Umbria: Giunta Regionale preadotta disegno di legge contro infortuni per cadute dall’alto

“Nonostante il calo complessivo degli infortuni sul lavoro registrati negli ultimi anni, la causa più rilevante di infortunio o di morte, un incidente su tre...

10/12/2012
“Nonostante il calo complessivo degli infortuni sul lavoro registrati negli ultimi anni, la causa più rilevante di infortunio o di morte, un incidente su tre, rimane comunque la caduta dall’alto. Secondo le rilevazioni dell’Inail infatti nel 2011 si sono verificati oltre 1500 infortuni in meno rispetto al 2010 (13.343 contro i 14.886), mentre le morti, nello stesso periodo, sono salite da 16 a 18. Nel 2012 inoltre, le ultime morti dovute a cadute dall’alto hanno riguardato semplici cittadini che si occupavano personalmente della manutenzione del proprio edificio in particolare per sistemazione della propria antenna o di parti del tetto o lucernari. La causa è da ricercarsi nella scarsa informazione e formazione degli operatori ed in una errata valutazione dei rischi da parte di chi ha la responsabilità degli interventi da realizzare in quota”, commenta così l’assessore Stefano Vinti, la preadozione da parte della Giunta regionale del disegno di legge che disciplina le norme in materia di prevenzione delle cadute dall’alto. In questo atto si definisce innanzitutto l’ambito di applicazione che è costituito da qualsiasi attività che espone le persone al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a due metri rispetto ad un piano stabile.
“I soggetti interessati, ha affermato l’assessore Vinti, quindi non sono solo i lavoratori che in materia di tutela della salute e sicurezza e responsabilità ad esse connesse sono soggetti al “Testo unico per la sicurezza” ma anche semplici cittadini che sono interessati al fenomeno delle cadute dall’alto sia quando commissionano anche una minima manutenzione sulla copertura o sulla facciata del proprio edificio che quando lo eseguono in proprio. La Regione Umbria da sempre si è avvalsa delle competenze in materia di sicurezza e nel novero di queste iniziative si è collocata la prima riflessione condotta  da un gruppo composto da tecnici regionali e tecnici che operano nel campo della sicurezza nei luoghi di lavoro che, sulla base dalla valutazione dei rischi rappresentati dai lavori in quota, hanno consentito alla giunta regionale di approvare le “Linee di indirizzo per la prevenzione delle cadute dall’alto” approvate nell’ottobre 2011.
Durante la discussione è emersa, su proposta di alcuni rappresentanti di categorie che si occupano anche di luoghi di lavoro diversi dai cantieri edili come ad esempio quelli appartenenti al comparto industriale o al comparto agricolo, l’esigenza di regolare le modalità di accesso in quota dei lavoratori di tutti questi comparti.
Il testo del disegno di legge preadottato stabilisce così che, mediante appositi Regolamenti, la Giunta regionale disciplina in particolare le attività inerenti l’edilizia, l’industria, l’agricoltura, nonché l’allestimento di strutture provvisorie funzionali allo svolgimento di spettacoli teatrali, cinematografici, musicali e per ogni altra forma di intrattenimento. Particolare attenzione è rivolta agli interventi per la tutela della sicurezza nell’ambito delle attività di realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, nonché di salvaguardia, tutela e valorizzazione dell'ambiente. L’importanza crescente attribuita all’individuazione di nuove fonti energetiche e ad altre attività di salvaguardia ambientale che avranno certamente un effetto positivo sull’ambiente a livello globale pongono però interrogativi sugli impatti che deriveranno dal punto di vista della sicurezza e della salute sul lavoro da queste nuove lavorazioni.
“Ancora una volta quindi, conclude l’assessore Vinti, la Regione Umbria si propone di cambiare la cultura e l’informazione in materia di sicurezza piuttosto che creare regole avulse dal contesto di chi opera, perché valutare o semplicemente avere cognizione del rischio è condizione necessaria non solo per chi ha la responsabilità degli interventi in quota, ma anche per tutti coloro, semplici cittadini, che salgono in copertura per le manutenzioni di piccola entità. In Umbria la copertura dell’edificio diventa perciò un luogo di lavoro, un cantiere che per le sue peculiarità possiede caratteristiche di rischio elevato e per tale motivo è un luogo il cui accesso deve essere permesso solo a chi è in grado di farlo in sicurezza evitando inutili e pericolosissimi ‘fai da te’”.

a cura di www.regione.umbria.it


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