TARIFFE PROFESSIONALI SI, TARIFFE PROFESSIONALI NO
Sembra che, in atto, vi sia un po’ di confusione sulla inderogabilità delle Tariffe Professionali e, quello che è più grave è che questa confusione ci sia al...
Sembra che, in atto, vi sia un po’ di confusione sulla
inderogabilità delle Tariffe Professionali e, quello che è
più grave è che questa confusione ci sia al Ministero delle
Infrastrutture.
Nel penultimo Consiglio dei Ministri, precisamente in quello di venerdì 13 luglio è stato approvato lo schema del Regolamento di attuazione ed esecuzione del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture (D.Lgs. n. 163/2006), e come abbiamo avuto modo di far notare in una nostra precedente notizia, con l’art. 271 dello stesso vengono riproposte le tariffe professionali e nella relazione illustrativa di accompagnamento allo schema di Regolamento, predisposta dall’Ufficio Legislativo del Ministero delle Infrastrutture si legge testualmente: “Il Regolamento si basa sulla presunzione di validità dell’inderogabilità dei “minimi tariffari” per i progettisti di opere pubbliche, da qualcuno posta in discussione dopo l’approvazione del cosiddetto “decreto Bersani” ma secondo un’altra interpretazione confermata dalla cosiddetta clausola di resistenza (articolo 255 del codice) per cui ogni intervento normativo incidente sul codice va attuato mediante esplicita modifica, integrazione, deroga o sospensione delle specifiche disposizioni in esso contenute”.
Cosa farà adesso il Ministero delle Infrastrutture quando dovrà predisporre per il prossimo Consiglio dei Ministri di Venerdì 27 luglio, il testo definitivo del secondo decreto correttivo al Codice dei Contratti che tenga conto delle osservazioni delle due compenti commissioni di Camera e Senato?
Terrà conto dell’osservazione del Senato in merito alle tariffe professionali; osservazione in cui viene precisato che devono essere abrogati l’ultimo periodo del comma 2 dell’articolo 92 ed i commi 3 e 4 dell’articolo 92 e, quindi, che, di fatto, anche per le opere pubbliche, vale l’abrogazione delle tariffe professionali?
Ma c’è di più, sembra che le tariffe ritornino anche nel Testo unificato per la riforma delle professioni, elaborato dai parlamentari dell’Ulivo delle Commissioni Giustizia ed attività produttive della Camera.
Staremo a vedere cosa farà il Ministero delle Infrastrutture che dovrà definire il testo del secondo decreto correttivo al codice entro giovedì prossimo e, successivamente al Consiglio dei Ministri di venerdì prossimo, ne daremo immediata comunicazione.
Nel penultimo Consiglio dei Ministri, precisamente in quello di venerdì 13 luglio è stato approvato lo schema del Regolamento di attuazione ed esecuzione del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture (D.Lgs. n. 163/2006), e come abbiamo avuto modo di far notare in una nostra precedente notizia, con l’art. 271 dello stesso vengono riproposte le tariffe professionali e nella relazione illustrativa di accompagnamento allo schema di Regolamento, predisposta dall’Ufficio Legislativo del Ministero delle Infrastrutture si legge testualmente: “Il Regolamento si basa sulla presunzione di validità dell’inderogabilità dei “minimi tariffari” per i progettisti di opere pubbliche, da qualcuno posta in discussione dopo l’approvazione del cosiddetto “decreto Bersani” ma secondo un’altra interpretazione confermata dalla cosiddetta clausola di resistenza (articolo 255 del codice) per cui ogni intervento normativo incidente sul codice va attuato mediante esplicita modifica, integrazione, deroga o sospensione delle specifiche disposizioni in esso contenute”.
Cosa farà adesso il Ministero delle Infrastrutture quando dovrà predisporre per il prossimo Consiglio dei Ministri di Venerdì 27 luglio, il testo definitivo del secondo decreto correttivo al Codice dei Contratti che tenga conto delle osservazioni delle due compenti commissioni di Camera e Senato?
Terrà conto dell’osservazione del Senato in merito alle tariffe professionali; osservazione in cui viene precisato che devono essere abrogati l’ultimo periodo del comma 2 dell’articolo 92 ed i commi 3 e 4 dell’articolo 92 e, quindi, che, di fatto, anche per le opere pubbliche, vale l’abrogazione delle tariffe professionali?
Ma c’è di più, sembra che le tariffe ritornino anche nel Testo unificato per la riforma delle professioni, elaborato dai parlamentari dell’Ulivo delle Commissioni Giustizia ed attività produttive della Camera.
Staremo a vedere cosa farà il Ministero delle Infrastrutture che dovrà definire il testo del secondo decreto correttivo al codice entro giovedì prossimo e, successivamente al Consiglio dei Ministri di venerdì prossimo, ne daremo immediata comunicazione.
A cura di Paolo
Oreto
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Documenti Allegati
Parere Camera .pdf Parere Senato .pdf D.Lgs. 163 coord. .pdf Indice Reg. .pdf Regolamento .pdf Allegati .pdfLink Correlati
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