STATUS SYMBOL DA OSTENTARE
Anche l’ascensore modifica il suo essere per restare al passo con la moda. Una volta, infatti, ci si avvaleva dell’ascensore solo per arrivare al piano senza...
Anche l’ascensore modifica il suo essere per restare al passo con
la moda. Una volta, infatti, ci si avvaleva dell’ascensore solo per
arrivare al piano senza fiatone; oggi il mondo degli ascensori, dei
montacarichi, degli elevatori personali entra a far parte, a tutti
gli effetti, del mondo degli status symbol da ostentare.
Per questo, la Igv, ovvero l’azienda che in Italia fattura oltre 46 milioni di euro nel più tradizionale settore degli ascensori condominiali o per uffici, ha pensato ad una propria offerta attraverso accordi con le migliori firme del design di lusso: Bisazza e Giugiaro.
Il settore che, da qualche anno è in maggiore crescita, afferma Matteo Volpe (ai vertici della Igv), è quello dell’home lift, ovvero degli ascensori per villette o appartamenti su due livelli, specialmente per quelli da arredamento, con richieste sia dall’Italia ma anche dalla Gran Bretagna, dall’Australia, dalla Russia e dal Medio Oriente.
E’ a questo proposito che si sono stilati degli accordi con le migliori firme del lusso e dello status symbol: con la Giugiaro architettura, ad esempio, si è creato un elevatore in cui è possibile personalizzare la pulsantiera inserendo un touch screen e un lettore Mp3, oppure programmare il colore della luce a seconda del piano o, ancora, la musica da ascoltare durante il tragitto, per arrivare, volendo, a far si che l’ascensore si porti al piano terreno nel momento in cui si apre il cancello di casa.
Si può, poi, dar spazio all’estetica e con Bisazza, azienda nel campo dei mosaici, si sta pensando all’abbellimento interno delle cabine con pannelli di mosaico appunto, in versioni standard o personalizzate.
Per non parlare, infine, della possibilità di rivestire tutta la cabina con una vernice particolare che riproduce l’effetto legno sia alla vista che al tatto data l’impossibilità, per questioni di sicurezza, di realizzare, come nel passato, ascensori in legno.
Ovviamente tutto questo ha un costo che, se per un classico ascensore da condominio si aggira intorno ai 20/25 mila euro, per un home lift si va da un minimo di 15 mila euro fino ad un massimo anche di 50 mila euro.
Nonostante tutto, ribadisce Volpe, il settore è un aumento e, per il prossimo anno si prevede un ulteriore incremento del 10%, facendo leva anche sul fatto che stanno aumentando le richieste per i montacarichi, da installare in ex aree industriali ristrutturate e in palazzi esistenti, e di monta-auto per i parcheggi.
Per questo, la Igv, ovvero l’azienda che in Italia fattura oltre 46 milioni di euro nel più tradizionale settore degli ascensori condominiali o per uffici, ha pensato ad una propria offerta attraverso accordi con le migliori firme del design di lusso: Bisazza e Giugiaro.
Il settore che, da qualche anno è in maggiore crescita, afferma Matteo Volpe (ai vertici della Igv), è quello dell’home lift, ovvero degli ascensori per villette o appartamenti su due livelli, specialmente per quelli da arredamento, con richieste sia dall’Italia ma anche dalla Gran Bretagna, dall’Australia, dalla Russia e dal Medio Oriente.
E’ a questo proposito che si sono stilati degli accordi con le migliori firme del lusso e dello status symbol: con la Giugiaro architettura, ad esempio, si è creato un elevatore in cui è possibile personalizzare la pulsantiera inserendo un touch screen e un lettore Mp3, oppure programmare il colore della luce a seconda del piano o, ancora, la musica da ascoltare durante il tragitto, per arrivare, volendo, a far si che l’ascensore si porti al piano terreno nel momento in cui si apre il cancello di casa.
Si può, poi, dar spazio all’estetica e con Bisazza, azienda nel campo dei mosaici, si sta pensando all’abbellimento interno delle cabine con pannelli di mosaico appunto, in versioni standard o personalizzate.
Per non parlare, infine, della possibilità di rivestire tutta la cabina con una vernice particolare che riproduce l’effetto legno sia alla vista che al tatto data l’impossibilità, per questioni di sicurezza, di realizzare, come nel passato, ascensori in legno.
Ovviamente tutto questo ha un costo che, se per un classico ascensore da condominio si aggira intorno ai 20/25 mila euro, per un home lift si va da un minimo di 15 mila euro fino ad un massimo anche di 50 mila euro.
Nonostante tutto, ribadisce Volpe, il settore è un aumento e, per il prossimo anno si prevede un ulteriore incremento del 10%, facendo leva anche sul fatto che stanno aumentando le richieste per i montacarichi, da installare in ex aree industriali ristrutturate e in palazzi esistenti, e di monta-auto per i parcheggi.
a cura di Vincenzo
Palumbo
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