Umbria: giunta regionale adotta disegno di legge cadute dall’alto
Il disegno di legge che disciplina le norme in materia di prevenzione delle cadute dall’alto è stato adottato dalla Giunta regionale, su proposta dell’assess...
Il disegno di legge che disciplina le norme in materia di
prevenzione delle cadute dall’alto è stato adottato dalla Giunta
regionale, su proposta dell’assessore alla sicurezza del lavoro,
Stefano Vinti. Il provvedimento, che era stato preadottato dalla
stessa Giunta nello scorso mese di dicembre ed aveva ricevuto il
parere favorevole del Consiglio delle Autonomie locali dell’Umbria,
potrà così essere inviato al Consiglio regionale per la sua
definitiva approvazione. “L’obiettivo, spiega l’assessore Vinti, è
quello di giungere ad una rapida approvazione da parte
dell’Assemblea regionale. In questo atto si definisce innanzitutto
l’ambito di applicazione che è costituito da qualsiasi attività che
espone le persone al rischio di caduta da una quota posta ad
altezza superiore a due metri rispetto ad un piano stabile.
“I soggetti interessati, sottolinea Vinti, quindi non sono solo i lavoratori che, in materia di tutela della salute e sicurezza e responsabilità ad esse connesse, sono soggetti al “Testo unico per la sicurezza” ma anche semplici cittadini che sono interessati al fenomeno delle cadute dall’alto sia quando commissionano anche una minima manutenzione sulla copertura o sulla facciata del proprio edificio che quando lo eseguono in proprio. Ed i settori coinvolti dall’esigenza di regolare le modalità di accesso in quota non sono soltanto quelli dell’edilizia ma anche quelli appartenenti al comparto industriale o al comparto agricolo”.
Nonostante il calo complessivo degli infortuni sul lavoro registrati negli ultimi anni, la causa più rilevante di infortunio o di morte, un incidente su tre, rimane infatti proprio la caduta dall’alto. Nel 2012, peraltro, le ultime morti dovute a cadute dall’alto hanno riguardato semplici cittadini che si occupavano personalmente della manutenzione del proprio edificio in particolare per sistemazione della propria antenna o di parti del tetto o lucernari. La causa è da ricercarsi nella scarsa informazione e formazione degli operatori ed in una errata valutazione dei rischi da parte di chi ha la responsabilità degli interventi da realizzare in quota.”
Il testo del disegno di legge adottato stabilisce che, mediante appositi Regolamenti, la Giunta regionale disciplina in particolare le attività inerenti l’edilizia, l’industria, l’agricoltura, nonché l’allestimento di strutture provvisorie funzionali allo svolgimento di spettacoli teatrali, cinematografici, musicali e per ogni altra forma di intrattenimento. Particolare attenzione è rivolta agli interventi per la tutela della sicurezza nell’ambito delle attività di realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, nonché di salvaguardia, tutela e valorizzazione dell'ambiente. L’importanza crescente attribuita all’individuazione di nuove fonti energetiche e ad altre attività di salvaguardia ambientale che avranno certamente un effetto positivo sull’ambiente a livello globale pongono però interrogativi sugli impatti che deriveranno dal punto di vista della sicurezza e della salute sul lavoro da queste nuove lavorazioni. “In Umbria, conclude l’assessore Vinti, la stessa copertura dell’edificio diventa un luogo di lavoro, un cantiere che per le sue peculiarità possiede caratteristiche di rischio elevato e per tale motivo è un luogo il cui accesso deve essere permesso solo a chi è in grado di farlo in sicurezza evitando inutili e pericolosissimi ‘fai da te’”.
“I soggetti interessati, sottolinea Vinti, quindi non sono solo i lavoratori che, in materia di tutela della salute e sicurezza e responsabilità ad esse connesse, sono soggetti al “Testo unico per la sicurezza” ma anche semplici cittadini che sono interessati al fenomeno delle cadute dall’alto sia quando commissionano anche una minima manutenzione sulla copertura o sulla facciata del proprio edificio che quando lo eseguono in proprio. Ed i settori coinvolti dall’esigenza di regolare le modalità di accesso in quota non sono soltanto quelli dell’edilizia ma anche quelli appartenenti al comparto industriale o al comparto agricolo”.
Nonostante il calo complessivo degli infortuni sul lavoro registrati negli ultimi anni, la causa più rilevante di infortunio o di morte, un incidente su tre, rimane infatti proprio la caduta dall’alto. Nel 2012, peraltro, le ultime morti dovute a cadute dall’alto hanno riguardato semplici cittadini che si occupavano personalmente della manutenzione del proprio edificio in particolare per sistemazione della propria antenna o di parti del tetto o lucernari. La causa è da ricercarsi nella scarsa informazione e formazione degli operatori ed in una errata valutazione dei rischi da parte di chi ha la responsabilità degli interventi da realizzare in quota.”
Il testo del disegno di legge adottato stabilisce che, mediante appositi Regolamenti, la Giunta regionale disciplina in particolare le attività inerenti l’edilizia, l’industria, l’agricoltura, nonché l’allestimento di strutture provvisorie funzionali allo svolgimento di spettacoli teatrali, cinematografici, musicali e per ogni altra forma di intrattenimento. Particolare attenzione è rivolta agli interventi per la tutela della sicurezza nell’ambito delle attività di realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, nonché di salvaguardia, tutela e valorizzazione dell'ambiente. L’importanza crescente attribuita all’individuazione di nuove fonti energetiche e ad altre attività di salvaguardia ambientale che avranno certamente un effetto positivo sull’ambiente a livello globale pongono però interrogativi sugli impatti che deriveranno dal punto di vista della sicurezza e della salute sul lavoro da queste nuove lavorazioni. “In Umbria, conclude l’assessore Vinti, la stessa copertura dell’edificio diventa un luogo di lavoro, un cantiere che per le sue peculiarità possiede caratteristiche di rischio elevato e per tale motivo è un luogo il cui accesso deve essere permesso solo a chi è in grado di farlo in sicurezza evitando inutili e pericolosissimi ‘fai da te’”.
fonte www.regione.umbria.it
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