Super Albo Professionale: gli Agrotecnici dettano le regole

Dopo aver diminuito la durata del tirocinio professionale per l'accesso all'albo da ventiquattro a diciotto mesi, continua l'attento lavoro del Collegio Nazi...

09/03/2012
Dopo aver diminuito la durata del tirocinio professionale per l'accesso all'albo da ventiquattro a diciotto mesi, continua l'attento lavoro del Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati che si adoperato concretamente per fissare delle regole in merito alla possibilità di accorpamento che il decreto-legge n. 1/2012 (decreto liberalizzazioni) darà alle categoria professionali che svolgono attività similari.

L'accorpamento di categorie similari consentirebbe, infatti, una notevole riduzione dei costi di amministrazione degli ordini professionali a livello provinciale, regionale e nazionale, con una conseguente riduzione dei costi anche per i professionisti. Ma affinché questo passo possa essere compiuto nel migliore dei modi, il Collegio degli Agrotecnici ha voluto dare un contributo concreto fissando alcuni paletti di seguito indicati:
  1. Gli accorpamenti non debbono consentire modifiche nella denominazione degli Ordini e Collegi accorpati tale da trasformarne fittiziamente l'origine o confonderla con denominazioni professionali precedenti; dunque le denominazioni degli Albi che si unificano (ed i relativi titoli professionali) devono essere identiche o comunque coerenti con le denominazioni di provenienza. Soprattutto occorre evitare che categorie composte da soggetti privi di titolo di laurea adottino denominazioni o titoli già o normalmente riservati alle categorie professionali composte interamente da soggetti laureati.
  2. Le competenze delle professioni che si accorpano devono rimanere identiche a quelle per loro già fissate dalla legge, evitando che l'unificazione sia l'occasione per surrettiziamente attribuirsi nuove competenze, non sorrette da adeguati percorsi formativi, ovvero istituire nuove competenze riservate, ulteriori a quelle già esistenti.
  3. Non devono essere modificati i titoli che attualmente danno accesso alle professioni oggetto di fusione od accorpamento. Soprattutto non devono essere istituite nuove riserve nei titoli di accesso, modificando le attuali norme (ed in particolare il DPR n. 328/2001) che consentono ai laureati di primo livello di una determinata Classe di laurea la possibilità di iscriversi in più Albi, così attribuendo loro una facoltà di libera scelta, che pone il sistema professionale in concorrenza.
  4. Di conseguenza non è ammissibile l'abolizione delle "Sezioni B" (riservate a determinate categorie di laureati) negli Albi che le prevedono oppure la modifica in negativo dei titoli di studio che attualmente consentono di accedere volontariamente a determinate professioni, per obbligare gli interessati ad iscriversi esclusivamente ad altre, alle quali già oggi potrebbero accedere ma che invece disertano per libera scelta.
  5. Nello specifico attualmente all'Albo professionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati possono accedere ben otto distinte Classi di laurea (e precisamente: L-2 Biotecnologie (ex-Classe 1); L-7 Ingegneria civile e ambientale (ex-Classe 8); L-21 Urbanistica e Scienze della pianificazione territoriale e ambientale (ex-Classe 7); L-18 Scienze dell'economia e della gestione aziendale (ex-Classe 17); L-25 Scienze e tecnologie agrarie e forestali (ex-Classe 25, ora sdoppiata); L-26 Scienze e tecnologie agro-alimentari (ex-Classe 25, ora sdoppiata); L-32 Scienze e tecnologie per l'ambiente e la natura (ex-Classe 27); L-38 Scienze zootecniche e delle produzioni animali (ex-Classe 40)) ed il Collegio Nazionale di categoria mai accetterà che questo accesso venga limitato o proibito in favore di altri Albi attualmente disertati dai giovani laureati, per libera scelta di questi ultimi.

Soprattutto i primi due punti, rilevano una certa distanza di vedute nata ultimamente a causa dell'ipotesi messa in giro forse forzatamente di una nuova categoria di professionisti, denominati "Ingegneri tecnici" alla quale avrebbero potuto iscriversi anche non laureati.

Gli Agrotecnici hanno tenuto a precisare che "qualunque accorpamento o fusione che venisse autorizzata al di fuori di questi principi peraltro violerebbe la ratio del provvedimento, perché non più di fusione od unificazione si tratterebbe, ma bensì dell'istituzione di nuove professioni, con nuove competenze, nuovi ordinamenti e nuovi titoli di accesso".

In definitiva, gli Agrotecnici hanno escluso qualsiasi accorpamento che prevedrebbe un unico Albo con Geometri, Periti agrari ed industriali, e hanno dato la propria disponibilità a per un Super Albo unico formato da Dottori Agronomi e Forestali, Periti agrari ed eventualmente Tecnologi alimentari.

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