TRASFERITI ALLA REGIONE I RESIDUI BENI DELLE SALINE DI CAGLIARI

Una Chiesa, un teatro, alloggi ed uffici, una centrale elettrica, vari impianti ed officine ed un idrovora all'interno del Parco regionale naturale di Molent...

19/02/2008
Una Chiesa, un teatro, alloggi ed uffici, una centrale elettrica, vari impianti ed officine ed un idrovora all'interno del Parco regionale naturale di Molentargius-Saline, a Cagliari.
La Regione Sardegna diventa proprietaria di un grande compendio industriale per l'estrazione del sale marino dall'acqua con specchi d'acqua utilizzati sin dal 1830 e circa trenta strutture che rappresentano la cosiddetta “la Città del Sale” impiantata alla fine degli anni Venti.
L'intesa è stata siglata dal presidente della Regione, Renato Soru, dal Direttore dell'Agenzia del Demanio, Elisabetta Spitz, e dal direttore dell'amministrazione dei Monopoli di Stato, Fabio Carducci, sulla base dell'articolo 14 dello Statuto sardo, che prevede il trasferimento a titolo gratuito dei beni governativi non piu' utilizzati dallo Stato.

Negli oltre circa 1.500 ettari del Parco sorgono impianti e fabbricati in stile Liberty che hanno ospitato uffici della direzione delle Saline, abitazioni per gli impiegati ed operai, falegnameria, torneria, impianti per i sali di potassio, del bromo e per la purificazione del sale (Sali Scelti), nonche' tutti quegli impianti per la movimentazione delle acque all'interno delle vasche.

Si tratta del cosiddetto “recinto fiscale”, con cui si conclude l'acquisizione di tutti i beni facenti parte delle Saline dello stagno di Molentargius ed a cui si aggiunge il “Padiglione Nervi” (già nella disponibilità della Regione) utilizzato, in passato, come magazzino per il sale, che è stato prodotto sino al 1985.
Oggi gli edifici della Città del Sale risultano in parte abbandonati, anche se vengono ancora utilizzati la vecchia direzione (sede degli uffici della Direzione dell'Azienda Autonoma Monopoli di Stato) e l'edificio “Sali Scelti” (attuale sede del Parco).
Gli immobili saranno utilizzazti dall'ente Parco per sviluppare sia l'attività turistico-ambientale che per implementare progetti, anche privati, legati alla ricerca farmacologica, alla tutela floro-faunistica e al benessere (beauty farm, talassoterapia, ecc.).
Tra i programmi della direzione del Parco anche la ripresa dell'estrazione del sale marino in forma industriale. Anche se la Regione intende discutere con le amministrazioni interessate e con un concorso di idee il migliore utilizzo degli immobili delle Saline per assicurarne la valorizzazione e la fruizione da parte dei visitatori.

Fonte: www.demaniore.it
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