Sicurezza lavoro: da UNI e CNI le linee guida per gestirla al meglio

Da UNI e CNI le linee guida per gestire al meglio la sicurezza lavoro ai sensi dell'art. 33 del D.Lgs. n. 81/2008 Testo Unico Sicurezza Lavoro

di Redazione tecnica - 03/07/2020

È stata pubblicata la prassi di riferimento UNI/PdR 87:2020Servizio prevenzione e protezione – Attività tipiche del servizio di prevenzione e protezione così come previsto dall’art. 33 del D.Lgs. 81/2008” messa a punto dall'Ente Italiano di Normazione (UNI) e dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) al fine di fornire elementi utili al datore di lavoro e, in generale, a tutti i soggetti coinvolti nell’organizzazione e gestione della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, per esplicitare le attività tipiche svolte nell’ambito del servizio di prevenzione e protezione così come previsto dall’art. 33 del D.Lgs. 81/2008 (c.d. Testo Unico Sicurezza Lavoro).

Linee guida sicurezza lavoro: la prassi di riferimento UNI/PdR 87:2020

Ricordiamo subito che la prassi di riferimento non è una norma nazionale ma è un documento pubblicato da UNI che rientra fra i “prodotti della normazione europea” previsti dal Regolamento UE n.1025/2012. Le prassi sono, dunque, documenti che introducono prescrizioni tecniche, elaborati sulla base di un rapido processo ristretto ai soli autori, sotto la conduzione operativa di UNI. Le prassi di riferimento sono disponibili per un periodo non superiore a 5 anni, tempo massimo dalla loro pubblicazione entro il quale possono essere trasformate in un documento normativo (UNI, UNI/TS, UNI/TR) oppure devono essere ritirate.

La prassi di riferimento UNI/PdR 87:2020: la struttura

La prassi di riferimento UNI/PdR 87:2020 individua le attività tipiche che vengono svolte da un servizio di prevenzione e protezione valide generalmente per tutte le realtà aziendali ed è suddivisa in due parti:

  • nella prima sono individuate le aree di intervento, le attività tipiche e i compiti relativi al Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP);
  • nella seconda, tali attività vengono organizzate adottando un approccio strutturato per processi che permette di sistematizzarle dal punto di vista concettuale, metodologico e operativo.

Tale approccio consente sia al Datore di Lavoro sia al RSPP, nel rispetto dei rispettivi compiti, di pianificare, organizzare, programmare, gestire le attività di prevenzione e protezione nel proprio contesto organizzativo e produttivo, predisponendo le procedure di sicurezza per le attività aziendali e i sistemi controllo delle misure di prevenzione e protezione.

La prassi di riferimento costituisce un importante punto di riferimento per il datore di lavoro e per tutti i soggetti coinvolti nella gestione della sicurezza sui luoghi di lavoro in quanto, partendo dal D.Lgs 81/2008, prende in esame tutti i compiti generali del servizio di prevenzione. Tali compiti vanno dall’analisi dei documenti aziendali, alle visite degli ambienti di lavoro e relative macchine e attrezzature; dall’interazione con i soggetti dell’organizzazione aziendale alle relazioni con i soggetti pubblici; dall’impostazione del processo valutativo alla redazione del documento di valutazione dei rischi; dalla progettazione di interventi informativi e formativi alla realizzazione degli stessi.

Linee guida sicurezza lavoro: le dichiarazioni di Gaetano Fede (CNI)

La pubblicazione della prassi rappresenta - dichiara Gaetano Fede, Project leader della PdR e Consigliere CNI Responsabile Area Sicurezza - una svolta epocale nel settore della sicurezza nei luoghi di lavoro. Per la prima volta le attività del responsabile dei servizi di prevenzione e protezione vengono ordinate ed elencate in un documento unico, che certamente produrrà una migliore gestione della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro, sia da parte dei tecnici che da parte delle aziende. La sicurezza non è un costo, ma un valore aggiunto; non è un'attività da svolgere con approccio prescrittivo, ma con una visione prestazionale. La prassi di riferimento risponde al meglio a questi principi”.

Linee guida sicurezza lavoro: le dichiarazioni di Piero Torretta (UNI)

Il ruolo della normazione UNI in materia di sicurezza del lavoro è definito nel Dlgs 81/08 attraverso le linee guida UNI INAIL, un ruolo ribadito nel Dlgs 223/17 che assegna alla normazione il compito di elaborare norme tecniche per la sicurezza di prodotti, processi servizi - spiega il presidente UNI Piero Torretta - Molteplici sono stati in questi anni gli interventi della normazione in materia, dalla UNI ISO 45001 che ne definisce l’assetto nazionale ed internazionale, alla UNI 11751:2019 sulla asseverazione dei SGSL da parte degli organismi paritetici. La PdR 87:2020, definendo un approccio strutturato per processi delle attività dei SPP,  si innesta in questo contesto fornendo una linea di indirizzo con cui sviluppare, monitorare, valutare le attività da espletare per assicurare la tutela della sicurezza dei lavoratori”.

Una attenzione - conclude Torretta - che, anche in risposta al rischio Covid, conferma la centralità della dignità della persona nella attività normativa UNI”.

La prassi di riferimento UNI/PdR 87:2020 può essere liberamente scaricata dal sito UNI.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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