SERBARIU: DALLA DISCARICA ALL’ECOPARCO MINERARIO
I Rotary Club di Cagliari, Carbonia ed Iglesias, in collaborazione con il Comune di Carbonia, la società LIGESTRA S.r.l., il DIGITA - Dipartimento di Geoing...
I Rotary Club di Cagliari, Carbonia ed Iglesias, in collaborazione
con il Comune di Carbonia, la società LIGESTRA S.r.l., il DIGITA -
Dipartimento di Geoingegneria Tecnologie Ambientali , il
Dipartimento di Scienze Botaniche dell’Università di Cagliari, il
Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna e la
società ECOREARCH S.c.r.l., con il patrocinio dell’Ordine degli
Ingegneri di Cagliari, presenteranno al pubblico, con un convegno
internazionale che si terrà sabato 11 ottobre alle ore 9.00 presso
l’Aula Magna della Facoltà di Ingegneria in Piazza D’Armi, un
concorso internazionale di idee dal titolo “Serbariu: dalla
discarica all’Ecoparco Minerario”.
I tre Rotary Club organizzatori doneranno il progetto vincente all’Amministrazione di Carbonia, che a sua volta dovrà reperire i fondi per la realizzazione del progetto.
L’Ecoparco Minerario, che verrà realizzato negli spazi attualmente occupati dalle discariche degli sterili di trattamento della vecchia miniera di carbone di Serbariu, pari a circa 50 ettari, sarà la sede di un Centro di ricerca e divulgazione delle tecniche di ingegneria naturalistica. Con il termine “ingegneria naturalistica” si intende il complesso di tecniche che vengono praticate per consolidare i versanti e ridurre il rischio di erosione del terreno e che prevedono l’utilizzo di piante vive o di parti di esse (semi, radici, talee) da sole o in combinazione con materiali naturali inerti e materiali artificiali biodegradabili e non biodegradabili.
Nell’Ecoparco un equipe di ricercatori, costituita da ingegneri ambientali e botanici, sotto la guida del DIGITA - Dipartimento di Geoingegneria e Tecnologie Ambientali e del Dipartimento di Scienze Botaniche dell’Università di Cagliari, studieranno e sperimenteranno l’utilizzo di essenze vegetali autoctone per il consolidamento dei pendii e per la depurazione delle acque di falda.
Ingegneri ed architetti di tutta Europa sono chiamati a disegnare la morfologia generale dell’area destinata ad ospitare il parco a cielo aperto, i vivai e le serre in cui le varie specie vegetali verranno coltivate, i fabbricati in cui verranno insediati i laboratori e le strutture di accoglienza dei visitatori e di divulgazione al pubblico dei risultati della ricerca. La struttura che si andrà ad insediare nell’area attualmente occupata dalla discariche costituirà il naturale completamento delle attività di ricerca sulle tecnologie di sviluppo energetico sostenibile che si stanno svolgendo all’interno del polo scientifico insediatosi nei fabbricati della vecchia miniera.
Nel corso del convegno scienziati provenienti da Gran Bretagna, Germania e Portogallo, Paesi europei in cui sono state già realizzate importanti azioni di risanamento e valorizzazione di aree ex-minerarie, esporranno come è stato possibile trasformare aree pesantemente degradate dall’attività estrattiva in siti di assoluto interesse turistico e culturale.
Da segnalare gli interventi di Ian Smit, curatore dell’Eden Project, il più grande progetto di valorizzazione naturalistica di aree ex minerarie, costato ad oggi oltre 100 milioni di sterline (circa 150 milioni di Euro) realizzato in Cornavaglia a Bodelva, che ha trasformato una vecchia cava di argilla in un meraviglioso giardino, visitato ogni anno da oltre un milione e mezzo di persone, del Dr. Thomas Meteler della DMT, società che ha realizzato importanti progetti di valorizzazione delle vecchie miniere di carbone tedesche, e del prof. Luis Martins, direttore dell’Istituto Nazionale di Ingegneria, Tecnologia ed Innovazione di Lisbona, che ha coordinato negli scorsi anni la Rete Europea delle Regioni Minerarie (ENMR). L’ENMR ha consentito l’interscambio di informazioni ed esperienze in materia di valorizzazione delle aree minerarie abbandonate tra i tecnici e gli scienziati ambientali di vari paesi dell’Unione Europea.
