti che costituiscono una STP libertà di scelta in merito al regime fiscale in cui inquadrare le loro società".
Un complimento doppio alla RPT e al Coordinatore Zambrano per l'iniziativa e per aver finalmente compreso l'importanza della comunicazione.
Entrando nel dettaglio, si è tenuta lo scorso 30 luglio presso la Commissione Finanze e Tesoro del Senato, l'Audizione della Rete delle Professioni Tecniche sull'Atto del Governo n. 99 "Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di semplificazioni fiscali", nell'ambito dell'indagine conoscitiva sugli organismi della fiscalità e sul rapporto tra contribuenti e fisco.
Oggetto della discussione sono state due proposte di emendamento allo schema di decreto legislativo:
- la prima sull'art. 10 relativo alla possibile totale deducibilità delle spese sostenute dai professionisti per ottemperare all'obbligo della formazione continua;
- la seconda relativa all'art. 11 e alla possibilità di dare uno slancio concreto alla formazione delle società tra professionisti, rilevato che al 7 giugno 2014 risultano essere state costituite solo 285 società tra professionisti di cui nell'ambito delle professioni tecniche ne sono state costituite 18, contro le oltre 9 mila società di ingegneria.
"A fronte dell'istituzione dell'obbligo di formazione continua per tutti gli iscritti agli albi - ha commentato Armando Zambrano che ha guidato la delegazione dei professionisti tecnici italiani - la possibilità di dedurre tali spese dal reddito resta ferma al 50%. Noi proponiamo l'estensione al 100%, soprattutto in ragione del fatto che tale misura non comporterà aggravio per le casse dello stato. Anzi, gli introiti fiscali aumenteranno proprio in seguito all'imposizione dell'obbligatorietà della formazione continua a tutti gli iscritti all'albo".
In riferimento alle STP, Zambrano ne ha constatato il fallimento "Allo stato attuale le Società tra Professionisti sono un autentico fallimento anche a causa dell'indeterminatezza, dovuta al legislatore, in merito al loro inquadramento fiscale. La norma inserita nell'art. 11 impone alle STP di essere inquadrate fiscalmente come associazioni senza personalità giuridica costituite tra persone fisiche, indipendentemente dal fatto che esse possano costituirsi anche come società di capitale o a responsabilità limitata. La nostra proposta, invece, considera naturale per le STP l'inquadramento del loro reddito come reddito da capitale, facendo salva l'invarianza contributiva in termini previdenziali per le casse professionali; su questa base proponiamo però di lasciare ai professionisti che costituiscono una STP libertà di scelta in merito al regime fiscale in cui inquadrare le loro società".
Un complimento doppio alla RPT e al Coordinatore Zambrano per l'iniziativa e per aver finalmente compreso l'importanza della comunicazione.
A cura di Ilenia
Cicirello
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