Ristrutturazioni edilizie: bonus fiscale anche al convivente di fatto
Le detrazioni fiscali relative alle spese sostenute per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio spettano anche al convivente more uxorio. Lo ha...
Le detrazioni fiscali relative alle spese sostenute per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio spettano anche al convivente more uxorio.
Lo ha chiarito la risoluzione 28 luglio 2016, n. 64/E recante "Interpello art. 11, legge 27 luglio 2000, n. 212 - Art. 16-bis del TUIR - Detrazione delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio sostenute dal convivente more uxorio", con la quale l'Agenzia delle Entrate ha dato il via libera alla detrazione delle spese per lavori di ristrutturazione edilizia sostenute dal convivente more uxorio.
Con la risoluzione l’Agenzia delle Entrate ha spiegato che per effetto della legge 20 maggio 2016, n. 76 recante "Regolamentazione delle unioni civili tra le persone dello stesso sesso e la disciplina delle convivenze", il quadro normativo di riferimento risulta mutato, equiparando al vincolo giuridico derivante dal matrimonio quello prodotto dalle unioni civili e stabilendo che “le disposizioni che si riferiscono al matrimonio e le disposizioni contenenti le parole "coniuge", "coniugi" o termini equivalenti, ovunque ricorrono nelle leggi, negli atti aventi forza di legge, nei regolamenti nonché negli atti amministrativi e nei contratti collettivi, si applicano anche ad ognuna delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso”.
Per questo motivo, in caso di interventi di recupero del patrimonio edilizio il convivente non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi medesimi che ne sostiene i costi può fruire della stessa agevolazione spettante ai familiari conviventi, anche se non è titolare di un contratto di comodato.
In particolare, ai fini dello sconto fiscale, la disponibilità dell’immobile da parte del convivente risulta insita nella convivenza stessa, senza necessità che trovi fondamento in un titolo contrattuale. L’Agenzia delle Entrate ricorda che lo sconto fiscale per il recupero del patrimonio edilizio (articolo 16-bis del Tuir) si applica alle spese sostenute dai contribuenti che possiedono o detengono un immobile sul quale sono effettuati gli interventi, o dai familiari con loro conviventi al momento dell’inizio dei lavori. La legge n. 76/2016, in tema di unioni civili, pur non equiparando la convivenza di fatto all’unione fondata sul matrimonio, ha attribuito valore giuridico a questa formazione sociale, rilevando un “legame concreto” tra il convivente e l’immobile destinato a dimora comune.
Le spese sostenute per interventi di recupero del patrimonio edilizio dal convivente more uxorio sono, pertanto, detraibili come quelle effettuate dai familiari conviventi.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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