APPROVAZIONE PARLAMENTO UE
22/02/2006
Il 16 febbraio scorso in prima lettura dal Parlamento europeo ha
approvato la direttiva Bolkestein sulla liberalizzazione dei
servizi nei Paesi dell'Unione europea.
Nel testo, profondamento modificato rispetto alla versione originale, sparisce la norma più controversa, quella sul paese d'origine e, quindi, il prestatore dei servizi dovrà rispettare le leggi del Paese in cui opera e non quelle dello Stato di origine dell'azienda ed il principio del paese d'origine è sostituito con quello della libera circolazione dei servizi.
Per quanto riguarda i professionisti, ricordiamo che gli ingegneri, per i quali non esiste una norma che regoli lo svolgimento della professione in un Paese diverso da quello di origine (a differenza degli architetti, disciplinati dalla direttiva sulle qualifiche professionali) temevano la concorrenza di colleghi stranieri, che avrebbero potuto derogare alle tariffe italiane e non sottostare agli obblighi di formazione e di iscrizione agli Ordini professionali.
La nuova versione della direttiva ha contenuto il campo di applicazione e non riguarda i servizi professionali ed in caso di contrasto, prevalgono le disposizioni della direttiva 36/2005/CE sul riconoscimento delle qualifiche professionali.
Per ultimo, secondo la citata direttiva 36/2005/CE, l'accesso alle professioni è regolato dalle norme dello stato di origine, mentre l'esercizio dell'attività è disciplinato dal paese di destinazione.
La direttiva Bolkestein passerà adesso all'esame del Consiglio europeo e quindi tornerà all'assemblea di Strasburgo per l'approvazione definitiva.
© Riproduzione riservata
Nel testo, profondamento modificato rispetto alla versione originale, sparisce la norma più controversa, quella sul paese d'origine e, quindi, il prestatore dei servizi dovrà rispettare le leggi del Paese in cui opera e non quelle dello Stato di origine dell'azienda ed il principio del paese d'origine è sostituito con quello della libera circolazione dei servizi.
Per quanto riguarda i professionisti, ricordiamo che gli ingegneri, per i quali non esiste una norma che regoli lo svolgimento della professione in un Paese diverso da quello di origine (a differenza degli architetti, disciplinati dalla direttiva sulle qualifiche professionali) temevano la concorrenza di colleghi stranieri, che avrebbero potuto derogare alle tariffe italiane e non sottostare agli obblighi di formazione e di iscrizione agli Ordini professionali.
La nuova versione della direttiva ha contenuto il campo di applicazione e non riguarda i servizi professionali ed in caso di contrasto, prevalgono le disposizioni della direttiva 36/2005/CE sul riconoscimento delle qualifiche professionali.
Per ultimo, secondo la citata direttiva 36/2005/CE, l'accesso alle professioni è regolato dalle norme dello stato di origine, mentre l'esercizio dell'attività è disciplinato dal paese di destinazione.
La direttiva Bolkestein passerà adesso all'esame del Consiglio europeo e quindi tornerà all'assemblea di Strasburgo per l'approvazione definitiva.
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