Rinnovabili, dalle Associazioni la richiesta di una strategia energetica
Nuovo appello delle associazioni di categoria per le rinnovabili che in un comunicato congiunto hanno richiesto al Ministro dello Sviluppo Economico Corrado ...
Nuovo appello delle associazioni di categoria per le rinnovabili
che in un comunicato congiunto hanno richiesto al Ministro dello
Sviluppo Economico Corrado Passera una strategia energetica
in grado di supportare il tessuto produttivo nazionale nel rispetto
degli obiettivi fissati a livello europeo.
Con questa richiesta ANIE/GIFI, APER, ASSOSOLARE e ASSO ENERGIE FUTURE hanno voluto richiamare l'attenzione sul contributo che il comparto delle rinnovabili può continuare a fornire se debitamente supportato da un modello di sviluppo che concili le diverse fonti senza contrapporle, nell'interesse comune.
Nel comunicato reso noto dalle associazioni si è invitato il Governo a valutare l'energia non solo come bene comune analizzandone i suoi effetti sul clima, sull'economia e sulla crescita del Paese, ma anche come chance per recuperare le lacune in tema energetico che si sono create nell'arco dell'ultimo trentennio in Italia. Ad oggi lo sviluppo delle Rinnovabili ha sicuramente prodotto un primo risultato in termini di riduzione delle emissioni di CO2. Il solo fotovoltaico ha generato circa 39 miliardi di euro di PIL nel 2011 come emerge dal rapporto CRESME alimentando un'imprenditoria diffusa ed un flusso di occupazione giovanile.
In particolare, si legge nel comunicato, lo sviluppo del settore fotovoltaico - grazie ad un impianto normativo ben articolato - è stato perseguito al fine di recepire una Direttiva europea e i relativi obiettivi. In particolare il Conto Energia ha permesso una vivacità del settore e una reazione da parte dell'imprenditoria e degli investitori, attirando anche capitali stranieri. Solo l'incertezza e la mancanza di un percorso equilibrato e controllato di revisione a medio - lungo termine hanno creato un effetto "stop&go" provocando di fatto uno stallo come quello registrato negli ultimi mesi.
Le Associazioni, riconoscendo che il sistema sta attraversando una profondo cambiamento dovuto alla crescita tecnologica, hanno evidenziato che da una ricerca del Politecnico di Milano il nostro Paese in alcuni ambiti risulta perfino all'avanguardia: sono già stati installati 34 milioni di contatori intelligenti di luce e gas e sono attive 3,9 milioni di Sim che trasmettono solo dati, connesse dunque a oggetti. L'integrazione razionale tra fonti fossili e fonti rinnovabili è dunque possibile dal punto di vista tecnologico.
La tutela degli interessi su investimenti privati deve sì essere gestita, ma non può impedire la trasformazione del sistema. La minore utilizzazione di centrali esistenti comporta una gestione della transizione tra sistemi come quella che fu gestita all'indomani della liberalizzazione (cfr. stranded cost), ma nel contempo costituisce uno stimolo ad una trasformazione dell'industria elettrica verso uno scenario di sicurezza degli approvvigionamenti energetici e di sostenibilità ambientale.
ANIE/GIFI, APER, ASSOSOLARE e ASSO ENERGIE FUTURE ritengono indispensabile l'iniziativa imprenditoriale privata basata su innovazione e ricerca negli ambiti più promettenti e sentono come necessaria la condivisione di una visione sistemica con il Governo che ha il ruolo chiave di coordinare lo sviluppo delle infrastrutture e l'orientamento di medio lungo periodo. Le associazioni chiedono al Ministro Passera la possibilità di avviare un confronto aprendo un tavolo tecnico e di essere coinvolte secondo una congrua tempistica, anche a tutela degli investimenti già in corso.
Con questa richiesta ANIE/GIFI, APER, ASSOSOLARE e ASSO ENERGIE FUTURE hanno voluto richiamare l'attenzione sul contributo che il comparto delle rinnovabili può continuare a fornire se debitamente supportato da un modello di sviluppo che concili le diverse fonti senza contrapporle, nell'interesse comune.
Nel comunicato reso noto dalle associazioni si è invitato il Governo a valutare l'energia non solo come bene comune analizzandone i suoi effetti sul clima, sull'economia e sulla crescita del Paese, ma anche come chance per recuperare le lacune in tema energetico che si sono create nell'arco dell'ultimo trentennio in Italia. Ad oggi lo sviluppo delle Rinnovabili ha sicuramente prodotto un primo risultato in termini di riduzione delle emissioni di CO2. Il solo fotovoltaico ha generato circa 39 miliardi di euro di PIL nel 2011 come emerge dal rapporto CRESME alimentando un'imprenditoria diffusa ed un flusso di occupazione giovanile.
In particolare, si legge nel comunicato, lo sviluppo del settore fotovoltaico - grazie ad un impianto normativo ben articolato - è stato perseguito al fine di recepire una Direttiva europea e i relativi obiettivi. In particolare il Conto Energia ha permesso una vivacità del settore e una reazione da parte dell'imprenditoria e degli investitori, attirando anche capitali stranieri. Solo l'incertezza e la mancanza di un percorso equilibrato e controllato di revisione a medio - lungo termine hanno creato un effetto "stop&go" provocando di fatto uno stallo come quello registrato negli ultimi mesi.
Le Associazioni, riconoscendo che il sistema sta attraversando una profondo cambiamento dovuto alla crescita tecnologica, hanno evidenziato che da una ricerca del Politecnico di Milano il nostro Paese in alcuni ambiti risulta perfino all'avanguardia: sono già stati installati 34 milioni di contatori intelligenti di luce e gas e sono attive 3,9 milioni di Sim che trasmettono solo dati, connesse dunque a oggetti. L'integrazione razionale tra fonti fossili e fonti rinnovabili è dunque possibile dal punto di vista tecnologico.
La tutela degli interessi su investimenti privati deve sì essere gestita, ma non può impedire la trasformazione del sistema. La minore utilizzazione di centrali esistenti comporta una gestione della transizione tra sistemi come quella che fu gestita all'indomani della liberalizzazione (cfr. stranded cost), ma nel contempo costituisce uno stimolo ad una trasformazione dell'industria elettrica verso uno scenario di sicurezza degli approvvigionamenti energetici e di sostenibilità ambientale.
ANIE/GIFI, APER, ASSOSOLARE e ASSO ENERGIE FUTURE ritengono indispensabile l'iniziativa imprenditoriale privata basata su innovazione e ricerca negli ambiti più promettenti e sentono come necessaria la condivisione di una visione sistemica con il Governo che ha il ruolo chiave di coordinare lo sviluppo delle infrastrutture e l'orientamento di medio lungo periodo. Le associazioni chiedono al Ministro Passera la possibilità di avviare un confronto aprendo un tavolo tecnico e di essere coinvolte secondo una congrua tempistica, anche a tutela degli investimenti già in corso.
A cura di Gabriele
Bivona
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