VIA LIBERA DEL VENETO ALL’AUMENTO DELLE CUBATURE
Approvato dalla Giunta regionale il Disegno di Legge Intervento regionale a sostegno del settore edilizio e per promuovere le tecniche di bioedilizia e l’uti...
Approvato dalla Giunta regionale il Disegno di Legge Intervento
regionale a sostegno del settore edilizio e per promuovere le
tecniche di bioedilizia e l’utilizzo di fonti di energia
alternativa e rinnovabile.
La proposta, che andrà ora all’esame del Consiglio per la discussione, avrà una durata biennale e intende migliorare la qualità abitativa, rivitalizzare il patrimonio edilizio e favorire l’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile. Gli interventi dovranno comunque essere realizzati nel rispetto dei vincoli previsti dalla normativa statale, regionale o dagli strumenti urbanistici e territoriali.
Tra gli interventi previsti in deroga ai Piani Regolatori:
Per quanto riguarda gli oneri, il contributo di costruzione, ove dovuto, è commisurato al solo ampliamento ridotto del 20%, mentre la riduzione è pari al 60% nell’ipotesi di edificio o unità immobiliare destinati a prima abitazione del proprietario o dell’avente titolo.
Per quanto riguarda gli interventi per l’installazione di impianti fotovoltaici il contributo sarà pari all’80% per la parte eseguita in ampliamento e del 20% per la parte ricostruita e in entrambi i casi ridotta del 50% in caso di edificio o unità destinata a prima abitazione.
Per quanto riguarda gli ambiti di applicazione, i Comuni potranno escludere dai benefici di legge aree di particolare importanza sotto l’aspetto edilizio, paesaggistico o ambientale.
La Legge non avrà valenza per le grandi strutture di vendita, né sugli edifici abusivi e per quelli realizzati dopo l'1 gennaio 2009. Si tratta - ha sottolineato l’Assessore all’Urbanistica e Politiche del Territorio della Regione del Veneto, Renzo Marangon - di un provvedimento che potremmo definire la via Veneta di risposta all’attuale crisi. Infatti - precisa - la ritengo un’occasione importante per rilanciare molti settori del comparto dell’edilizia, oggi fermi e per dare risposte alle esigenze di molte famiglie venete. Ma non solo, sarà anche una boccata d’ossigeno straordinaria che consentirà di rinnovare un parco edilizio per molti aspetti fatiscente, rendendo nel contempo più belle le periferie delle città, restituendo alle sue tradizioni il nostro paesaggio e preservando maggiormente l’ambiente. Non sarà possibile - ha assicurato Marangon - nessun abuso, né nessuna cementificazione selvaggia, come qualcuno ha paventato, sapendo comunque che i Comuni potranno limitare l’applicazione della legge in virtù dei propri Piani regolatori, del proprio territorio e delle proprie dinamiche.
Fonte: www.regione.veneto.it
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La proposta, che andrà ora all’esame del Consiglio per la discussione, avrà una durata biennale e intende migliorare la qualità abitativa, rivitalizzare il patrimonio edilizio e favorire l’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile. Gli interventi dovranno comunque essere realizzati nel rispetto dei vincoli previsti dalla normativa statale, regionale o dagli strumenti urbanistici e territoriali.
Tra gli interventi previsti in deroga ai Piani Regolatori:
- quello che consente l’ampliamento degli edifici esistenti nei limiti del 20% del volume;
- il rinnovamento del patrimonio edilizio esistente mediante la demolizione e ricostruzione, anche in area diversa se a ciò destinata dagli strumenti urbanistici e territoriali, degli edifici realizzati anteriormente al 1989 che necessitano di essere adeguati agli attuali standard qualitativi, architettonici, energetici, tecnologici e di sicurezza. Per incentivare questi ultimi interventi è anche previsto un aumento della cubatura fino al 30% del volume esistente o del 35% in caso di utilizzo delle tecniche costruttive della bioedilizia o delle fonti di energia rinnovabile.
Per quanto riguarda gli oneri, il contributo di costruzione, ove dovuto, è commisurato al solo ampliamento ridotto del 20%, mentre la riduzione è pari al 60% nell’ipotesi di edificio o unità immobiliare destinati a prima abitazione del proprietario o dell’avente titolo.
Per quanto riguarda gli interventi per l’installazione di impianti fotovoltaici il contributo sarà pari all’80% per la parte eseguita in ampliamento e del 20% per la parte ricostruita e in entrambi i casi ridotta del 50% in caso di edificio o unità destinata a prima abitazione.
Per quanto riguarda gli ambiti di applicazione, i Comuni potranno escludere dai benefici di legge aree di particolare importanza sotto l’aspetto edilizio, paesaggistico o ambientale.
La Legge non avrà valenza per le grandi strutture di vendita, né sugli edifici abusivi e per quelli realizzati dopo l'1 gennaio 2009. Si tratta - ha sottolineato l’Assessore all’Urbanistica e Politiche del Territorio della Regione del Veneto, Renzo Marangon - di un provvedimento che potremmo definire la via Veneta di risposta all’attuale crisi. Infatti - precisa - la ritengo un’occasione importante per rilanciare molti settori del comparto dell’edilizia, oggi fermi e per dare risposte alle esigenze di molte famiglie venete. Ma non solo, sarà anche una boccata d’ossigeno straordinaria che consentirà di rinnovare un parco edilizio per molti aspetti fatiscente, rendendo nel contempo più belle le periferie delle città, restituendo alle sue tradizioni il nostro paesaggio e preservando maggiormente l’ambiente. Non sarà possibile - ha assicurato Marangon - nessun abuso, né nessuna cementificazione selvaggia, come qualcuno ha paventato, sapendo comunque che i Comuni potranno limitare l’applicazione della legge in virtù dei propri Piani regolatori, del proprio territorio e delle proprie dinamiche.
Fonte: www.regione.veneto.it
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