SCHEMA DECRETO CORRETTIVO
Il Consiglio dei ministri di venerdì scorso 28 luglio ha approvato per la seconda volta uno schema di decreto legislativo recante disposizioni correttive del...
Il Consiglio dei ministri di venerdì scorso 28 luglio ha approvato
per la seconda volta uno schema di decreto legislativo
recante disposizioni correttive del “Codice ambientale”
(D.Lgs. n. 152/2006), sul quale si sono espresse la Conferenza
unificata e le Commissioni parlamentari.
Non siamo in presenza di un’approvazione definitiva perché il provvedimento deve essere sottoposto al vaglio delle commissioni parlamentari, per poi essere di nuovo esaminato dal Consiglio dei Ministri per la terza ed ultima volta.
Martedì scorso 1 agosto la Commissione Ambiente della Camera ha avviato il secondo esame del provvedimento che dovrebbe essere votato entro oggi, mentre la Commissione Territorio del Senato che doveva iniziare l’esame del provvedimento ieri 2 Agosto non ha potuto procedere all’esame dello stesso per mancanza del numero legale e non sembra, quindi, possibile che il Consiglio dei Ministri possa procedere nell’ultima seduta utile del 4 agosto ad approvare in via definitiva il provvedimento stesso con la sensazione che l’approvazione slitterà alla seduta del 24 agosto dopo la sospensione estiva.
In particolare, il provvedimento prevede che, con successivi decreti legislativi, dovranno essere individuate le disposizioni del Codice dell’ambiente da abrogare e quelle che invece continuano a rimanere in vigore.
Per altro, sono stati eliminati i termini temporali entro cui tali decreti dovranno essere adottati. Quello relativo alla Parte terza e quarta (rifiuti, bonifiche, difesa del suolo e tutela delle acque) infatti dovrà essere adottato prioritariamente e non più entro il 30 novembre p.v., mentre per i decreti relativi alle altre parti del Codice dell’ambiente non vi è più il riferimento alla scadenza del 31 gennaio 2007.
Inoltre, in materia di terre e rocce da scavo, il governo ha sottolineato, nella relazione illustrativa dello schema del decreto legislativo di modifica al Codice dell’ambiente, che si tratta di disposizioni in contrasto con le indicazioni della Comunità europea.
Ricordiamo che il decreto legislativo, terminato l’iter di formazione, dovrà essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione e fino ad allora continuano ad applicarsi le norme del D.Lgs. n. 152/2006, e pertanto, per le terre e rocce da scavo rimane in vigore la procedura prevista dall’art. 186.
Segnaliamo, anche che in sede di conversione del decreto-legge n. 173/ (legge 12 luglio 2006, n. 228) è stato inserito un emendamento con il quale si rinvia al 31 gennaio 2007 l’entrata in vigore della parte II del Codice dell’ambiente, relativa alle procedure di Via e Vas.
In riferimento, poi, ai 17 Decreti attuativi del Codice dell’Ambiente già dichiarati inefficaci, il Ministro Pecoraro Scanio ha firmato un decreto ministeriale che dispone la revoca dei seguenti:
Non siamo in presenza di un’approvazione definitiva perché il provvedimento deve essere sottoposto al vaglio delle commissioni parlamentari, per poi essere di nuovo esaminato dal Consiglio dei Ministri per la terza ed ultima volta.
Martedì scorso 1 agosto la Commissione Ambiente della Camera ha avviato il secondo esame del provvedimento che dovrebbe essere votato entro oggi, mentre la Commissione Territorio del Senato che doveva iniziare l’esame del provvedimento ieri 2 Agosto non ha potuto procedere all’esame dello stesso per mancanza del numero legale e non sembra, quindi, possibile che il Consiglio dei Ministri possa procedere nell’ultima seduta utile del 4 agosto ad approvare in via definitiva il provvedimento stesso con la sensazione che l’approvazione slitterà alla seduta del 24 agosto dopo la sospensione estiva.
In particolare, il provvedimento prevede che, con successivi decreti legislativi, dovranno essere individuate le disposizioni del Codice dell’ambiente da abrogare e quelle che invece continuano a rimanere in vigore.
Per altro, sono stati eliminati i termini temporali entro cui tali decreti dovranno essere adottati. Quello relativo alla Parte terza e quarta (rifiuti, bonifiche, difesa del suolo e tutela delle acque) infatti dovrà essere adottato prioritariamente e non più entro il 30 novembre p.v., mentre per i decreti relativi alle altre parti del Codice dell’ambiente non vi è più il riferimento alla scadenza del 31 gennaio 2007.
Inoltre, in materia di terre e rocce da scavo, il governo ha sottolineato, nella relazione illustrativa dello schema del decreto legislativo di modifica al Codice dell’ambiente, che si tratta di disposizioni in contrasto con le indicazioni della Comunità europea.
Ricordiamo che il decreto legislativo, terminato l’iter di formazione, dovrà essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione e fino ad allora continuano ad applicarsi le norme del D.Lgs. n. 152/2006, e pertanto, per le terre e rocce da scavo rimane in vigore la procedura prevista dall’art. 186.
Segnaliamo, anche che in sede di conversione del decreto-legge n. 173/ (legge 12 luglio 2006, n. 228) è stato inserito un emendamento con il quale si rinvia al 31 gennaio 2007 l’entrata in vigore della parte II del Codice dell’ambiente, relativa alle procedure di Via e Vas.
In riferimento, poi, ai 17 Decreti attuativi del Codice dell’Ambiente già dichiarati inefficaci, il Ministro Pecoraro Scanio ha firmato un decreto ministeriale che dispone la revoca dei seguenti:
- norme tecniche per il riutilizzo delle acque reflue;
- modalità di aggiudicazione da parte dell’Autorità d’ambito del
servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani;
- disciplina delle modalità e dei termini di aggiudicazione della
gestione del servizio idrico integrato;
- approvazione dei modelli di registro di carico e scarico dei
rifiuti;
- criteri, procedure e modalità per il campionamento e l’analisi
delle terre e rocce da scavo;
- registro delle imprese autorizzate alla gestione dei
rifiuti.
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