Rinnovabili termiche: Le associazioni di categoria chiedono un incontro al Governo
Il Coordinamento delle Associazioni delle Rinnovabili Termiche e dell’Efficienza energetica (C.A.R.T.E.) ha chiesto un incontro al Governo e l’apertura di un...
Il Coordinamento delle Associazioni delle Rinnovabili Termiche e
dell’Efficienza energetica (C.A.R.T.E.) ha chiesto un incontro al
Governo e l’apertura di un tavolo di lavoro per la definizione dei
Decreti Ministeriali attuativi del Dlgs 28/2011.
Come raramente accade in Italia, le principali Associazioni del settore hanno fatto corpo unico e costituito il Coordinamento delle Associazioni delle Rinnovabili Termiche e dell’Efficienza energetica (C.A.R.T.E.), con l'obiettivo di "promuovere le iniziative finalizzate ad ottenere la necessaria attenzione al ruolo delle rinnovabili termiche nelle politiche italiane di promozione delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica".
Fanno parte del Coordinamento: AIRU, ANEST, ASSOLTERM, ASSOTERMICA, COAER, Consorzio GEOHP, FIPER, ITABIA, ITALCOGEN, UGI, ASSOCIAZIONE REGIONALE CONSORZI FORESTALI LOMBARDI, LOMBARDY ENERGY CLUSTER, Amici della Terra.
Come prima azione, il CARTE ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio Mario Monti e ai Ministri Passera, Clini e Catania richiamando la loro attenzione:
Riportiamo qui di seguito il testo della missiva, rimandando ai Riferimenti per la lettura del Comunicato congiunto "Energy Roadmap 2050: nè caldo nè freddo", con il quale le principali associazioni europee delle filiere economiche connesse all’utilizzo delle rinnovabili termiche hanno richiamato l’attenzione su una realtà che è stata definita il gigante dormiente delle rinnovabili, le cui potenzialità continuano ad essere ignorate.
Oggetto: Richiesta di incontro sui Decreti Ministeriali attuativi del Dlgs. n. 28/2011 per le rinnovabili termiche e per l’efficienza energetica
Gentili Ministri,
il varo degli schemi di decreti ministeriali in attuazione del Decreto legislativo 28/2011 conferma, nonostante alcuni lodevoli propositi espressi, che la politica del Governo di attuazione della direttiva 2009/28/CE continua purtroppo a considerare marginali le fonti rinnovabili termiche (solare termico, biomasse, geotermia, pompe di calore, biometano).
Tale problematica e? stata recentemente evidenziata anche a livello di UE dal comunicato congiunto:”Energy roadmap 2050: ne? caldo ne? freddo?”, con il quale le principali Associazioni europee delle filiere economiche connesse all’utilizzo delle rinnovabili termiche hanno richiamato l’attenzione su una realta? che e? stata definita il gigante dormiente delle rinnovabili, le cui potenzialita? continuano ad essere sottostimate.
Ancora una volta, in Italia, si ritiene vengano compiute scelte che allocano nuove importanti risorse a carico delle tariffe con un’analisi costi/benefici non contestuale rispetto alle scelte di incentivazione per le rinnovabili termiche (Fer termiche) e l’efficienza energetica come correttamente previsto dalla direttiva 2009/28/CE.
L’Italia in questi anni e? riuscita a produrre energia elettrica da fonti rinnovabili con tassi di crescita estremamente interessanti. L’emergenza gas dello scorso febbraio mostra che la stessa attenzione e programmazione va posta allo sviluppo delle Fer termiche e agli interventi di efficienza energetica per: sviluppare e consolidare la produzione di calore e raffreddamento da fonti rinnovabili; far fronte ai cambiamenti climatici in atto; ridurre la dipendenza nell’approvvigionamento di combustibili esteri.
Incentivare la crescita e le aziende competitive del made in Italy, come recentemente affermato dal Ministro Passera al Salone del Mobile, si traduce nel rilanciare il settore della green economy e, in particolare, delle energie rinnovabili. Si sottolinea, a tal fine, l’urgenza di recuperare il ritardo nella definizione di una politica chiara e condivisa per la produzione di calore e raffreddamento da fonti rinnovabili che valorizzi la specificita? di queste tecnologie, che mostrano differenziali di costo inferiori rispetto ad altre soluzioni, richiedono misure di incentivazione meno onerose per il sistema paese, ma soprattutto necessitano di un miglior accesso al credito.
Le filiere economiche delle diverse tecnologie delle Fer termiche rappresentano settori in cui l’industria italiana e? presente con produzione sul territorio,molto competitiva e in grado di massimizzare le ricadute nell’economia nazionale a partire dagli aspetti occupazionali, senza dover ricorrere a tecnologie di importazione e dove il solo valore aggiunto nazionale e? limitato alle conoscenze dell’installazione e del servizio post vendita. Da ricordare, inoltre, le esternalita? positive che queste tecnologie termiche producono a livello ambientale, ad esempio, nella prevenzione dei rischi idrogeologici e nella manutenzione del territorio.
