Tariffe Minime e Antitrust, gli Avvocati presenteranno ricorso al TAR
Il Consiglio Nazionale Forense ha anticipato di voler ricorrere dinanzi al giudice amministrativo contro il provvedimento sanzionatorio dell'Antitrust che, r...
Il Consiglio Nazionale Forense ha anticipato di voler
ricorrere dinanzi al giudice amministrativo contro il provvedimento
sanzionatorio dell'Antitrust che, recentemente, li ha multati per
quasi 1 milione di euro per aver ristretto la concorrenza del
mercato, limitando l'autonomia degli avvocati in materia di
compensi professionali.
Ricordiamo, infatti, che il 22 ottobre 2014 l'Autorità Garante Garante della Concorrenza e del Mercato ha emanato un provvedimento nei confronti del Consiglio Nazionale Forense colpevole di aver pubblicato una circolare che reintroduceva di fatto l'obbligatorietà delle tariffe minime, non più vincolanti dopo la cosiddetta "riforma Bersani" del 2006 ed effettivamente abrogate nel 2012, e per aver adottato un parere contro i siti Internet che propongono ai consumatori associati sconti sulle prestazioni professionali.
L'AGCM non solo ha diffidato il CNF dal ripetere in futuro analoghi comportamenti, ma li ha anche sanzionati per un importo pari a 912.536,40 euro.
Il contrattacco del Consiglio Nazionale Forense non si è fatto attendere e, ritenendo abnorme e sproporzionato il provvedimento dell'Antitrust, ha anticipato che la prossima impugnazione dinanzi al TAR sia per quanto riguarda il merito che per la procedura. "Un provvedimento certamente frutto di superficiali letture delle normative in esso richiamate e dei fatti contestati, ispirato a noti pregiudizi. Per non parlare della sanzione che per la sua assurda quantificazione si commenta da sola". Questo è il primo commento del CNF.
Il Consiglio Nazionale Forense ha infine sottolineato la gravità del provvedimento dell'Antitrust in considerazione che il codice etico posto a base della tutela dei cittadini sia considerato alla stregua di intese anticoncorrenziali accedendo all'idea che l'etica debba essere esclusa dei rapporti economici.
Vi terremo informati delle prossime evoluzioni.
Ricordiamo, infatti, che il 22 ottobre 2014 l'Autorità Garante Garante della Concorrenza e del Mercato ha emanato un provvedimento nei confronti del Consiglio Nazionale Forense colpevole di aver pubblicato una circolare che reintroduceva di fatto l'obbligatorietà delle tariffe minime, non più vincolanti dopo la cosiddetta "riforma Bersani" del 2006 ed effettivamente abrogate nel 2012, e per aver adottato un parere contro i siti Internet che propongono ai consumatori associati sconti sulle prestazioni professionali.
L'AGCM non solo ha diffidato il CNF dal ripetere in futuro analoghi comportamenti, ma li ha anche sanzionati per un importo pari a 912.536,40 euro.
Il contrattacco del Consiglio Nazionale Forense non si è fatto attendere e, ritenendo abnorme e sproporzionato il provvedimento dell'Antitrust, ha anticipato che la prossima impugnazione dinanzi al TAR sia per quanto riguarda il merito che per la procedura. "Un provvedimento certamente frutto di superficiali letture delle normative in esso richiamate e dei fatti contestati, ispirato a noti pregiudizi. Per non parlare della sanzione che per la sua assurda quantificazione si commenta da sola". Questo è il primo commento del CNF.
Il Consiglio Nazionale Forense ha infine sottolineato la gravità del provvedimento dell'Antitrust in considerazione che il codice etico posto a base della tutela dei cittadini sia considerato alla stregua di intese anticoncorrenziali accedendo all'idea che l'etica debba essere esclusa dei rapporti economici.
Vi terremo informati delle prossime evoluzioni.
A cura di Ilenia
Cicirello
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