Rifiuti: approvato il nuovo piano della regione Lazio
Via libera al nuovo Piano di gestione dei rifiuti della Giunta Polverini. Il provvedimento è stato approvato oggi dal Consiglio regionale. “Per la prima vo...
Via libera al nuovo Piano di gestione dei rifiuti della Giunta
Polverini. Il provvedimento è stato approvato oggi dal Consiglio
regionale.
“Per la prima volta dopo troppi anni - ha affermato la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini - questa Giunta e il Consiglio regionale consegnano al Lazio una gestione più moderna con un ciclo integrato dei rifiuti. Un piano che entra nel merito delle questioni, parte dalla raccolta differenziata ed arriva alla chiusura integrata del ciclo dei rifiuti, e ci porterà in Europa con uno strumento che ci consente di evitare la procedura d'infrazione”.
Il nuovo Piano recepisce tutte le innovazioni di legge intervenute dalla precedente pianificazione del 2002, fino all’ultima modifica apportata al Testo unico ambientale (D.Lgs. 205/2010).
Con il definitivo via libera vengono creati i presupposti per scongiurare gli effetti della sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea, che, a partire dal 14 giugno 2007, aveva condannato l’Italia per l’insufficiente programmazione sui rifiuti da parte del Lazio.
“L’approvazione del Piano – ha spiegato l’assessore regionale alle Attività produttive e alle Politiche dei rifiuti, Pietro Di Paolo – è un passo decisivo che permetterà alla Regione Lazio di riconquistare il terreno perduto negli anni passati. Al nostro territorio vogliamo assicurare soluzioni responsabili, rispettose dell’ambiente, tecnologicamente efficienti ed economicamente sostenibili”
Il Piano è strutturato in due sezioni: la prima dedicata ai rifiuti urbani e la seconda ai rifiuti speciali.
L’orizzonte temporale di programmazione si estende fino al termine del 2017.
Gli elementi d’innovazione principali contenuti nel Piano riguardano la raccolta differenziata, la prevenzione e la riduzione dei rifiuti, l’utilizzo residuale delle discariche e la definizione dei confini amministrativi di gestione dei rifiuti (Ambiti territoriali ottimali, Ato).
Nello specifico, il Piano mira all’incremento quantitativo, ma soprattutto qualitativo, della raccolta differenziata, elementi entrambi imprescindibili per garantire una gestione ottimale della filiera del riciclo.
È prevista, inoltre, l’attivazione di politiche di prevenzione, recupero e riuso dei rifiuti, per cercare di ridurne la produzione, rispetto alla crescita inerziale stimata, fino a un 10% su scala regionale.
Nelle discariche, che saranno di ridotte dimensioni e utilizzate in maniera marginale, confluiranno, così come impone la normativa europea, solo rifiuti trattati o i residui della raccolta differenziata.
Per quanto riguarda la definizione dei confini amministrativi per la gestione dei rifiuti, il Piano individua cinque Ambiti territoriali ottimali (Ato), entro i quali organizzare i servizi di raccolta e smaltimento e garantire l’autosufficienza degli impianti di Trattamento meccanico-biologico (Tmb) dei rifiuti urbani indifferenziati. I suddetti Ato corrispondono, con alcune piccole distinzioni, ai territori delle cinque Province. Sono temporaneamente fatte salve le situazioni di accertata carenza impiantistica, per le quali si sopperirà provvisoriamente in Ato limitrofi, secondo il “principio di prossimità”. Il Piano, infine, prevede azioni di monitoraggio sul raggiungimento degli obiettivi fissati, in modo da poter approntare un tempestivo intervento in caso di criticità. Il Piano sarà pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Lazio
“Per la prima volta dopo troppi anni - ha affermato la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini - questa Giunta e il Consiglio regionale consegnano al Lazio una gestione più moderna con un ciclo integrato dei rifiuti. Un piano che entra nel merito delle questioni, parte dalla raccolta differenziata ed arriva alla chiusura integrata del ciclo dei rifiuti, e ci porterà in Europa con uno strumento che ci consente di evitare la procedura d'infrazione”.
Il nuovo Piano recepisce tutte le innovazioni di legge intervenute dalla precedente pianificazione del 2002, fino all’ultima modifica apportata al Testo unico ambientale (D.Lgs. 205/2010).
Con il definitivo via libera vengono creati i presupposti per scongiurare gli effetti della sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea, che, a partire dal 14 giugno 2007, aveva condannato l’Italia per l’insufficiente programmazione sui rifiuti da parte del Lazio.
“L’approvazione del Piano – ha spiegato l’assessore regionale alle Attività produttive e alle Politiche dei rifiuti, Pietro Di Paolo – è un passo decisivo che permetterà alla Regione Lazio di riconquistare il terreno perduto negli anni passati. Al nostro territorio vogliamo assicurare soluzioni responsabili, rispettose dell’ambiente, tecnologicamente efficienti ed economicamente sostenibili”
Il Piano è strutturato in due sezioni: la prima dedicata ai rifiuti urbani e la seconda ai rifiuti speciali.
L’orizzonte temporale di programmazione si estende fino al termine del 2017.
Gli elementi d’innovazione principali contenuti nel Piano riguardano la raccolta differenziata, la prevenzione e la riduzione dei rifiuti, l’utilizzo residuale delle discariche e la definizione dei confini amministrativi di gestione dei rifiuti (Ambiti territoriali ottimali, Ato).
Nello specifico, il Piano mira all’incremento quantitativo, ma soprattutto qualitativo, della raccolta differenziata, elementi entrambi imprescindibili per garantire una gestione ottimale della filiera del riciclo.
È prevista, inoltre, l’attivazione di politiche di prevenzione, recupero e riuso dei rifiuti, per cercare di ridurne la produzione, rispetto alla crescita inerziale stimata, fino a un 10% su scala regionale.
Nelle discariche, che saranno di ridotte dimensioni e utilizzate in maniera marginale, confluiranno, così come impone la normativa europea, solo rifiuti trattati o i residui della raccolta differenziata.
Per quanto riguarda la definizione dei confini amministrativi per la gestione dei rifiuti, il Piano individua cinque Ambiti territoriali ottimali (Ato), entro i quali organizzare i servizi di raccolta e smaltimento e garantire l’autosufficienza degli impianti di Trattamento meccanico-biologico (Tmb) dei rifiuti urbani indifferenziati. I suddetti Ato corrispondono, con alcune piccole distinzioni, ai territori delle cinque Province. Sono temporaneamente fatte salve le situazioni di accertata carenza impiantistica, per le quali si sopperirà provvisoriamente in Ato limitrofi, secondo il “principio di prossimità”. Il Piano, infine, prevede azioni di monitoraggio sul raggiungimento degli obiettivi fissati, in modo da poter approntare un tempestivo intervento in caso di criticità. Il Piano sarà pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Lazio
fonte www.regione.lazio.it
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