TRE PONTI DI SANTIAGO CALATRAVA
Valencia, Siviglia, Atene, Dallas, Buenos Aires, Dublino: le inconfondibili opere di Santiago Calatrava hanno concorso a farle più belle. Così è per Reggio E...
Valencia, Siviglia, Atene, Dallas, Buenos Aires, Dublino: le
inconfondibili opere di Santiago Calatrava hanno concorso a
farle più belle. Così è per Reggio Emilia, unica città europea
ad ospitare un complesso di tre ponti ideati da lui. L’unica
città al mondo che potrà presto vantare cinque sue opere. Oltre ai
tre viadotti, la futuristica copertura del casello autostradale e
la stazione dell’Alta velocità. Speriamo che Reggio mantenga questo
primato di architetture all’apparenza molto leggere, in qualche
modo discrete, elegantemente moderne. Che sanno coniugare esigenze
del territorio e qualità dell’intervento.
Opere infrastrutturali e d’arte al tempo stesso che entrano nel quotidiano, che si fanno vivere e si lasciano fotografare. Navigando su internet ci si può imbattere in numerosissimi scatti che vedono protagonisti questi ponti, fotografati da ogni angolazione. Fotografi professionisti e amatori che condividono sulla rete le visioni e le suggestioni che questi ponti sanno regalare. Questo spettacolare ponte sospeso che attraversa l’Autostrada del Sole è ben lontano dall’assenza di personalità di tutti gli altri ponti che si incontrano lungo chilometri e chilometri di autostrada.
Una scelta lungimirante che l’amministrazione comunale, non senza coraggio, ha compiuto con l’intento di riqualificare un’area della città, la periferia nord, dal paesaggio segnato dalla presenza, spesso invadente, dell’autostrada, della ferrovia, degli stabilimenti industriali. Paesaggi troppe volte trascurati. Reggio Emilia ha capito che la realizzazione di infrastrutture, oltre ad essere funzionale allo sviluppo dell’area, può trasformarsi in un’occasione per migliorare l’assetto complessivo di una città e per intervenire sul degrado di alcune sue zone. Tre grandi archi che collegano il capoluogo alla periferia, luoghi di ricucitura tra la città e il suo territorio, fra ambiti sociali diversi, archi destinati a contribuire alla riqualificazione urbana. Che alleggeriscono la viabilità e promettono di alleggerirla sempre più.
Fonte: www.governo.it
Opere infrastrutturali e d’arte al tempo stesso che entrano nel quotidiano, che si fanno vivere e si lasciano fotografare. Navigando su internet ci si può imbattere in numerosissimi scatti che vedono protagonisti questi ponti, fotografati da ogni angolazione. Fotografi professionisti e amatori che condividono sulla rete le visioni e le suggestioni che questi ponti sanno regalare. Questo spettacolare ponte sospeso che attraversa l’Autostrada del Sole è ben lontano dall’assenza di personalità di tutti gli altri ponti che si incontrano lungo chilometri e chilometri di autostrada.
Una scelta lungimirante che l’amministrazione comunale, non senza coraggio, ha compiuto con l’intento di riqualificare un’area della città, la periferia nord, dal paesaggio segnato dalla presenza, spesso invadente, dell’autostrada, della ferrovia, degli stabilimenti industriali. Paesaggi troppe volte trascurati. Reggio Emilia ha capito che la realizzazione di infrastrutture, oltre ad essere funzionale allo sviluppo dell’area, può trasformarsi in un’occasione per migliorare l’assetto complessivo di una città e per intervenire sul degrado di alcune sue zone. Tre grandi archi che collegano il capoluogo alla periferia, luoghi di ricucitura tra la città e il suo territorio, fra ambiti sociali diversi, archi destinati a contribuire alla riqualificazione urbana. Che alleggeriscono la viabilità e promettono di alleggerirla sempre più.
Fonte: www.governo.it
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