Spending review: Perché non applicarla anche ai Consigli nazionali e provinciali degli ordini professionali?
Il Consiglio dei Ministri nella seduta del 30 aprile scorso ha esaminato il rapporto sulla spending review “elementi per una revisione della spesa pubblica”,...
Il Consiglio dei Ministri nella seduta del 30 aprile scorso ha
esaminato il rapporto sulla spending review “elementi per
una revisione della spesa pubblica”, illustrato dal Ministro per i
Rapporti con il Parlamento e il Programma di governo, Piero
Giarda.
Secondo il rapporto, la spesa pubblica “rivedibile’’ nel medio periodo è pari a circa 295 miliardi di euro. A breve termine, la spesa rivedibile è notevolmente inferiore, stimabile in circa 80 miliardi.
Nell'attuale situazione economica, il Governo ha ritenuto necessario un intervento volto alla riduzione della spesa pubblica per un importo complessivo di 4,2 miliardi, per l'anno 2012, al quale tutte le amministrazioni pubbliche devono concorrere. Questo importo potrebbe servire, per esempio, a evitare l'aumento di due punti dell'IVA previsto per gli ultimi tre mesi del 2012.
In riferimento alla spending review il Presidente del Consiglio dei Ministri ha emanato una direttiva che miri a:
Tra l'altro i cittadini possono segnalare via web gli sprechi della pubblica amministrazione collegandosi con un'apposita sezione ed utilizzando il modulo "Esprimi la tua opinione", hanno la possibilità di dare suggerimenti, segnalare uno spreco, aiutando i tecnici a completare il lavoro di analisi e ricerca delle spese futili.
Ma sorge spontanea la seguente domanda:
Perché non applicare la spending review anche alle spese dei vari Consigli nazionali e provinciali degli Ordini professionali in modo da rendere più leggero il contributo che gli iscritti devono pagare per l'iscrizione obbligatoria?
Alla luce della riduzione della spesa promossa dal Consiglio dei Ministri sembra una domanda alla quale la risposta dovrebbe essere abbastanza ovvia e, provocatoriamente, chiediamo a tutti i Consigli nazionali e provinciali che vogliono aderire a questa iniziativa di segnalare alla nostra redazione i costi sostenuti negli anni 2010 e 2011 per il personale, per i fitti passivi, per le sedute dei Consigli e per le indennità dei consiglieri, chiedendo anche quali misure intendono adottare per una giusta riduzione della spesa.
Secondo il rapporto, la spesa pubblica “rivedibile’’ nel medio periodo è pari a circa 295 miliardi di euro. A breve termine, la spesa rivedibile è notevolmente inferiore, stimabile in circa 80 miliardi.
Nell'attuale situazione economica, il Governo ha ritenuto necessario un intervento volto alla riduzione della spesa pubblica per un importo complessivo di 4,2 miliardi, per l'anno 2012, al quale tutte le amministrazioni pubbliche devono concorrere. Questo importo potrebbe servire, per esempio, a evitare l'aumento di due punti dell'IVA previsto per gli ultimi tre mesi del 2012.
In riferimento alla spending review il Presidente del Consiglio dei Ministri ha emanato una direttiva che miri a:
- una più efficiente organizzazione dei servizi;
- l'eliminazione degli sprechi;
- la definizione delle linee di attività ritenute prioritarie nell'attuale congiuntura e la conseguente eliminazione delle altre;
- la realizzazione di economie di bilancio.
Tra l'altro i cittadini possono segnalare via web gli sprechi della pubblica amministrazione collegandosi con un'apposita sezione ed utilizzando il modulo "Esprimi la tua opinione", hanno la possibilità di dare suggerimenti, segnalare uno spreco, aiutando i tecnici a completare il lavoro di analisi e ricerca delle spese futili.
Ma sorge spontanea la seguente domanda:
Perché non applicare la spending review anche alle spese dei vari Consigli nazionali e provinciali degli Ordini professionali in modo da rendere più leggero il contributo che gli iscritti devono pagare per l'iscrizione obbligatoria?
Alla luce della riduzione della spesa promossa dal Consiglio dei Ministri sembra una domanda alla quale la risposta dovrebbe essere abbastanza ovvia e, provocatoriamente, chiediamo a tutti i Consigli nazionali e provinciali che vogliono aderire a questa iniziativa di segnalare alla nostra redazione i costi sostenuti negli anni 2010 e 2011 per il personale, per i fitti passivi, per le sedute dei Consigli e per le indennità dei consiglieri, chiedendo anche quali misure intendono adottare per una giusta riduzione della spesa.
A cura di Gabriele
Bivona
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