APPROVATE IN COMMISSIONE LE NUOVE NORME PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO SISMICO
28/10/2008
La Commissione Territorio, ambiente e mobilità, presieduta da Gian
Carlo Muzzarelli, ha concluso l’esame del PdL “Norme per la
riduzione del rischio sismico” di cui, nella scorsa seduta, aveva
approvato i primi 11 articoli: voto favorevole di Pd, Prc, Sd e
Verdi, astensione di Fi-Pdl e An-Pdl.
Nella seduta del 9 ottobre 2008, alla presenza dell’assessore Bruschini, è stato approvato all’unanimità un emendamento all’articolo 4, con il quale si stabilisce che gli atti di indirizzo previsti dalla Legge saranno predisposti previa consultazione del Comitato regionale per la riduzione del rischio sismico e poi approvati dalla Giunta sentito il parere della Commissione assembleare competente.
Fra gli altri emendamenti approvati, uno all’art. 12, presentato da Muzzarelli (Pd) nel quale si stabilisce che l’istanza volta ad ottenere l’autorizzazione sismica va presentata allo Sportello unico per l’edilizia del Comune competente. All’istanza deve essere allegato il progetto esecutivo riguardante le strutture, redatto in conformità alle norme tecniche per le costruzioni. Il progetto deve essere accompagnato da una dichiarazione del progettista abilitato che asseveri il rispetto delle norme tecniche per le costruzioni e delle prescrizioni sismiche contenute negli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica, nonché la congruità tra il progetto esecutivo riguardante le strutture e quello architettonico. La normativa in discussione si è resa necessaria dopo l’intervento legislativo nazionale, che ha censito l’intero territorio dell’Emilia-Romagna come sismico. Questa riclassificazione è avvenuta, non tanto per la probabilità che accadano nella nostra regione eventi sismici di forte magnitudo, quanto per i danni, a cose e persone, che un forte sisma in zone limitrofe, o medio sul nostro stesso territorio, potrebbero provocare a costruzioni prive dei necessari requisiti di solidità. Perplessità sull’impianto normativo sono state espresse dai consiglieri Filippi e Salomoni (Fi-Pdl) e Bartolini (An-Pdl) secondo i quali si corre il rischio di approvare norme inutilmente complesse, la cui interpretazione può mettere in difficoltà gli uffici comunali e bloccare il mercato, con costi che andrebbero a scaricarsi sul cittadino. Il PdL, di cui è relatore il vicepresidente Roberto Piva (Pd), sarà ora portato in Aula, probabilmente già nella seduta del 21 ottobre.
a cura di: Ufficio Stampa dell'Assemblea Legislativa
e-mail: alinformazione@regione.emilia-romagna.it
© Riproduzione riservata
Nella seduta del 9 ottobre 2008, alla presenza dell’assessore Bruschini, è stato approvato all’unanimità un emendamento all’articolo 4, con il quale si stabilisce che gli atti di indirizzo previsti dalla Legge saranno predisposti previa consultazione del Comitato regionale per la riduzione del rischio sismico e poi approvati dalla Giunta sentito il parere della Commissione assembleare competente.
Fra gli altri emendamenti approvati, uno all’art. 12, presentato da Muzzarelli (Pd) nel quale si stabilisce che l’istanza volta ad ottenere l’autorizzazione sismica va presentata allo Sportello unico per l’edilizia del Comune competente. All’istanza deve essere allegato il progetto esecutivo riguardante le strutture, redatto in conformità alle norme tecniche per le costruzioni. Il progetto deve essere accompagnato da una dichiarazione del progettista abilitato che asseveri il rispetto delle norme tecniche per le costruzioni e delle prescrizioni sismiche contenute negli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica, nonché la congruità tra il progetto esecutivo riguardante le strutture e quello architettonico. La normativa in discussione si è resa necessaria dopo l’intervento legislativo nazionale, che ha censito l’intero territorio dell’Emilia-Romagna come sismico. Questa riclassificazione è avvenuta, non tanto per la probabilità che accadano nella nostra regione eventi sismici di forte magnitudo, quanto per i danni, a cose e persone, che un forte sisma in zone limitrofe, o medio sul nostro stesso territorio, potrebbero provocare a costruzioni prive dei necessari requisiti di solidità. Perplessità sull’impianto normativo sono state espresse dai consiglieri Filippi e Salomoni (Fi-Pdl) e Bartolini (An-Pdl) secondo i quali si corre il rischio di approvare norme inutilmente complesse, la cui interpretazione può mettere in difficoltà gli uffici comunali e bloccare il mercato, con costi che andrebbero a scaricarsi sul cittadino. Il PdL, di cui è relatore il vicepresidente Roberto Piva (Pd), sarà ora portato in Aula, probabilmente già nella seduta del 21 ottobre.
a cura di: Ufficio Stampa dell'Assemblea Legislativa
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