TECNOLOGIA PRONTA
Relativamente al rinnovo del catasto c’è grande fervore tra gli operatori e, primo tra tutti il Presidente della Sogei, società di informatica del ministero ...
Relativamente al rinnovo del catasto c’è grande fervore tra gli
operatori e, primo tra tutti il Presidente della Sogei, società di
informatica del ministero dell’economia, afferma al proposito: “la
piattaforma tecnologica per il passaggio delle funzioni catastali
ai Comuni è già disponibile, e si inserisce nel sistema integrato
dei servizi per la fiscalità sviluppato in base alle linee guida
della Finanziaria 2007. La piattaforma tecnologia attuale”,
continua, “è predisposta per supportare il decentramento delle
funzioni catastali grazie allo sviluppo delle applicazioni
totalmente in ambiente web, all’autonomia gestionale, contabile e
amministrativa che avranno gli enti, e alla flessibilità nella
definizione delle funzioni”.
Il modello, quindi, è realizzato secondo un sistema di decentramento catastale nel quale si attribuiscono ai comuni l’aggiornamento dei dati e l’erogazione dei servizi e nel quale viene lasciata all’agenzia del territorio la gestione unitaria della banca dati catastale, il coordianemtno e monitoraggio dei flussi informativi e la qualità dei dati.
La banca dati unitaria dialogherà, quindi, con i comuni, i professionisti ed i notai, ognuno per le loro competenze ed abilitazioni.
Occorre, adesso, un protocollo di intesa tra gli enti locali e l’agenzia del territorio, per definire modalità e risorse da attribuire ai comuni per l’esercizio delle funzioni catastali.
E siamo in fase avanzata: dai corridoi, infatti, trapela che tale documento dovrebbe essere pronto entro i prossimi 15 giorni.
Nel protocollo di intesa, tra gli altri, verranno inserite anche le modalità di esercizio, nonché le effettive funzioni da svolgere, l’operatività temporale, i servizi offerti.
Scondo la bozza di protocollo tutti questi elementi sono definiti, ad esclusione della configurazione del bacino di utenza minimo che i comuni devono possedere per l’esercizio diretto delle funzioni: non è chiaro, ancora, se il parametro di riferimento sarà il numero di residenti oppure il numero di unità immobiliari.
Ed è ancora in fase di definizione se attivare un opportuno organo di controllo regionale.
Il modello, quindi, è realizzato secondo un sistema di decentramento catastale nel quale si attribuiscono ai comuni l’aggiornamento dei dati e l’erogazione dei servizi e nel quale viene lasciata all’agenzia del territorio la gestione unitaria della banca dati catastale, il coordianemtno e monitoraggio dei flussi informativi e la qualità dei dati.
La banca dati unitaria dialogherà, quindi, con i comuni, i professionisti ed i notai, ognuno per le loro competenze ed abilitazioni.
Occorre, adesso, un protocollo di intesa tra gli enti locali e l’agenzia del territorio, per definire modalità e risorse da attribuire ai comuni per l’esercizio delle funzioni catastali.
E siamo in fase avanzata: dai corridoi, infatti, trapela che tale documento dovrebbe essere pronto entro i prossimi 15 giorni.
Nel protocollo di intesa, tra gli altri, verranno inserite anche le modalità di esercizio, nonché le effettive funzioni da svolgere, l’operatività temporale, i servizi offerti.
Scondo la bozza di protocollo tutti questi elementi sono definiti, ad esclusione della configurazione del bacino di utenza minimo che i comuni devono possedere per l’esercizio diretto delle funzioni: non è chiaro, ancora, se il parametro di riferimento sarà il numero di residenti oppure il numero di unità immobiliari.
Ed è ancora in fase di definizione se attivare un opportuno organo di controllo regionale.
A cura di Paola
Bivona
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