Stati Generali del Paesaggio, presentato il Rapporto sullo stato delle politiche per il paesaggio

“Siamo l'unico Paese che tutela il paesaggio nella Carta costituzionale e di questo dobbiamo essere orgogliosi, così come del lavoro fatto negli ultimi dieci...

26/10/2017

Siamo l'unico Paese che tutela il paesaggio nella Carta costituzionale e di questo dobbiamo essere orgogliosi, così come del lavoro fatto negli ultimi dieci anni. Sulla base di questi principi, gli Stati Generali servono a spiegare che bisogna smettere di sprecare il suolo, che è necessario tutelare ancora di più le nostre coste e che lo Stato e le Regioni insieme devono difendere la bellezza del nostro paesaggio, che è un valore assoluto, non solo culturale ma anche economico, perché la bellezza italiana ha un grande valore nel Mondo”.

Queste le parole del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, a margine degli Stati Generali del Paesaggio indetti dal MiBACT. L’iniziativa, a quasi vent’anni dalla Conferenza nazionale del paesaggio che si tenne dal 14 al 16 ottobre del 1999 al Complesso di San Michele a Ripa, invita oltre quaranta tecnici del settore a confrontarsi sul futuro delle politiche paesaggistiche in Italia.

Nel corso degli Stati Generali del Paesaggio, tenutesi ieri e oggi, sono stati chiamati ad esprimersi architetti, docenti universitari, dirigenti del MiBACT, giuristi, economisti, esponenti delle istituzioni e del mondo dell’associazionismo, sui diversi argomenti delle cinque sessioni tematiche in programma:

  • Legislazione e diritto al paesaggio;
  • Paesaggio: bene comune e risorsa economica;
  • Paesaggio, politiche di trasformazione territoriale e qualità progettuale;
  • Legalità e inclusione sociale: verso il diritto a paesaggi di qualità;
  • Cultura del paesaggio: educazione, formazione e partecipazione.

Punto di partenza dell’intera discussione è la presentazione del “Rapporto sullo stato delle politiche per il paesaggio”, un’opera precisa e puntuale che presenta nel dettaglio lo stato dell’arte del settore. I dati Istat e Ispra contenuti nel Rapporto indicano con chiarezza i principali fenomeni e fattori che hanno inciso sulla qualità del paesaggio e sulle sue trasformazioni. Trasformazioni del territorio, come l’urbanizzazione diffusa, il consumo e spreco di suolo, i cambiamenti dei paesaggi rurali. Ma anche trasformazioni nella percezione sociale del paesaggio da parte dei cittadini.

In allegato il Rapporto.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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