ATLANTE 2: da Geomobilitati la richiesta a non aderire al Fondo di investimento
29/07/2016
Geomobilitati contro il fondo Atlante 2. Dopo il rifiuto da parte di Inarcassa a partecipare a quello che è stato denominato "Fondo salva istituti bancari", è arrivata la richiesta di non aderire da parte della Federazione Nazionale dei Geometri e Geometri laureati Mobilitati (Geomobilitati).
Con una lettera indirizzata al Presidente e ai Consiglieri della C.I.P.A.G, ai Delegati C.I.P.A.G., ai Sindaci della C.I.P.A.G. e per conoscenza al Presidente e ai Consiglieri del Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri laureati, ai Consigli dei Collegi Provinciali, a tutti gli iscritti ai Collegi dei Geometri e Geometri Laureati, Geomobilitati ha chiesto "è lecito salvare le banche con le pensioni dei lavoratori, dei professionisti?". Alla domanda provocatoria dei Geometri mobilitati è seguita la seguente premessa:
- le Casse di Previdenza dei Professionisti sono sempre state esortate a contenere i rischi e a finanziare la spesa pubblica (con titoli di stato);
- la Corte dei Conti nelle conclusioni sulla relazione al bilancio 2014 della C.I.P.A.G. ha lanciato un monito, rinnovando «l'invito ad adoperare grande accortezza in quegli investimenti a più alto tasso di rischio e, con riferimento alle partecipazioni societarie detenute, a non allontanare gli investimenti da quelli che sono gli ambiti di interesse e di intervento della Cipag e non direttamente collegati, quindi, alle finalità istituzionali dell'ente»;
- il Governo chiede alle Casse che “investano” nell’economia reale per sostenere il salvataggio di alcune banche evidentemente decotte, ma da sempre le Casse hanno sostenuto la spesa pubblica attraverso gli investimenti secondo le regole dell’economia di mercato, immobiliari secondo il mercato delle costruzioni e delle infrastrutture, ed infine azionari comprando titoli di società quotate e non quotate (solo per fare un esempio, recentemente le Casse Tecniche e tra esse la nostra C.I.P.A.G., hanno costituito Arpinge S.p.A. per finanziare il completamento di opere pubbliche incompiute);
- affermare, come abbiamo letto in questi giorni sulla stampa, che “la promessa (peraltro mai realmente formalizzata) di un rendimento intorno al 6% da parte di Atlante non è male, in questo periodo di tassi a zero”, secondo alcuni commentatori finanziari (cit. AgoraVox) “significa essere al confine tra analfabetismo finanziario e malafede, considerato che nulla viene detto del rischio associato a tale presunto rendimento”;
- stante il parere di molti commentatori finanziari indipendenti, “l’investimento delle Casse professionali in Atlante2 appare un caso da manuale di repressione finanziaria, solo fatta con strumenti ad altissimo rischio in luogo che con i titoli di Stato e, dopo la vendita delle obbligazioni subordinate bancarie ai risparmiatori retail, Atlante2 appare anche un ulteriore (ed amplificato) caso di mis-selling e mis-pricing di strumenti finanziari rischiosi, cioè praticamente una patacca”;
- l'operazione non è condivisa da tutto il sistema, infatti altre Casse e Associazioni di categoria quali, commercialisti, inarcassa (ingegneri e architetti), veterinari, notai e avvocati, hanno già fortemente esternato il proprio disappunto per questa vera e propria “operazione di sistema”.
Per questo motivo, Geomobilitati ha affermato che le condizioni per l’adesione al fondo Atlante2 poste al Governo dal Presidente dell’Adepp (Associazione degli Enti Previdenziali Privati) circa il riconoscimento della natura privatistica degli Enti Previdenziali e l’autoregolamentazione sugli investimenti delle stesse, qualora venisse concesso, porterebbero ad una rischiosa autonomia gestionale. Anche la condizione della rimodulazione della tassazione imposta dallo Stato (attualmente al 26%) secondo Geomobilitati andrebbe svincolata dal fondo Atlante 2 e richiesta a prescindere, vista la particolare condizione di crisi in cui le stesse versano.
La Federazione dei Geometri mobilitati ha anche fatto presente del momento di difficoltà che vive l'intera categoria e dell'assenza di una reale politica di sostegno. Per questi motivi Geomobilitati ha espresso la propria "netta contrarietà", invitando la C.I.P.A.G. a "non aderire al fondo ATLANTE2 ovvero ad astenersi da ogni ulteriore investimento che potrebbe risultare fallimentare per l’intera categoria e quindi recare pregiudizio al futuro pensionistico degli iscritti" o, in caso di motivazioni inoppugnabili per cui fosse impossibilitata a sottrarsi dall’assecondare i disegni governativi, a istituire un apposito fondo di solidarietà per sostenere i colleghi più in difficoltà.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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