Con le rinnovabili termiche e l’efficienza si puo? andare oltre l’obiettivo minimo obbligatorio del 17%, riducendo i costi dell’incentivazione e con una innegabile ricaduta positiva sull’economia italiana e la bilancia dei pagamenti. Per ottenere questo risultato e? necessario rielaborare il PAN portando l’obiettivo 2020 al 20% con un approccio globale.
Per promuovere le iniziative finalizzate ad ottenere la necessaria attenzione al ruolo delle rinnovabili termiche nelle politiche italiane di promozione delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica le associazioni scriventi hanno deciso di costituire il Coordinamento delle Associazioni delle Rinnovabili Termiche e l’Efficienza energetica (C.A.R.T.E.).
L’obiettivo del coordinamento e? quello di sostenere l’attivazione dei diversi strumenti utilizzabili nell’intervento pubblico per le Fer termiche: incentivazione, regolazione, informazione e sviluppo del monitoraggio statistico di un settore dei consumi di energia poco conosciuto. Per i regimi di incentivazione riguardanti le Fer termiche si ritiene indispensabile la definizione di un quadro di misure stabili, con orizzonte 2020, e in particolare: nuovi contributi per i piccoli interventi, riforma dei Titoli Efficienza Energetica, istituzione del fondo di garanzia per gli investimenti nelle reti di Teleriscaldamento, stabilizzazione dei regimi di agevolazione fiscale, coordinamento con i sistemi di incentivazione regionale.
Una buona regolazione puo? accelerare, con costi sostenibili per la collettivita?, la penetrazione delle Fer termiche semplificando i regimi autorizzativi (DM posa sonde geotermiche), rafforzando gli obblighi per gli edifici e definendo standard tecnici equilibrati. La diffusione delle Fer termiche, gia? di per se? stesse competitive, puo? avere inoltre un grande sviluppo anche attraverso campagne informative rivolte alle imprese e alle famiglie.
Per presentare le proprie proposte il Coordinamento delle Associazioni delle Rinnovabili Termiche e dell’Efficienza energetica (C.A.R.T.E.) chiede un incontro e l’apertura di un tavolo di lavoro per la definizione dei Decreti Ministeriali attuativi del Dlgs. n. 28/2011 per le rinnovabili termiche e per l’efficienza energetica.
Fonte: www.nextville.it
Come raramente accade in Italia, le principali Associazioni del settore hanno fatto corpo unico e costituito il Coordinamento delle Associazioni delle Rinnovabili Termiche e dell’Efficienza energetica (C.A.R.T.E.), con l'obiettivo di "promuovere le iniziative finalizzate ad ottenere la necessaria attenzione al ruolo delle rinnovabili termiche nelle politiche italiane di promozione delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica".
Fanno parte del Coordinamento: AIRU, ANEST, ASSOLTERM, ASSOTERMICA, COAER, Consorzio GEOHP, FIPER, ITABIA, ITALCOGEN, UGI, ASSOCIAZIONE REGIONALE CONSORZI FORESTALI LOMBARDI, LOMBARDY ENERGY CLUSTER, Amici della Terra.
Come prima azione, il CARTE ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio Mario Monti e ai Ministri Passera, Clini e Catania richiamando la loro attenzione:
- sullo scarso rilievo dato alle rinnovabili termiche e all'efficienza energetica negli scenari presentati nella Energy Roadmap 2050.
- e chiedendo l’apertura di un tavolo di lavoro per la definizione dei Decreti Ministeriali attuativi del Dlgs 28/2011 per le rinnovabili termiche e per l’efficienza energetica.
Riportiamo qui di seguito il testo della missiva, rimandando ai Riferimenti per la lettura del Comunicato congiunto "Energy Roadmap 2050: nè caldo nè freddo", con il quale le principali associazioni europee delle filiere economiche connesse all’utilizzo delle rinnovabili termiche hanno richiamato l’attenzione su una realtà che è stata definita il gigante dormiente delle rinnovabili, le cui potenzialità continuano ad essere ignorate.
Oggetto: Richiesta di incontro sui Decreti Ministeriali attuativi del Dlgs. n. 28/2011 per le rinnovabili termiche e per l’efficienza energetica
Gentili Ministri,
il varo degli schemi di decreti ministeriali in attuazione del Decreto legislativo 28/2011 conferma, nonostante alcuni lodevoli propositi espressi, che la politica del Governo di attuazione della direttiva 2009/28/CE continua purtroppo a considerare marginali le fonti rinnovabili termiche (solare termico, biomasse, geotermia, pompe di calore, biometano).
