APPROVATA DALLA GIUNTA LA PROPOSTA DI RIORDINO DELLE COMUNITA' MONTANE
17/10/2008
Con la delibera approvata lunedì scorso, la Giunta regionale
propone al consiglio regionale le aree omogenee che andranno a
formare le nuove Comunità montane del Piemonte. Rispetto al tetto
massimo di 23 previsto dalla legge regionale approvata lo scorso
giugno, le nuove Comunità montane individuate dalla Giunta sono 21:
5 rispettivamente nelle province di Torino e di Cuneo, 1
rispettivamente in quelle di Asti e di Vercelli, 2
nell’Alessandrino, 3 nel Biellese, 4 nel VCO e nella provincia di
Novara.
“Aldilà degli accorpamenti, - dichiara la presidente Mercedes Bresso - è importante ribadire che la Regione Piemonte ritiene fondamentale l'esistenza delle Comunità montane per il governo delle terre alte e per la promozione del loro sviluppo. Ma perché la loro esistenza sia possibile occorre rispettare il vincolo di fissare i confini delle nuove Comunità così come stabilito nella legge finanziaria.”
“La scelta della Giunta - afferma l’assessore allo Sviluppo della montagna e Foreste Bruna Sibille - è stata quella di mettere insieme i territori omogenei dal punto di vista geografico, del numero degli abitanti e dei comuni che ne fanno parte. Per arrivare al disegno territoriale presentato nella delibera, abbiamo ascoltato tutte le parti in causa e le diverse proposte provenienti dalle varie aree della regione, ben consapevoli del fatto che ogni cambiamento crea resistenze e difficoltà e che quindi la sintesi trovata può non soddisfare tutti gli enti interessati dalla riforma.”
Ora tocca quindi al Consiglio regionale discutere la delibera della Giunta e infine decidere: lo farà a partire dalla prossima settimana, mentre i nuovi enti inizieranno a operare dopo la prossima tornata di elezioni amministrative del 2009.
Elenco_nuove Comunità Montane .doc
© Riproduzione riservata
“Aldilà degli accorpamenti, - dichiara la presidente Mercedes Bresso - è importante ribadire che la Regione Piemonte ritiene fondamentale l'esistenza delle Comunità montane per il governo delle terre alte e per la promozione del loro sviluppo. Ma perché la loro esistenza sia possibile occorre rispettare il vincolo di fissare i confini delle nuove Comunità così come stabilito nella legge finanziaria.”
“La scelta della Giunta - afferma l’assessore allo Sviluppo della montagna e Foreste Bruna Sibille - è stata quella di mettere insieme i territori omogenei dal punto di vista geografico, del numero degli abitanti e dei comuni che ne fanno parte. Per arrivare al disegno territoriale presentato nella delibera, abbiamo ascoltato tutte le parti in causa e le diverse proposte provenienti dalle varie aree della regione, ben consapevoli del fatto che ogni cambiamento crea resistenze e difficoltà e che quindi la sintesi trovata può non soddisfare tutti gli enti interessati dalla riforma.”
Ora tocca quindi al Consiglio regionale discutere la delibera della Giunta e infine decidere: lo farà a partire dalla prossima settimana, mentre i nuovi enti inizieranno a operare dopo la prossima tornata di elezioni amministrative del 2009.
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