ARCHITETTI: IL CRITERIO DEL MASSIMO RIBASSO PER I LAVORI PUBBLICI CAUSERÀ LA CHIUSURA DI MOLTI STUDI PROFESSIONALI
25/05/2009
L’attuale sistema degli affidamenti degli incarichi professionali
nel settore dei Lavori Pubblici, basato solo ed esclusivamente sul
parametro del massimo ribasso, sta inesorabilmente soffocando il
mercato della progettazione e molto presto costringerà alla
chiusura molti studi professionali.
Questa la denuncia del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori che ha definito il sistema del massimo ribasso un autentico strozzinaggio, ammettendo che il ribasso incondizionato dell’importo a base d’asta è spesso causato dalla “fame” di lavoro da parte degli studi che, successivamente, incapaci di assicurare qualità delle prestazioni e sicurezza delle costruzioni sono causa, per gli Enti pubblici, di aumento del contenzioso e, necessariamente dei costi complessivi e dei tempi di realizzazione delle opere.
Per questo motivo, il Consiglio Nazionale degli Architetti, in una nota indirizzata al Governo e al Parlamento, ha chiesto di intervenire al più presto per modificare una situazione ormai divenuta insostenibile, invitando, inoltre, attraverso le previste “Misure Anticrisi”, alla eliminazione delle procedure impostate sul massimo ribasso del prezzo per le opere di architettura, ingegneria ed urbanistica a vantaggio di sistemi che garantiscano maggiore qualità della progettazione come i Concorsi di progettazione o, in alternativa, le gare basate sull’offerta economicamente più vantaggiosa, allineando così il nostro Paese alle procedure seguite da tutte le maggiori nazioni europee.
Ritieni corretto il pensiero del Consiglio Nazionale degli Architetti?
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SONDAGGIO
© Riproduzione riservata
Questa la denuncia del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori che ha definito il sistema del massimo ribasso un autentico strozzinaggio, ammettendo che il ribasso incondizionato dell’importo a base d’asta è spesso causato dalla “fame” di lavoro da parte degli studi che, successivamente, incapaci di assicurare qualità delle prestazioni e sicurezza delle costruzioni sono causa, per gli Enti pubblici, di aumento del contenzioso e, necessariamente dei costi complessivi e dei tempi di realizzazione delle opere.
Per questo motivo, il Consiglio Nazionale degli Architetti, in una nota indirizzata al Governo e al Parlamento, ha chiesto di intervenire al più presto per modificare una situazione ormai divenuta insostenibile, invitando, inoltre, attraverso le previste “Misure Anticrisi”, alla eliminazione delle procedure impostate sul massimo ribasso del prezzo per le opere di architettura, ingegneria ed urbanistica a vantaggio di sistemi che garantiscano maggiore qualità della progettazione come i Concorsi di progettazione o, in alternativa, le gare basate sull’offerta economicamente più vantaggiosa, allineando così il nostro Paese alle procedure seguite da tutte le maggiori nazioni europee.
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SONDAGGIO
A cura di Ilenia
Cicirello
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