Tale problematica e? stata recentemente evidenziata anche a livello di UE dal comunicato congiunto:”Energy roadmap 2050: ne? caldo ne? freddo?”, con il quale le principali Associazioni europee delle filiere economiche connesse all’utilizzo delle rinnovabili termiche hanno richiamato l’attenzione su una realta? che e? stata definita il gigante dormiente delle rinnovabili, le cui potenzialita? continuano ad essere sottostimate.
Ancora una volta, in Italia, si ritiene vengano compiute scelte che allocano nuove importanti risorse a carico delle tariffe con un’analisi costi/benefici non contestuale rispetto alle scelte di incentivazione per le rinnovabili termiche (Fer termiche) e l’efficienza energetica come correttamente previsto dalla direttiva 2009/28/CE.
L’Italia in questi anni e? riuscita a produrre energia elettrica da fonti rinnovabili con tassi di crescita estremamente interessanti. L’emergenza gas dello scorso febbraio mostra che la stessa attenzione e programmazione va posta allo sviluppo delle Fer termiche e agli interventi di efficienza energetica per: sviluppare e consolidare la produzione di calore e raffreddamento da fonti rinnovabili; far fronte ai cambiamenti climatici in atto; ridurre la dipendenza nell’approvvigionamento di combustibili esteri.
Incentivare la crescita e le aziende competitive del made in Italy, come recentemente affermato dal Ministro Passera al Salone del Mobile, si traduce nel rilanciare il settore della green economy e, in particolare, delle energie rinnovabili. Si sottolinea, a tal fine, l’urgenza di recuperare il ritardo nella definizione di una politica chiara e condivisa per la produzione di calore e raffreddamento da fonti rinnovabili che valorizzi la specificita? di queste tecnologie, che mostrano differenziali di costo inferiori rispetto ad altre soluzioni, richiedono misure di incentivazione meno onerose per il sistema paese, ma soprattutto necessitano di un miglior accesso al credito.
Le filiere economiche delle diverse tecnologie delle Fer termiche rappresentano settori in cui l’industria italiana e? presente con produzione sul territorio,molto competitiva e in grado di massimizzare le ricadute nell’economia nazionale a partire dagli aspetti occupazionali, senza dover ricorrere a tecnologie di importazione e dove il solo valore aggiunto nazionale e? limitato alle conoscenze dell’installazione e del servizio post vendita. Da ricordare, inoltre, le esternalita? positive che queste tecnologie termiche producono a livello ambientale, ad esempio, nella prevenzione dei rischi idrogeologici e nella manutenzione del territorio.
Con le rinnovabili termiche e l’efficienza si puo? andare oltre l’obiettivo minimo obbligatorio del 17%, riducendo i costi dell’incentivazione e con una innegabile ricaduta positiva sull’economia italiana e la bilancia dei pagamenti. Per ottenere questo risultato e? necessario rielaborare il PAN portando l’obiettivo 2020 al 20% con un approccio globale.
Per promuovere le iniziative finalizzate ad ottenere la necessaria attenzione al ruolo delle rinnovabili termiche nelle politiche italiane di promozione delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica le associazioni scriventi hanno deciso di costituire il Coordinamento delle Associazioni delle Rinnovabili Termiche e l’Efficienza energetica (C.A.R.T.E.).
L’obiettivo del coordinamento e? quello di sostenere l’attivazione dei diversi strumenti utilizzabili nell’intervento pubblico per le Fer termiche: incentivazione, regolazione, informazione e sviluppo del monitoraggio statistico di un settore dei consumi di energia poco conosciuto. Per i regimi di incentivazione riguardanti le Fer termiche si ritiene indispensabile la definizione di un quadro di misure stabili, con orizzonte 2020, e in particolare: nuovi contributi per i piccoli interventi, riforma dei Titoli Efficienza Energetica, istituzione del fondo di garanzia per gli investimenti nelle reti di Teleriscaldamento, stabilizzazione dei regimi di agevolazione fiscale, coordinamento con i sistemi di incentivazione regionale.
Una buona regolazione puo? accelerare, con costi sostenibili per la collettivita?, la penetrazione delle Fer termiche semplificando i regimi autorizzativi (DM posa sonde geotermiche), rafforzando gli obblighi per gli edifici e definendo standard tecnici equilibrati. La diffusione delle Fer termiche, gia? di per se? stesse competitive, puo? avere inoltre un grande sviluppo anche attraverso campagne informative rivolte alle imprese e alle famiglie.
Per presentare le proprie proposte il Coordinamento delle Associazioni delle Rinnovabili Termiche e dell’Efficienza energetica (C.A.R.T.E.) chiede un incontro e l’apertura di un tavolo di lavoro per la definizione dei Decreti Ministeriali attuativi del Dlgs. n. 28/2011 per le rinnovabili termiche e per l’efficienza energetica.
Fonte: www.nextville.it
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