Riforma professioni e minimi tariffari al Congresso degli Ingegneri

Riforma delle professioni intellettuali e diversificazione dal mondo imprenditoriale, tariffe professionali e qualità dei progetti, valorizzazione del ruolo ...

16/09/2010
Riforma delle professioni intellettuali e diversificazione dal mondo imprenditoriale, tariffe professionali e qualità dei progetti, valorizzazione del ruolo degli ordini e formazione professionale permanente, organizzata e qualificata, snellimento del quadro normativo tecnico e semplificazione degli iter burocratici. Questi sono alcuni argomenti messi in luce nel corso del 55esimo Congresso Nazionale degli Ingegneri tenutosi a Torino dall'8 al 10 settembre 2010.

Durante la manifestazione, dal tema "Costruire il futuro del Sistema Italia: ruolo dell'Ingegneria e Riforma della Professione", gli ingegneri hanno messo in luce le problematiche che nel corso degli ultimi anni stanno danneggiando pesantemente la professione tecnica. Ricordiamo, infatti, che solo nell'ultimo anno 47 mila studi professionali hanno chiuso i battenti, con una ricaduta nel mercato del lavoro di ben 50mila posti di lavoro in meno tra dipendenti e datori di lavoro.

Nel documento conclusivo, gli ingegneri hanno messo in risalto il ruolo fondamentale del sistema ordinistico, nella veste di interlocutore autorevole, stabile e continuativo nell'ambito del dibattito istituzionale riguardante la discussione, il confronto e la messa a punto della legge quadro sulla riforma delle professioni intellettuali, nonché di qualsiasi ulteriore dispositivo normativo che presenti ricadute significative, dirette e indirette, per gli ingegneri e per il futuro del sistema Italia. Nello specifico, le problematiche principali riguardano:
  • la riforma delle professioni, di cui si parla da troppo tempo senza vedere una fine, deve, innanzitutto, prevedere una netta distinzione fra attività di impresa e attività intellettuali;
  • la formazione professionale, ovvero il principio secondo cui l'attribuzione delle competenze riguardanti l'esercizio di attività coperte da riserve di legge deve essere con chiarezza correlata ad un percorso formativo commisurato alla natura e alla portata delle competenze e delle responsabilità evocate dall'esercizio professionale;
  • dunque, l'istituzionalizzazione, principalmente legata all'esercizio di attività coperte da riserve di legge, della "formazione professionale permanente, organizzata e qualificata";
  • il ripristino dei minimi tariffari, ossia la definizione dell'equo compenso per chi fornisce prestazioni a carattere intellettuale nelle diverse modalità di espletamento dell'attività professionale (liberi professionisti, dipendenti, forme societarie); ciò a garanzia della qualità della prestazione professionale, nonché in ottemperanza a quanto sancito dalla Costituzione (quale diritto inalienabile di remunerazione del lavoro) e nel Codice Civile (quale tutela del decoro professionale);
  • lo snellimento del quadro normativo tecnico e la semplificazione degli iter burocratici, a favore della qualità dei progetti;
  • revisione dell'attuale assetto formativo universitario degli ingegneri e maggiore partecipazione con il mondo ordinistico.

Riportiamo, infine, le raccomandazioni finali del documento conclusivo del congresso:
Prima raccomandazione
Il Network Commissione Giovani propone di istituire un tavolo permanente sulla tematiche giovanili con la presenza di una adeguata componente giovani.

Seconda raccomandazione
Si propone tramite il Centro Studi C.N.I. di condurre una indagine sulla situazione lavorativa dei giovani con particolare riferimento ai rapporti di collaborazione tra datore di lavoro e "professionista economicamente dipendente"

Terza raccomandazione
I Consiglieri presenti nelle rispettive qualità di referenti, coordinatori o rappresentanti delle Commissioni Sicurezza dei propri Ordini, Federazioni e Consulte, in ragione degli approfondimenti svolti in occasione del Congresso Nazionale, segnatamente ai molteplici aspetti della disciplina antinfortunistica T. U. Sicurezza, esprimono l'univoca volontà di proseguire l'attività già svolta con il Gruppo di Lavoro del Testo Unico chiedendo alla Assemblea dei Presidenti e al CNI di riattivare tempestivamente le attività del Gruppo di Lavoro stesso.

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