Superbonus 110%: opportunità e criticità tra equo compenso e general contractor
In audizione alla Commissione Parlamentare Anagrafe Tributaria la RPT ha presentato la relazione “Superbonus: opportunità e criticità”
Le detrazioni fiscali del 110% (c.d. superbonus) messe a punto dall’art. 119 del D.L. n. 34/2020 (c.d. Decreto Rilancio), convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, hanno da subito mostrato un duplice risvolto: da opportunità a inadeguatezza.
Superbonus 110%: le problematiche normative
Sebbene siano evidenti le motivazioni e le opportunità che potrebbero nascere da questa misura, sono altrettanto palesi gli errori normativi del legislatore. Da una parte uno strumento normativo inadeguato (il decreto legge) ha costretto l’intero settore delle costruzioni ad una attesa esasperante, prima per la pubblicazione del decreto legge (i cui contenuti sono stati anticipati nelle settimane precedenti la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale), poi la conversione in legge e infine la definizione dei provvedimenti attuativi per completare la misura e consentire agli operatori di avviare i cantieri.
Dall’altra parte una normativa che lascia ampi margini all’interpretazione e che solo negli ultimi 3 mesi ha portato 32 risposte dell’Agenzia delle Entrate sul tema superbonus e diverse FAQ che in alcuni casi hanno complicato la vita ai tecnici. Si pensi, ad esempio, alle FAQ pubblicate dal sottosegretario di Stato per l’economia e le finanze Alessio Villarosa che, sebbene sia apprezzabile il tentativo di chiarire alcuni punti della normativa, hanno acceso un confronto sulla possibilità di fruizione del superbonus 110% anche in caso di esecuzione di un intervento di isolamento termico su un edificio in cui una o più unità immobiliari siano prive di impianto termico.
Superbonus 110%: opportunità e criticità
Sull’argomento detrazioni fiscali del 110% ieri è stata presentata dalla Rete delle Professioni Tecniche (RPT) alla Commissione Parlamentare Anagrafe Tributaria la relazione Superbonus: opportunità e criticità nella quale sono state evidenziate alcune delle problematiche relative al mondo delle professioni.
In particolare, la RPT ha sottolineato:
- la questione dell’equo compenso soprattutto in presenza dei cosiddetti general contractor;
- la necessità di facilitare l’uso del Sismabonus;
- la necessità di semplificare le procedure.
In riferimento ai general contractor anche in redazione sono arrivate diverse segnalazioni di professionisti che hanno lamentato da una parte compensi non consoni alle attività dei professionisti impegnati negli audit preliminari e nelle fasi progettuali-esecutive e dall’altra l’inserimento di attività utili al solo scopo di gonfiare le spese (coordinamento della sicurezza in presenza di una sola impresa).
Da parte sua la RPT si è limitata a parlare di equo compenso in considerazione della posizione di forza e del ruolo dei general contractor. “Il lavoro, in buona sostanza, lo faranno professionisti ed imprese – evidenzia la RPT - Il rischio è che i general contractors sfruttino la loro attività per incamerare buona parte delle cifre stanziate dallo Stato. In questo senso, la RPT ha suggerito l’elaborazione di linee guida di carattere etico, in modo che l’attività dei general contractors possa essere inquadrata in un sistema di regole precise”.
In riferimento agli interventi di riduzione del rischio sismico, la RPT ha sottolineato come dei 3,5 miliardi di euro che si spendono per Eco e Sismabonus, appena 86 milioni sono relativi a quest’ultimo incentivo. Occorre, dunque, facilitare l’uso del Sismabonus, magari sfruttando l’effetto trainante degli interventi per il miglioramento energetico degli edifici.
Infine, la RPT ha insistito nuovamente sul concetto della semplificazione delle procedure e la riduzione drastica della documentazione necessaria per attivare gli incentivi, unico modo per dare una reale concretezza allo strumento Superbonus.
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A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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