ARCHITETTI E INGEGNERI RICERCATI
12/03/2007
Venerdì 2 marzo è stato presentato il IX rapporto Almalaurea sulla
condizione occupazionale dei laureati.
Il messaggio è chiaro e preciso: le facoltà di ingegneria e di architettura sono fra le poche a garantire il massimo dell’occupazione nell’arco di cinque anni, con buoni risultati fin dal primo anno dopo la laurea.
Il direttore dell’Almalaurea in occasione della presentazione della ricerca non ha usato mezze parole per esprimere tutto il suo disappunto sulla situazione italiana: “la ripresa economica del paese” ha detto “non coinvolge i giovati usciti dall’università. Continua a crescere una generazione di laureati invisibile e poco rappresentata”.
Se si analizza nel dettaglio il rapporto, poi, si riscontra che da uno a cinque anni dalla laurea l’incremento del tasso di occupazione è apprezzabile per i gruppi giuridico, medico, letterario e psicologico.
Tra gruppi chimici e farmaceutici, poi, esiste sempre un’altalentante voglia dell’uno piuttosto che dell’altro e, nell’ultimo rapporto, pesa di più il gruppo farmaceutico (92%) rispetto a quello chimico (83,5%).
Un altro dato importante, inoltre, è quello relativo alla percentuale di giovani che proseguono la formazione post-lauream: 3 su 10, infatti, continuano gli studi.
Ad ogni modo, il detto “chi fa da sé fa per tre” trova anche in questa situazione la sua connotazione personale: l’iniziativa personale, infatti, è la modalità più diffusa per trovare lavoro. Il guadagno, infine, è tutto da vedere...
© Riproduzione riservata
Il messaggio è chiaro e preciso: le facoltà di ingegneria e di architettura sono fra le poche a garantire il massimo dell’occupazione nell’arco di cinque anni, con buoni risultati fin dal primo anno dopo la laurea.
Il direttore dell’Almalaurea in occasione della presentazione della ricerca non ha usato mezze parole per esprimere tutto il suo disappunto sulla situazione italiana: “la ripresa economica del paese” ha detto “non coinvolge i giovati usciti dall’università. Continua a crescere una generazione di laureati invisibile e poco rappresentata”.
Se si analizza nel dettaglio il rapporto, poi, si riscontra che da uno a cinque anni dalla laurea l’incremento del tasso di occupazione è apprezzabile per i gruppi giuridico, medico, letterario e psicologico.
Tra gruppi chimici e farmaceutici, poi, esiste sempre un’altalentante voglia dell’uno piuttosto che dell’altro e, nell’ultimo rapporto, pesa di più il gruppo farmaceutico (92%) rispetto a quello chimico (83,5%).
Un altro dato importante, inoltre, è quello relativo alla percentuale di giovani che proseguono la formazione post-lauream: 3 su 10, infatti, continuano gli studi.
Ad ogni modo, il detto “chi fa da sé fa per tre” trova anche in questa situazione la sua connotazione personale: l’iniziativa personale, infatti, è la modalità più diffusa per trovare lavoro. Il guadagno, infine, è tutto da vedere...
A cura di Paola
Bivona
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