Studi di settore: L'ultimo aggiornamento prima dell'arrivo degli indicatori di compliance
Sui supplementi straordinari nn. 14, 15, 16 e 17 alla Gazzetta Ufficiale n. 303 del 29/12/2016 sono state pubblicate le ultime revisioni degli studi di setto...
Sui supplementi straordinari nn. 14, 15, 16 e 17 alla Gazzetta Ufficiale n. 303 del 29/12/2016 sono state pubblicate le ultime revisioni degli studi di settore Sono stati pubblicati, dopo il parere dell’apposita Commissione di esperti prevista dall’articolo 10, comma 7, della legge n. 146/1998, 57 studi che trovano applicazione, ai fini dell’accertamento, con riguardo al 2016 e che realizzano l’ultimo aggiornamento degli studi prima della loro sostituzione con gli indicatori di compliance introdotti dal decreto fiscale collegato alla legge di stabilità (Dl 193/2016).
Si tratta di 18 studi afferenti le attività del commercio, 20 per il comparto manifatturiero, 7 relativi alle attività professionali e 12 per l’area dei servizi. La Commissione ha espresso parere positivo all’unanimità per i primi due comparti, mentre per gli studi relativi ai servizi e ai professionisti si è registrata l’astensione di alcuni componenti; al riguardo, alcuni rappresentanti delle organizzazioni economiche di categoria e degli ordini professionali hanno avuto modo di evidenziare alcune problematiche in merito alla elaborazione degli studi, ritenute tali da non permettere di esprimere una valutazione completamente positiva, ma consentendone comunque l’approvazione.
Tra i 7 studi relativi alle attività professionali contenuti nel supplemento straordinario n. 14 segnaliamo i seguenti:
- lo studio di settore YK02U relativo alle attività degli Studi di ingegneria;
- lo studio di settore YK17U relativo ai Periti industriali;
- lo studio di settore YK01U relativo agli Studi notarili;
- lo studio di settore YK06U relativo ai Servizi forniti da revisori contabili, periti, consulenti.
Nello stesso supplemento straordinario n. 14 è stato pubblicato
il Decreto 22 dicembre 2016 recante “Approvazione delle
territorialità specifiche” e relativo alcuni modelli territoriali
ai quali si è fatto riferimento nell’elaborazione degli studi di
nuova approvazione. Tali territorialità hanno come obiettivo la
differenziazione del territorio nazionale sulla base di specifici
indicatori per comune, provincia, regione e area territoriale, al
fine di tener conto dell’influenza della localizzazione
territoriale sulla determinazione dei ricavi.
Si tratta in particolare dell’aggiornamento di cinque modelli
territoriali:
- territorialità del livello dei canoni di affitto dei locali commerciali
- territorialità del livello del reddito medio imponibile ai fini dell’addizionale Irpef
- territorialità del livello delle retribuzioni
- territorialità del livello delle quotazioni immobiliari
- territorialità del livello dei canoni di locazione degli immobili.
L’ingresso dei nuovi indicatori di
compliance
Diversamente da quanto avvenuto negli anni precedenti, invece,
nella riunione del 7 dicembre la Commissione degli esperti non si è
espressa in merito alle revisioni degli studi di settore per il
prossimo anno che, in base al disposto dell’articolo
10-bis della legge n. 146/1998, andrebbero programmate
entro il mese di febbraio con provvedimento del direttore
dell’Agenzia delle Entrate.
L’articolo 7-bis del Dl 193/2016 ha infatti disposto che,
a decorrere dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2017, con
decreto del ministro dell’Economia e delle Finanze siano
individuati indici sintetici di affidabilità fiscale cui sono
collegati livelli di premialità per i contribuenti più affidabili,
anche consistenti nell’esclusione o nella riduzione dei termini per
gli accertamenti, allo scopo di promuovere l’adempimento degli
obblighi tributari e il rafforzamento della collaborazione tra
l’amministrazione finanziaria e i contribuenti.
Con l’introduzione del nuovo strumento di compliance è
stata anche disposta la contestuale cessazione degli effetti, al
fine dell’accertamento dei tributi, delle disposizioni relative
agli studi di settore e ai parametri, facendo calare in tal modo il
sipario su due istituti protagonisti, per oltre vent’anni,
dell’ordinamento tributario nazionale.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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