Split Payment, Professionisti inclusi nel meccanismo di scissione dei pagamenti IVA
Non sono bastate le proteste delle ultime settimane (leggi articolo 1 - articolo 2), il meccanismo della scissione dei pagamenti dell’IVA (c.d. Split Payment...
Non sono bastate le proteste delle ultime settimane (leggi articolo 1 - articolo 2), il meccanismo della scissione dei pagamenti dell’IVA (c.d. Split Payment), già contestato dal mondo dell'imprenditoria, è stato esteso anche ai liberi professionisti per le fatture emesse a partire dall'1 luglio 2017.
Lo ha previsto il decreto-legge 24 aprile n. 50 (c.d. Manovrina fiscale) recante “Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo” pubblicato sul S.O. alla Gazzetta ufficiale n. 95 del 24 aprile 2017 che ha esteso l’ambito di applicazione del meccanismo della scissione dei pagamenti dell’IVA anche alle operazioni effettuate nei confronti di altri soggetti che, a legislazione vigente, pagano l’imposta ai loro fornitori secondo le regole generali. In particolare, l’estensione riguarda tutte le amministrazioni, gli enti ed i soggetti inclusi nel conto consolidato della Pubblica Amministrazione, le società controllate direttamente o indirettamente dallo Stato, di diritto o di fatto, le società controllate di diritto direttamente dagli enti pubblici territoriali, le società quotate inserite nell’indice FTSE MIB della Borsa italiana. Inoltre, si ricomprendendo anche le operazioni effettuate da fornitori che subiscono l’applicazione delle ritenute alla fonte sui compensi percepiti (essenzialmente liberi professionisti). Le modifiche sopra esposte si applicano dalle fatture emesse a partire dal 1° luglio 2017.
Attraverso lo Split Payment, nei rapporti tra aziende o professionisti e la pubblica amministrazione sarà quest'ultima a contribuire l'imposta relativa alla transazione.
Contrario anche il Presidente di Confprofessioni Gaetano Stella che a Sky TG 24 Economia ha affernmato di non comprendere la ratio di questo provvedimento perché "I professionisti che operano con la pubblica amministrazione devono emettere fattura elettronica alla pari delle imprese, la differenze rispetto al passato con questa nuova manovra è che oggi su una fattura emessa da un professionista con la futura elettronica la pubblica amministrazione non pagherà più l'IVA perché la tratterrà e la verserà direttamente all'erario. Quindi si tratta di un problema di natura finanziaria che finisce per pensare gravemente sui professionisti che subiscono alla fonte la ritenuta d'acconto".
"Si tratta - ha continuato Stella - proprio di uno sfasamento temporale finanziario di cui vengono penalizzati i professionisti, soprattutto le professioni tecniche. Le professioni dell'area tecnica che operano con le P.A. si avvalgono spesso di prestazioni professionali di altri professionisti che fatturano regolarmente con IVA che in questo caso è a credito e che in questo caso dovrebbe essere compensata con quella emessa nei confronti della P.A. Nel momento stesso in cui la P.A. non versa più l'IVA è evidente che non possono più fare queste compensazioni e si ritrovano a credito". Credito che, n caso di fattura emessa nei primi mesi dell'anno necessiterà di parecchi mesi prima di essere recuperata con conseguenti problemi di liquidità che si aggiungono ai tanti altri che architetti e ingegneri conoscono molto bene.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
Documenti Allegati
Decreto-Legge 24 aprile n. 50IL NOTIZIOMETRO