Nella seconda parte del convegno i docenti del DIGITA e del Dipartimento di Botanica dell’Università di Cagliari illustreranno gli studi, attualmente in corso di completamento, finalizzati alla risistemazione geotecnica e naturalistica dell’area di Serbariu. Tali studi, commissionati dalla Ligestra e dal Comune di Carbonia, proprietari delle aree su cui insistono le discariche, costituiranno l’indispensabile base per lo sviluppo delle idee progettuali che dovranno essere sviluppate dai concorrenti.
I tre Rotary Club organizzatori doneranno il progetto vincente all’Amministrazione di Carbonia, che a sua volta dovrà reperire i fondi per la realizzazione del progetto.
L’Ecoparco Minerario, che verrà realizzato negli spazi attualmente occupati dalle discariche degli sterili di trattamento della vecchia miniera di carbone di Serbariu, pari a circa 50 ettari, sarà la sede di un Centro di ricerca e divulgazione delle tecniche di ingegneria naturalistica. Con il termine “ingegneria naturalistica” si intende il complesso di tecniche che vengono praticate per consolidare i versanti e ridurre il rischio di erosione del terreno e che prevedono l’utilizzo di piante vive o di parti di esse (semi, radici, talee) da sole o in combinazione con materiali naturali inerti e materiali artificiali biodegradabili e non biodegradabili.
Nell’Ecoparco un equipe di ricercatori, costituita da ingegneri ambientali e botanici, sotto la guida del DIGITA - Dipartimento di Geoingegneria e Tecnologie Ambientali e del Dipartimento di Scienze Botaniche dell’Università di Cagliari, studieranno e sperimenteranno l’utilizzo di essenze vegetali autoctone per il consolidamento dei pendii e per la depurazione delle acque di falda.
Ingegneri ed architetti di tutta Europa sono chiamati a disegnare la morfologia generale dell’area destinata ad ospitare il parco a cielo aperto, i vivai e le serre in cui le varie specie vegetali verranno coltivate, i fabbricati in cui verranno insediati i laboratori e le strutture di accoglienza dei visitatori e di divulgazione al pubblico dei risultati della ricerca. La struttura che si andrà ad insediare nell’area attualmente occupata dalla discariche costituirà il naturale completamento delle attività di ricerca sulle tecnologie di sviluppo energetico sostenibile che si stanno svolgendo all’interno del polo scientifico insediatosi nei fabbricati della vecchia miniera.
Nel corso del convegno scienziati provenienti da Gran Bretagna, Germania e Portogallo, Paesi europei in cui sono state già realizzate importanti azioni di risanamento e valorizzazione di aree ex-minerarie, esporranno come è stato possibile trasformare aree pesantemente degradate dall’attività estrattiva in siti di assoluto interesse turistico e culturale.
Da segnalare gli interventi di Ian Smit, curatore dell’Eden Project, il più grande progetto di valorizzazione naturalistica di aree ex minerarie, costato ad oggi oltre 100 milioni di sterline (circa 150 milioni di Euro) realizzato in Cornavaglia a Bodelva, che ha trasformato una vecchia cava di argilla in un meraviglioso giardino, visitato ogni anno da oltre un milione e mezzo di persone, del Dr. Thomas Meteler della DMT, società che ha realizzato importanti progetti di valorizzazione delle vecchie miniere di carbone tedesche, e del prof. Luis Martins, direttore dell’Istituto Nazionale di Ingegneria, Tecnologia ed Innovazione di Lisbona, che ha coordinato negli scorsi anni la Rete Europea delle Regioni Minerarie (ENMR). L’ENMR ha consentito l’interscambio di informazioni ed esperienze in materia di valorizzazione delle aree minerarie abbandonate tra i tecnici e gli scienziati ambientali di vari paesi dell’Unione Europea.
Nella seconda parte del convegno i docenti del DIGITA e del Dipartimento di Botanica dell’Università di Cagliari illustreranno gli studi, attualmente in corso di completamento, finalizzati alla risistemazione geotecnica e naturalistica dell’area di Serbariu. Tali studi, commissionati dalla Ligestra e dal Comune di Carbonia, proprietari delle aree su cui insistono le discariche, costituiranno l’indispensabile base per lo sviluppo delle idee progettuali che dovranno essere sviluppate dai concorrenti.
a cura di ufficio stampa
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