Aggiornamento catastale post Superbonus: cosa deve fare il General Contractor?
In assenza di specifici accordi l’aggiornamento catastale compete ai singoli condòmini. Emerge tuttavia il ruolo centrale dell’amministratore per fornire i dati necessari
Sono l’amministratore di un piccolo condominio che nel 2021 ha affidato i lavori di ristrutturazione con Superbonus 110% a una impresa che ha assunto il ruolo di General Contractor (GC), coordinando le varie attività e gestendo lo sconto in fattura. Nel contratto d’appalto è indicato che "il GC si occuperà di tutti gli adempimenti tecnici" e che "il condominio sarà tenuto esente da ogni costo" conseguente ai lavori. Oggi mi trovo in difficoltà, perché non mi è chiaro se l’aggiornamento catastale debba essere inteso come una attività a carico del GC e dei suoi professionisti, oppure se, come credo, sia esclusa dall’appalto. In tal caso, vorrei sapere come dobbiamo procedere, considerando che i singoli condòmini hanno già manifestato dissenso, ritenendo che trattandosi di interventi eseguiti sulle parti comuni (cappotto, ascensore e rinforzi strutturali), non spetti a loro occuparsi dell’aggiornamento catastale.
L’esperto risponde: l’aggiornamento catastale post Superbonus
Il tema degli aggiornamenti catastali, a seguito di lavori agevolati, sta creando diverse difficoltà, soprattutto nei contesti condominiali che hanno avuto la possibilità di eseguire lavori a costo zero con tutti gli adempimenti a carico di terzi.
Purtroppo in tema di catasto gli adempimenti e i relativi costi sono a carico dei singoli condòmini, anche se gli interventi hanno interessato solo le parti comuni del condominio, lasciando esclusi gli appartamenti singoli.
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